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Una donna di 51 anni è incinta e partorirà sua nipote

di Redazione PianetaMamma - 07.07.2020 Scrivici

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Fonte: Shutterstock
Julie Loving è una donna di 51 anni che si è offerta come madre surrogata per la figlia Brenna, 29 anni, che non può avere figli

Mamma surrogata della bambina di sua figlia

Futura nonna e al tempo stesso mamma surrogata: è la storia di Julie Loving, una donna di 51 anni che si è offerta come madre surrogata per la figlia Brenna, 29 anni.

Un gesto di amore immenso quello della mamma di Brenna che ha raccontato, di voler aiutare la figlia, che in questi anni ha dovuto affrontare il percorso difficile dell'inseminazione, passando per centinaia di iniezioni, 8 transfer e due aborti. Julie desidera realizzare il desiderio di sua figlia, che sogna di diventare mamma da quando era bambina. Porterà lei la gravidanza, ospitando nel suo utero l'embrione frutto dell'unione tra i gameti di sua figlia e di suo genero Aaron.

Brenna e suo marito hanno vissuto per molto tempo il dramma dell'infertilità di coppia. Finché Julie non si è offerta di aiutarli, affrontando una gravidanza a rischio, vista la sua età.

Si può seguire la storia di Julie e Brenna sull'account instagram @ivf.surrogacy.diary dove le due donne condividono gli sviluppi e i momenti più belli di questa gravidanza.

In una delle ultime foto Brenna scrive che la mamma è a circa metà della sua gravidanza.

Sta benissimo e le sensazioni sono le stesse di quando era incinta dei suoi figli. L'unico

sintomo

principale è tanta

stanchezza

, e una leggera

nausea

.

L'embrione è stato trasferito nell'utero della mamma il 25 febbraio scorso, prima del lockdown. Brenna confessa di aver avuto paura a causa del COVID-19, soprattutto in un momento così fragile come il primo trimestre. Julie è in attesa di una bambina.

E il 4 luglio era incinta di 21 settimane.

Brenna spiega il perché ha deciso di condividere la sua storia su Instagram. Prima di intraprendere questo percorso non aveva immaginato di provare così tanta ansia e paura. Non si può comprendere se non lo si prova, quindi si sentiva come se le persone non potessero capirla.

E quindi non parlava della sua storia per evitare domande imbarazzanti o insensibili. Inoltre era difficile e doloroso dover rispondere a chi le chiedeva perché non riusciva a rimanere incinta. Parlarne sul web è stato terrificante e liberatorio allo stesso tempo. La sua storia ha spinto tante altre donne a raccontare la loro, a condividere gioie, paure, emozioni, speranze e dolore. 

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