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La sindrome premestruale, sintomi e rimedi

di Redazione PianetaMamma - 27.07.2021 Scrivici

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Fonte: shutterstock
La sindrome premestruale non è una vera e propria malattia e per questo viene spesso sottovalutata dai ginecologi, eppure ne soffre il 60% delle donne

Sindrome premestruale

Sei donne su dieci, una settimana prima del ciclo mestruale, cominciano ad accusare una serie di sintomi davvero fastidiosi: è la sindrome premestruale. Cerchiamo di capire di cosa si tratta e quali sono i sintomi.

In questo articolo

Cos'è la sindrome premestruale

Si tratta di un insieme di disturbi fisici e psichici che regolarmente scompaiono con l'arrivo della mestruazione e che si manifestano con repentini cambiamenti di umore, depressione, irritabilità, crisi di pianto e dolori di vario tipo, dalla tensione localizzata alle mammelle o al basso addome alla ritenzione di liquidi, dai problemi alla pelle al mal di testa.

Da cosa dipendono tutti questi disturbi?

Non si conosce con precisione la causa, ma solo il meccanismo che li provoca. Che è una sorta di reazione autoallergica. In sostanza, le ovaie producono gli estrogeni e il progesterone che aumentano rispettivamente subito dopo l'ovulazione e appena prima della mestruazione ma, nel caso della sindrome premestruale, a causa di comandi errati dati dall'ipofisi, si ha un eccesso di secrezione: è una specie di autointossicazione ormonale! Chi ne fa le spese, poi, è il fegato che di norma deve lavorare di più nei giorni precedenti la mestruazione per metabolizzare gli ormoni di troppo, e che per questo si trova congestionato. Ma la chiave è nella psiche, perché una cosa è certa: ormoni e umore sono strettamente collegati.

Cenni storici

Sin dall'antichità, le modificazioni somatopsichiche associate a questa fase del ciclo mestruale sono state fonte di pregiudizio: già nella "Storia Naturale" di Plinio si legge infatti che le donne in età fertile venivano considerate impure e causa di danni alle coltivazioni, ai frutteti, agli animali domestici e che erano ritenute incapaci di controllare i propri impulsi a causa dell'effetto delle oscillazioni ormonali sulla psiche.

Il termine di "Sindrome Premestruale" è stato introdotto negli anni 60 da Greene e Dalton e ad essa sono stati attribuiti, da allora, più di 150 sintomi che vanno ad abbracciare ambiti multidisciplinari: dalla ginecologia all'endocrinologia, dalla dermatologia alla neuropsichiatria.

Nella sua accezione più ampia la SPM può essere definita come

la ricorrenza ciclica, nella fase luteinica del ciclo mestruale, di una combinazione di disagio fisico, psicologico e/o di cambiamenti comportamentali di severità sufficiente a condurre ad un deterioramento delle relazioni interpersonali e/o ad un'interferenza con le attività normali" (Reid R.L., 1985)

Sindrome premestruale, i sintomi

Prima delle mestruazioni possono presentarsi tantissimi sintomi diversi, sia fisici che psicologici. In effetti si stima che praticamente tutte le donne abbiano dei sintomi della sindrome premestruale, chi più leggeri chi invece più seri (in qualche caso addirittura invalidanti). Ecco un elenco dei sintomi più comuni che possono presentarsi anche 3 giorni prima del ciclo simili a dei sintomi di gravidanza:

  • Dolore al seno
  • Sensazione di gonfiore
  • Rigonfiamento di volto, addome e dita
  • Aumento di peso
  • Cefalea
  • Variazioni dell'appetito
  • Acne e altre eruzioni cutanee
  • Costipazione o diarrea
  • Rigidità muscolare o articolare
  • Dolorabilità generale, soprattutto alla schiena
  • Crampi/dolori addominali
  • Esacerbazione di crisi epilettiche, emicrania, asma, rinite od orticaria
  • Alterazione dell'umore e depressione
  • Voglia di piangere sentirsi "giù di corda"
  • Stanchezza, affaticamento, letargia
  • Tensione, disagio, inquietudine
  • Irritabilità
  • Difficoltà di coordinazione, maldestrezza
  • Difficoltà di concentrazione
  • Alterazioni dell'interesse sessuale
  • Disturbi del sonno
  • Appetito insaziabile
  • Aggressività
  • Perdita dell'autocontrollo

C'è chi soffre per mal di testa o stitichezza. Oppure sperimenta un'insolita e irrefrenabile voglia di carboidrati, soprattutto dolci e cioccolato, o cibi salati.

La sindrome premestruale può essere influenzata anche dallo stress: ecco perché colpisce con più intensità le donne tra i 30 e i 40 anni. A questa età, infatti, hanno più impegni e si dividono tra lavoro, casa e figli.

Rimedi per la sindrome premestruale

Ecco dunque alcuni consigli che possono aiutare ad affrontare quei giorni in pieno benessere.

La dieta: cereali, frutta, fibre e poco sale

Nei giorni che precedono le mestruazioni, sono frequenti gli attacchi di fame, caratterizzati spesso dal desiderio di un alimento preciso: cioccolata, dolci o pastasciutta sono i più gettonati. Questi attacchi sono scatenati da un calo dei livelli di zuccheri nel sangue. Si pensa che siano influenzati anche da un calo dei livelli di serotonina: un neurotrasmettitore che favorisce sonni tranquilli, tiene a bada gli sbalzi di umore e influenza la regolazione degli ormoni estrogeni e progesterone.

Soprattutto i livelli di zucchero ma anche quelli di serotonina, sono influenzati da ciò che si mangia.

I cibi più adatti sono quelli ricchi di carboidrati complessi, che favoriscono la produzione di serotonina e aiutano a mantenere costante il livello di zuccheri nel sangue: cereali e cereali integrali, come per esempio:

  • pasta,
  • riso,
  • pane e crackers,
  • i legumi, come fagioli, ceci e lenticchie,
  • le patate.

I nutrizionisti suggeriscono di aggiungerne una porzione a ogni pasto.

Via libera anche al pesce: apporta proteine nobili. E contiene acidi grassi omega 3: secondo gli studiosi, una carenza di queste sostanze può spingere l'organismo a produrre una maggiore quantità di prostaglandine, che causano crampi all'utero.

E' importante anche il giusto apporto di sali minerali, come calcio e magnesio. Il calcio, infatti, aiuta a prevenire le contrazioni muscolari e i crampi. E, insieme al magnesio, ha effetti positivi sull'umore. Per fare il pieno di calcio senza eccedere con i grassi, conviene scegliere latte parzialmente scremato e yogurt magro. Alimenti ricchi di magnesio sono invece: banane, vegetali a foglia verde come spinaci, biete, carciofi, prezzemolo; crusca e pesci come le sardine.

Da evitare il sale, che favorisce la ritenzione idrica, e le bevande a base di caffeina come caffè, tè e cola.

Ottima la frutta, soprattutto mele e pere, favoriscono il transito intestinale e aiutano a ridurre la stitichezza e il gonfiore addominale tipico di quei giorni.

Gonfiore e fastidi al seno

L'ideale è l'agnocasto, che riesce ad equilibrare l'equilibrio ormonale della prolattina, la responsabile della ritenzione idrica e della sensazione di fastidio al seno. Se prendi la pillola però, consultati con il tuo medico, perché la sua azione aumenta la produzione di progesterone e potrebbe causarti uno squilibrio. Quanto prenderne? 300 mg al giorno in capsule. 

Lo sport: il movimento regala benessere

Quando i disturbi premestruali sono di leggera o media entità, l'attività fisica può aiutare.

Bastano 10-20 minuti di esercizio fisico, per 3-4 volte a settimana: corsa moderata, nuoto, bicicletta e lunghe camminate. Il movimento favorisce il rilascio di endorfine, sostanze utili per combattere il dolore, che diminuiscono proprio nei giorni che precedono le mestruazioni. Lo sport aiuta a scaricare tensioni psicologiche e a contrastare instabilità emotiva, ansia e depressione. Inoltre le attività fisiche aerobiche aumentano il flusso di sangue diretto ai muscoli di tutto il corpo, e questo aiuta a sciogliere i crampi e a far scomparire il dolore.

  • La posizione della farfalla

Ci sono movimenti del corpo che più di altri sono indicati per alleviare alcune delle tensioni fisiche legate alla sindrome premestruale. I maestri yoga, per esempio, suggeriscono la posizione della farfalla. Ecco come si esegue.

  1. Seduta sul pavimento, schiena dritta, divarica le gambe, piega le ginocchia e appoggia le piante dei piedi una contro l'altra, tenendole ferme con le mani. Lentamente, solleva e abbassa le ginocchia dieci volte, come se fossero ali di farfalla.
  2. Spingi il busto in avanti. Sentirai i muscoli della parte interna delle gambe che si stiracchiano leggermente. Resta in questa posizione un paio di minuti. Riporta il busto alla posizione di partenza. Ripeti la sequenza cinque volte.

Rimedi naturali

Per contrastare i sintomi premestruali, possono essere efficaci gli infusi preparati con vari tipi di erbe. La dose giusta è di 25 g di erbe secche in 600ml d'acqua bollente. Per sfruttare al massimo i benefici delle erbe, bisogna lasciarle in infusione per 5-10 minuti, ben ricoperte, prima di filtrarle. E bere una tazza di infuso, 3 volte al giorno. Ecco quali sono le più indicate, a seconda del tipo di disturbo.

  1. Tensione, ansia e tendenza alla malinconia: verbena, avena, camomilla
  2. Gonfiore, ritenzione di liquidi: foglie di tarassaco officinale, mais
  3. Gonfiore del seno: calendula, attaccavesti (Galium aparine)
  4. Squilibri ormonali, ritenzione urinaria, spasmi: agnocasto

Farmaci

In casi di sindrome premestruale acuta e invalidante può essere utile l'intervento del medico.

I farmaci più prescritti sono:

  1. antidepressivi: fanno salire i livelli di sostanze neurotrasmettitrici benefiche, come serotonina o endorfine
  2. sono d'aiuto in 6-7 casi su 10 farmaci inibitori delle prostaglandine: prevengono il dolore. Sono efficaci soprattutto contro il mal di testa e i crampi addominali. I più usati sono gli antinfiammatori non steroidei (Fans)
  3. pillola anticoncezionale: mette a riposo le ovaie e riduce le fluttuazioni ormonali. Per una donna su quattro è un aiuto efficace. Per molte altre, con la pillola i sintomi peggiorano
  4. ormoni: annullano l'ovulazione e fanno scomparire le mestruazioni. Scatenano una finta menopausa, reversibile. Il medico li prescrive solo in casi gravi
  5. vitamina B6: secondo recenti studi la vitamina B6 può ridurre la tendenza alla depressione

E' chiaro che se i sintomi sono per lo più legati ad un dolore che dura qualche giorno si può prendere un analgesico per tenere sotto controllo mal di testa, mal di schiena, crampi addominali.

Calendario della sindrome premestruale

Compila il calendario per almeno 3 mesi prima di presentarlo al medico. Compilando accuratamente questo calendario avrete rapidamente un quadro piuttosto preciso dei vostri sintomi e della loro frequenza, di quando sono assenti, oltre naturalmente dei giorni di mestruazione e della durata del ciclo.

Potete scegliere due o più simboli per i due o tre sintomi che vi danno più noia per voi ed utilizzarli per registrarne la comparsa. Per esempio:

  • IM = Inizio Mestruazioni;
  • FM = Fine Mestruazioni;
  • MT = Mal di Testa;
  • MA = Dolore e Tensione al Seno (Mastodinia);
  • IR = Irritabilità;
  • DP = Depressione etc.

Sonnolenza, dolore al seno, dolorini addominali, irritabilità, nausea e molti altri piccoli disturbi possono anche essere i sintomi di una gravidanza in atto. Come distinguere i sintomi premestruali dai sintomi di gravidanza? Sono simili e spesso è facile confondersi.

Naturalmente l'unico modo per sapere se c'è una gravidanza in atto è aspettare l'arrivo delle mestruazioni perché il sintomo più evidente dell'avvenuto concepimento è l'assenza del ciclo (amenorrea).

E' possibile capire se sei incinta dopo pochi giorni solo utilizzando uno dei test più sensibili in farmacia che riescono ad individuare anche piccole concentrazioni di ormone Beta Hcg.

Sindrome premestruale quando inizia

La sindrome premestruale inizia 4-5 giorni prima della comparsa delle mestruazioni e poi scompare del tutto quando arriva il ciclo. I sintomi possono comparire già nei giorni successivi all'ovulazione (che avviene intorno al 14° giorno del ciclo) e persistono, in genere, fino all'arrivo delle mestruazioni. Per una donna su 20, i disturbi sono tanto intensi da interferire con le normali attività quotidiane.

Dolori premestruali

Il dolore è uno dei sintomi più comuni della sindrome premestruale, così come delle mestruazioni stesse. Si manifesta con piccoli crampetti localizzati nel basso ventre, ma nei giorni che precedono i giorni del ciclo si può soffrire anche di mal di testa, dolore alla schiena, e in altre parti.

Nel ciclo mensile si distinguono due fasi, una follicolare che parte dal primo giorno delle mestruazioni fino al giorno in cui avviene l'ovulazione, e una luteale che va dal giorno dell'ovulazione fino a quello in cui compaiono le mestruazioni. Nella fase luteale il follicolo libera l'ovulo ormai maturo e pronto per essere fecondato e diventa corpo luteo, cioè una ghiandola che svolge l'essenziale compito di produrre la giusta quantità di progesterone, un ormone fondamentale per nutrire la mucosa interna dell'utero (endometrio) e renderlo un ambiente accogliente per quando arriverà un ovulo eventualmente fecondato. Se il concepimento non avviene allora i livelli di progesterone si riducono repentinamente e quindi l'endometrio non verrà più nutrito. A questo punto si sfalda e compaiono le mestruazioni.

Perdite premestruali

Può capitare che tra una mestruazione e l'altra si verifichino piccole perdite. Questo fenomeno è chiamato spotting, in caso di perdite piccole, e metrorragia in caso di perdite più abbondanti. Può non essere un problema se si verifica in modo sporadico, mentre non va sottovalutato se diventa persistente, se le perdite durano per parecchi giorni o se il fenomeno si ripete mese dopo mese.

Ciclo in gravidanza

Non è possibile avere le mestruazioni in gravidanza, ma si possono avere, nelle prime settimane, delle leggere perdite da impianto (uno spotting) legato alla fase di annidamento dell'embrione nell'utero. Come capire se si è incinta? Oltre al modo più sicuro ed affidabile per avere una risposta, e cioè il test, ci sono alcuni sintomi molto comuni come, ad esempiociclo in ritardo e perdite bianche.

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