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Vulvodinia: imparare a distinguerla e curarla

di Ingrid Busonera - 05.03.2014 Scrivici

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Poco conosciuto e difficile da diagnosticare, è un disturbo molto frequente nelle donne in età fertile, causato da fattori psicosomatici ma anche sessuali e relazionali

VULVODINIA - Dolore o fastidio nella zona pelvica: la vulvodinia è un disturbo fastidioso e doloroso: le donne che ne soffrono, spesso comprese tra le fasce d'età dei 20 e i 40 anni, ovvero in età fertile, possono avere dei sintomi ben distinti e differenti, dai fastidi più banali a vero e proprio dolore anche nel compiere le azioni quotidiane.

Il fastidio può essere descritto in diversi modi, come bruciore, irritazione, sensazione di gonfiore o ancora arrossamento; il dolore puo' essere invece costante o intermittente, localizzato o diffuso.

Nei casi più frequenti il disturbo si presenta in qualsiasi momento, non necessariamente dopo una stimolazione (es. contatto o sfregamento durante i rapporti sessuali) e per molto tempo e spesso, durante questo periodo si evidenziano dei miglioramenti ma solo temporanei; i disturbi hanno un ruolo fondamentale anche nella normale routine della donna, infatti spesso causano impossibilità nell'avere rapporti sessuali o difficoltà a stare molto tempo sedute o ad indossare degli abiti aderenti.

Spesso diagnosticare la vulvodinia non è semplice perchè esistono molti altri casi che danno una sintomatologia più o meno simile: infezioni, malattie cutanee benigne, traumi o lesioni pre-cancerose e tumorali. Esiste un modo certo per poter fare una diagnosi di questa malattia: dopo aver escluso tramite visita ginecologia, vulvoscopia ed altri esami specifici che non ci sono alterazioni relative ai disturbi sopra elencati e se questo dura da tre mesi o più allora si tratta di vulvodinia.

Pare che anche se si hanno poche notizie sulla malattia e le sue radici, ci siano degli elementi che la caratterizzano:

  • le donne che soffrono spesso di infezioni vaginali o vescicali pare che siano piu' predisposte a soffrirne e anzi, che le infezioni precedano proprio i sintomi della vulvodinia;
  • l'alterazione del desiderio sessuale, del raggiungimento del piacere e della risposta all'eccitamento è strettamente legata alla vulvodinia: nelle donne che soffrono di questi disturbi spesso è presente anche quest'ultima;
  • nelle donne che ne soffrono, le fibre del nervo che interessa il vestibolo della vagina e la vulva, appaiono aumentate di numero e volume;

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  • l'ipercontrattilità muscolare vulvoperineale;
  • può essere causata da eventi traumatici come visite ginecologiche faticose, approccio col sesso troppo precoce, violenza sessuale o interventi di laser;

Per curarla non esiste una terapia specifica da protocollo in quanto la stessa terapia provata su differenti donne, si è mostrata non solo inefficace in alcuni casi ma anche fonte di preoccupanti e pericolose controindicazioni ed effetti collaterali.

Quindi per trovare la terapia giusta bisogna studiare attentamente ogni caso specifico e cercare di trovare nel tempo una terapia o diverse terapie combinate, capaci di eliminare i disturbi .

Durante la terapia la donna deve stare molto attenta a delle piccole norme:

  • evitare gli esercizi fisici che comportano sfregamento e/o frizione sulla regione vulvare, come cyclette, bicicletta o spinning;
  • utilizzare detergenti intimi solo uno/due volte al giorno, scelti in farmacia e con uno specifico Ph adatto alla situazione e al problema intimo;
  • evitare che la zona vulvare venga a contatto con shampoo o bagnoschiuma;
  • evitare di utilizzare abiti aderenti e preferire pantaloni comodi e ampi ;
  • non trattenere l'urina;
  • dopo i rapporti sessuali fare un bidet con acqua fredda o applicare un panno freddo;
  • evitare i salvaslip e utilizzare solo assorbenti in puro cotone;
  • indossare biancheria intima in puro cotone bianco;   

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