Fare tanto sesso migliora la qualità degli spermatozoi

Sono molte le coppie che provano a lungo prima di riuscire ad avere un bambino e spesso non riescono. Questo a lungo andare può comportare la nascita di complessi il più delle volte insensati ma dettati forse più dal dispiacere di non riuscire a concepire. Dispiacere che a può portare anche a gravi problemi all’interno della coppia.

Se fino a poco tempo fa si riteneva che astenersi dall’avere rapporti sessuali per alcuni giorni fosse la soluzione migliore ora una nuova ricerca ad opera di un centro australiano ha completamente ribaltato questa credenza.
Infatti, per riuscire ad avere una qualità eccezionale di spermatozoi l’unica soluzione sembra essere quella di fare tanto, “tantissimo”, sesso.
Il Dottor David Greening del centro australiano per l'inseminazione artificiale ha preso in esame il liquido seminale di 118 uomini con anomalie al Dna dei loro spermatozoi. A queste cavie (forse alla fine avranno provato anche piacere!) è stato chiesto di avere rapporti sessuali tutti i giorni per una settimana. La qualità del liquido seminale ha subito una forte impennata.

Fare molto sesso in questi uomini ha contribuito anche a migliorare la mobilità dei loro spermatozoi: altro fattore chiave e fondamentale per la fecondazione.
Il Dottor Greening ha anche aggiunto che sebbene fare sesso quotidiano riduca la quantità di spermatozoi prodotti migliora la loro qualità riproduttiva.

Prima di tentare altre strade alle coppie che desiderano un bambino si consiglia di avere rapporti quotidiani nella settimana precedente l'ovulazione della donna.
Sempre il Dottor Greening ricorda che gli spermatozoi che restano accumulati nei testicoli o nei condotti spermatici possono avere maggiori danni al loro Dna.
Attenzione poi a non cadere nella routine perché sebbene il sesso sia bello è il caso di vivacizzarlo e di non essere sempre monotoni.
Siete d’accordo con questa ricerca? Forse il dover fare qualcosa quasi in maniera forzata può portare all’effetto opposto. Sarebbe il caso che queste ricerche prendessero in esame un campione più vasto di uomini, no?

Fonte: http://salute.agi.it/