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Ghiandola di Bartolini
Le ghiandole di Bartolini (o ghiandole di Bartolino) sono due ghiandole dell'apparato femminile esterno, posizionate a destra e sinistra dell'ingresso vaginale in corrispondenza della parte inferiore delle grandi labbra. A volte può succedere che il condotto della ghiandola di Bartolini si ostruisca, causando il ristagno del liquido nella ghiandola. Il risultato è un rigonfiamento di solito indolore (ma dipende dai casi) chiamato cisti di Bartolino. Ecco cosa sapere.
Ghiandola di Bartolini: cos'è e qual è la sua funzione
Vengono definite anche ghiandole vestibolari maggiori, per distinguerle dalle altre ghiandole di dimensioni minori, sparse nella parete del vestibolo della vagina. Si presentando rotonde e molto piccole e si trovano posizionate lateralmente e posteriormente all'orifizio della vagina. La ghiandola di Bartolini ha un dotto escretore che si apre a livello del solco formato dalle piccole labbra lateralmente e dall'imene. Essendo molto profonde, normalmente non si riesce a palparle quando non sono ostruite.
Le ghiandole di Bartolini rivestono un ruolo chiave nella lubrificazione vaginale. Durante l'orgasmo femminile, infatti, si azionano alcuni muscoli che producono l'espulsione di una piccola quantità di un liquido denso, vischioso e trasparente dalle ghiandole. Cisti e ascessi si possono riscontrare spesso dopo l'inizio della pubertà, mentre l'incidenza diminuisce dopo la menopausa.
Ghiandola di Bartolini e cisti
Stando a quanto riporta ISSalute, se il condotto che porta il liquido all'esterno è ostruito, il fluido si accumula all'interno della ghiandola causando la formazione di una cisti. La cisti di Bartolini si può sviluppare, solitamente, in circa una donna su 50, durante l'età riproduttiva, mentre si tratta di una condizione rara nelle bambine e nelle donne dopo la menopausa. Le cisti possono, inoltre, infettarsi, a causa di batteri come l'Escherichia Coli formando un ascesso, ossia un'area circoscritta piena di pus. Raramente, possono infettarsi con un'infezione sessualmente trasmessa, come la gonorrea. Di solito, la causa dell'ostruzione della ghiandola di Bartolini non è nota.
Ghiandola di Bartolini: i sintomi delle cisti
Fortunatamente, nella maggior parte dei casi la cisti è molto piccola e si riassorbe spontaneamente, senza provocare nessun tipo di disturbo.
In rari casi, invece, può aumentare di volume e può infettarsi formando un ascesso. A quel punto, si avranno alcuni sintomi, come:
- fastidio, pressione e/o dolore quando si cammina o si sta seduti
- dolore durante i rapporti sessuali
- febbre (in presenza di ascesso)
Solitamente, il rigonfiamento si presenta solo su un lato dell'apertura vaginale, con dimensioni variabili tra una nocciola e una noce. È importante consultare il proprio medico se la cisti è dolorosa o se non migliora con trattamenti come gli impacchi con acqua calda e sale.
Cisti di Bartolini: trattamento
Il trattamento dipende dalle dimensioni della cisti, dal suo grado di dolore e dall'eventuale infezione. Se non provoca sintomi, solitamente non è necessaria alcuna cura farmacologica o chirurgica. Se, invece, la cisti aumenta eccessivamente di dimensioni o si infetta diventando dolorosa, è necessario ricorrere a delle terapie, come il drenaggio chirurgico o antibiotici in caso di ascesso, naturalmente sempre soltanto dietro prescrizione del medico. Tra i possibili rimedi ci sono anche gli impacchi con acqua calda e sale più volte al giorno, da effettuare per tre o quattro giorni, con la speranza che la parete della cisti si apra spontaneamente, facendo uscire il liquido infetto contenuto al loro interno.
Nelle donne di età pari o superiore ai 40 anni, vanno trattate tutte le cisti delle ghiandole di Bartolini, a meno che non sono presenti da anni e il loro aspetto non è mutato nel tempo. Il trattamento prevede:
- l'asportazione chirurgica delle cisti
- il prelievo di campione tissutale dalla cisti per eseguire i test antitumorali e la marsupializzazione