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Fecondazione eterologa, le linee guida

di Francesca Capriati - 24.05.2019 Scrivici

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Le linee guida fecondazione eterologa: cosa dicono, quali sono i requisiti e come funziona questa tecnica

In questo articolo

Linee guida fecondazione eterologa

Da quando, nel 2014, è stato autorizzato anche in Italia l'accesso alla fecondazione eterologa nell'ambito delle tecniche di procreazione medicalmente assistita, migliaia di coppie hanno potuto coronare il sogno di diventare genitori grazie all'impiego di gameti provenienti da donatori.

Cos'è la fecondazione eterologa

Per fecondazione eterologa si intende l'insieme delle tecniche di procreazione medicalmente assistita (PMA) in cui almeno uno dei gameti (ovociti o spermatozoi) non appartiene alla coppia ma è frutto di una donazione anonima, gratuita e volontaria.

Linee guida

Quali sono le principali indicazioni fornite dalla legge per la fecondazione eterologa?

  • La donazione di cellule riproduttive da utilizzare nell’ambito delle tecniche di procreazione medicalmente assistita di tipo eterologo è un atto volontario, altruista, gratuito, interessato solo al “bene della salute riproduttiva” di un’altra coppia;
  • La donazione è anonima e non si potrà rintracciare il donatore;
  • La coppia ricevente non può scegliere il donatore, tuttavia, i Centri di Procreazione Medicalmente Assistita devono assicurare la compatibilità delle principali caratteristiche fenotipiche del donatore con quelle della coppia ricevente, come il colore della pelle, degli occhi, dei capelli e il gruppo sanguigno. Un orientamento diffuso a livello internazionale che faciliterà non solo l'accettazione del nascituro da parte dei genitori, ma anche uno sviluppo psico-emotivo sereno e sano per il bambino.
  • La coppia può potrà ricorrere a una doppia donazione cioè la possibilità che entrambi i componenti della coppia siano sterili e richiedano gameti da donatore.
  • Il limite è di dieci nuovi nati per donatore, con un meccanismo per evitare consanguineità.
  • E' obbligatorio il supporto psicologico, sia per la coppia che per il donatore.
  • La Pma eterologa è inserita nei livelli essenziali di assistenza LEA e può essere effettuata solo nei Centri Specializzati
  • Il limite di età per le donatrici è fissato a 35 anni, per i donatori a 40 anni.

Requisiti per la fecondazione eterologa

Possono accedere alle tecniche di fecondazione eterologa “coppie di maggiorenni di sesso diverso, coniugate o conviventi, in età potenzialmente fertile, entrambi viventi” per le quali è stata accertata e certificata una patologia che sia causa irreversibile di sterilità o infertilità per uno o per entrambi i partner.

Nella legge 40 e successive modifiche si legge che il ricorso alla fecondazione eterologa è consentito solo

qualora non vi siano altri metodi terapeutici efficaci per rimuovere» le cause di sterilità o infertilità e sia stato accertato il carattere assoluto delle stesse, dovendo siffatte circostanze essere «documentate da atto medico» e da questo certificate. Il ricorso a questa tecnica, non diversamente da quella di tipo omologo, deve, inoltre, osservare i principi di gradualità e del consenso informato stabiliti dal citato art. 4, comma 2

Su suggerimento delle Società Scientifiche, si sconsiglia comunque la pratica eterologa su donne di età superiore ai 50 anni per l’alta incidenza di complicanze ostetriche.

Indicazioni per avere accesso alla fecondazione eterologa

Le coppie che non riescono a concepire in maniera naturale possono rivolgersi a centri PMA che svolgeranno adeguate indagini diagnostiche finalizzate a capire le cause della sterilità. Tra le principali cause femminili che possono motivare l'accesso alla fecondazione eterologa le Linee Guida delle Società Scientifiche elencano:

  • Ipogonadismo ipergonadotropo;
  • Donne in avanzata età riproduttiva ma comunque in età potenzialmente fertile;
  • Donne con ridotta riserva ovarica dopo fallimento di fecondazione omologa;
  • Donne che sanno di essere affette o portatrici di un significativo difetto genetico o che hanno una storia familiare di una condizione per la quale lo stato di portatore non può essere determinato;
  • Donne con ovociti e/o embrioni di scarsa qualità o ripetuti tentativi di concepimento falliti tramite tecniche di PMA;
  • Donne con fattore iatrogeno di infertilità.

Tra le cause di infertilità maschile:

  • Dimostrata infertilità da fattore maschile severo (cioè, azoospermia e oligoastenoteratozoospermia severa o mancata fertilizzazione dopo iniezione intracitoplasmatica di sperma
  • Disfunzione eiaculatoria incurabile
  • Uomini che sanno di essere affetti o portatori di un significativo difetto genetico o che hanno una storia familiare di una condizione per la quale lo stato di portatore non può essere determinato.
  • Partner maschile con una infezione sessualmente trasmissibile che non può essere eliminata.
  • Uomini con fattore iatrogeno di infertilità.
  • La partner femminile è Rh-negativo e gravemente isoimmunizzata e il partner maschile è Rh-positivo

Fonti

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