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Ovaio microcistico e sindrome dell'ovaio policistico

di Ines Delio - 06.03.2023 Scrivici

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Fonte: shutterstock
L'ovaio microcistico è una condizione delle ovaie, spesso confusa con la sindrome dell’ovaio policistico: cos'è e come distinguerlo dalla PCOS

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Ovaio microcistico

Spesso si tende a fare confusione tra ovaio policistico (PCO), conosciuto anche come ovaio microcistico o micropolicistico, e sindrome dell'ovaio policistico (PCOS). Nonostante i nomi simili, sono due condizioni che hanno cause e conseguenze ben diverse. Proviamo a fare un po' di chiarezza.

Ovaio microcistico: cos'è

L'ovaio policistico o ovaio microcistico è una condizione ecografica delle ovaie. Stando a quanto spiega Walter Vegetti, ginecologo nell'unità operativa di Procreazione Medicalmente Assistita (PMA) del Policlinico di Milano, "si parla di PCO quando quando le ovaie hanno ciascuna più di 20 micro-follicoli di diametro compreso tra 2 e 9 mm e/o un volume ovarico superiore a 10 cm3". La presenza di follicoli nelle ovaie è, tuttavia, una condizione abbastanza normale, che non comporta sintomi particolari o preoccupanti.

Ovaio microcistico: sintomi

Generalmente, le donne con ovaie policistiche sono asintomatiche. Uno dei pochi sintomi che può causare l'ovaio microcistico è l'alterazione dei cicli mestruali. Normalmente, questa condizione non causa grandi disturbi ormonali o riproduttivi, a differenza della sindrome dell'ovaio policistico. Per questo motivo, in genere la presenza di PCO viene rilevata durante una visita gienecologica di routine.

Ovaio microcistico e sindrome dell'ovaio policistico: differenze

Un ovaio microcistico è uno dei sintomi della sindrome dell'ovaio policistico, ecco perché spesso le due condizioni possono essere confuse. Tuttavia, a differenza del primo, la PCOS può causare importanti effetti sulla salute della donna a livello metabolico e riproduttivo. Stando a quanto si apprende sul sito del Ministero della Salute, la sindrome dell'ovaio policistico colpisce il 5-10% delle donne. Inizia durante la pubertà ed è considerata l'alterazione endocrina più comune in età fertile.

Sintomi della sindrome dell'ovaio policistico

Le cause della sindrome dell'ovaio policistico sono ancora oggi controverse. In linea generale, si ritiene che sia l'espressione di una complessa alterazione funzionale del sistema riproduttivo femminile, provocata dall'aumento degli ormoni maschili (androgeni), che comporta alcuni sintomi.

Tra questi:

  • eccesso di peluria su viso e corpo (irsutismo)
  • acne
  • alopecia (perdita di capelli)
  • disturbi mestruali come mestruazioni irregolari, cicli ravvicinati o molto distanziati, assenza di mestruazioni (amenorrea), cicli scarsi o prolungati, mancanza di ovulazione (anovulazione cronica
  • sovrappeso o obesità

Come si diagnostica la PCOS

In genere, i passaggi fondamentali per la diagnosi della sindrome dell'ovaio policistico sono:

  • visita ginecologica
  • ecografia transvaginale
  • dosaggi ormonali, per valutare il livello degli androgeni nel sangue

Il medico che sospetta la PCOS potrà indicare gli esami specifici per la diagnosi, quindi consigliare una terapia mirata, oltre che uno stile di vita corretto e l'eventuale perdita di peso.

Chi ha l'ovaio microcistico ha anche la PCOS?

Stando a quanto chiarisce il dott. Vegetti del Policlinico di Milano, per diagnosticare la presenza della PCOS bisogna che ci siano almeno 2 tra 3 fattori:

  • presenza all'ecografia transvaginale di ovaie di aspetto policistico (PCO)
  • presenza di iperandrogenismo clinico e/o biochimico
  • cicli irregolari con la diminuzione o l'aumento dell'intervallo tra una mestruazione e l'altra o l'assenza completa del ciclo mestruale

"Di conseguenza – precisa il ginecologo – avere l'ovaio policistico in assenza di almeno uno degli altri 2 criteri, non significa avere la sindrome dell'ovaio policistico. Questo aspetto ecografico delle ovaie con cicli mestruali regolari e senza altri sintomi deve essere considerato normale: fino al 20% delle donne può infatti avere la PCO senza avere la PCOS".

Sindrome dell'ovaio policistico e gravidanza

In uno studio condotto nel Regno Unito e pubblicato sul Journal of Clinical Endocrinology and Metabolism, i ricercatori hanno analizzato gli esiti delle gravidanze in un ampio gruppo di donne con PCOS. Lo studio ha evidenziato che una volta che le donne sono state diagnosticate e trattate per la PCOS, sono state in grado di concepire a tassi simili quelli di chi non presentava la patologia. Tuttavia, le pazienti con la sindrome dell'ovaio policistico mostravano il 70% in più di probabilità di avere un aborto spontaneo, rispetto alle controparti simili per l'età.

La PCOS è stata anche associata a più complicazioni sia per le future mamme che per i loro piccoli. Le donne con PCOS possono assumere la pillola anticoncezionale per aumentare gli ormoni femminili e regolare l'ovulazione diversi mesi prima di provare a rimanere incinte. Si ritiene che questo possa migliorare le loro probabilità di successo, dopo l'interruzione dei contraccettivi, quando iniziano a tentare il concepimento.

Ovaio microcistico: quando preoccuparsi

Considerata la frequenza dell'ovaio policistico nelle ragazze più giovani, stando al ginecologo del Policlinico di Milano, Walter Vegetti, la presenza di PCO non può essere considerato come criterio di sindrome dell'ovaio policistico nel caso di donne sotto i 20 anni. "Allo stesso modo – spiega lo specialista – anche le irregolarità mestruali e disturbi come l'acne sono tipici del periodo adolescenziale. Per questo motivo si suggerisce che la diagnosi della sindrome dell'ovaio policistico non debba essere fatta prima dei 20 anni circa, in quanto si rischierebbe di diagnosticare una sindrome che in realtà non c'è. Queste giovani donne andrebbero rivalutate almeno 8 anni dopo il menarca (il primo ciclo) per formulare una eventuale diagnosi di PCOS".

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