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Cosa sono le mestruazioni emorragiche
Le mestruazioni emorragiche vengono anche chiamate con il nome scientifico di menorragia e consistono in una perdita di sangue durante il ciclo mestruale più abbondante del dovuto. Il flusso può prolungarsi per più giorni rispetto a una normale mestruazione e i dolori possono essere più intensi del solito. La menometrorragia, invece, si verifica quando il ciclo, oltre a essere abbondante, si prolunga anche nella fase intermestruale. Poi ci sono anche la metrorragia che si ha nel periodo intermestruale, l'ipermenorrea che indica un aumento dell'entità del flusso mestruale e la polimenorrea che è un aumento della frequenza del flusso mestruale, ovvero la mestruazione si presenta in anticipo rispetto al solito. Nella maggior parte dei casi la mestruazione emorragica è disfunzionale.
Le cause della menorragia
Se si hanno mestruazioni emorragiche dovute a menorragia, le perdite di sangue possono prolungarsi oltre sette giorni e tra flusso abbondante e crampi possono diventare debilitanti per la donna fino a compromettere lo svolgimento delle normali attività quotidiane, portando a volte anemia e a problemi a essa associati, come affaticamento e fiato corto. Fra le possibili cause della menorragia sono inclusi squilibri ormonali, malfunzionamento delle ovaie o patologie come fibromi uterini, polipi, endometriosi o, più raramente, un cancro. A volte la condizione è invece associata a complicazioni della gravidanza, all'uso della spirale o all'assunzione di alcuni farmaci, come antinfiammatori e anticoagulanti.
Le malattie che possono essere associate alla menorragia
Sul sito dell'ospedale Humanitas sono elencate alcune delle patologie che si possono associare a menorragia, ovvero:
- Adenomiosi
- Cancro all'ovaio
- Disturbi della tiroide
- Endometriosi
- Fibroma uterino
- Malattia di von Willebrand
- Malattie epatiche
- Malattie renali
- Polipi uterini
- Tumore all'utero
In ogni caso, sarà il ginecologo a indagare se la menorragia è legata a una di queste malattie o se proviene da altre cause.
I rimedi contro le mestruazioni emorragiche
I rimedi per ridurre la menorragia dipendono dalla gravità del caso, dalla sua causa, dallo stato di salute e dalla storia clinica della paziente ed è quindi il medico a indicare la cura più adeguata.
Sempre l'Humanitas indica che, in alcuni casi, possono essere usati solo farmaci antinfiammatori per alleviare il dolore o farmaci che aiutano a limitare il flusso mestruale, inclusa la pillola. In caso di anemia può essere prescritta l'assunzione di ferro, mentre se la menorragia è associata all'assunzione di un farmaco potrebbe essere necessario interromperne l'assunzione. Altre volte ancora è necessario intervenire chirurgicamente, ad esempio in caso di fibromi. Se la causa è una malattia specifica si dovrà procedere alla cura della patologia che porta alle mestruazioni emorragiche.
Quando rivolgersi al medico per le mestruazioni emorragiche
Le caratteristiche principali delle mestruazioni emorragiche sono:
- l'abbondanza del flusso, che costringe la donna a cambiare assorbente o tampone circa ogni ora
- la durata del flusso, che si protrae per almeno 7 giorni
- l'insorgenza di sanguinamenti tra un ciclo e l'altro
Se si ha uno di questi segnali è sempre consigliabile consultare il proprio medico o ginecologo. Se le mestruazioni sono però talmente abbondanti da costringere a cambiare assorbente ogni ora, non si dovrebbe assolutamente indugiare dal fare una visita dal proprio specialista per accertare le cause e individuare la cura più adatta alla propria condizione. Si ricorda che un ciclo normale dura circa 28 giorni, ma può anche variare da 21 a 35 giorni. Il sanguinamento mestruale va solitamente da 2 a 7 giorni, con una durata media di 5 giorni. Dopo l'inizio del ciclo, il sanguinamento è in genere più abbondante nei primi 2 giorni. La perdita ematica in un ciclo normale è di circa 2 o 3 cucchiai da tavola, per un equivalente di 30-40 ml.
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