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Riserva ovarica
Normalmente, la possibilità di rimanere incinta diminuisce in tutte le donne con l'avanzare dell'età, ma l'età esatta in cui non si può più concepire varia da persona a persona. Chi ha difficoltà ad avere un bambino probabilmente avrà sentito parlare di riserva ovarica. Ecco cos'è, come si misura e quanto incide sulla fertilità.
Riserva ovarica: cos'è
Riserva ovarica è il termine utilizzato per definire il numero di follicoli residui nelle ovaie di una donna. L'ovaio contiene diversi milioni di follicoli al quinto mese di sviluppo fetale, seguiti da una continua diminuzione fino alla menopausa, quando, secondo diversi studi, ne rimangono circa 1.000 a un'età media di 50-51 anni. Stando a quanto riporta Elisabetta Chelo, specializzata in Ostetricia e Ginecologia e Patologia della Riproduzione Umana, "già a 30 anni nelle ovaie rimane non più del 15% del patrimonio follicolare presente alla nascita; a 40 anni non rimane più del 5% del numero iniziale".
Perché misurare la riserva ovarica
Stando a quanto si legge sul Manuale MSD, la riserva ovarica può cominciare a ridursi a 30 anni o addirittura prima, calando drasticamente dopo i 40 anni. A provocare questa riduzione potrebbe essere un precedente intervento chirurgico alle ovaie o lesioni. In genere, è consigliato di rivolgersi a un medico alle donne che hanno meno di 35 anni e stanno cercando di concepire da un anno, a chi ha più di 35 anni e sta cercando di rimanere incinta da più di sei mesi, o alle donne che hanno più di 40 anni e stanno cercando di concepire. Più in generale, la misurazione può essere utile anche alle donne che vogliono semplicemente conoscere il loro stato di fertilità. Ad ogni modo, avere una bassa riserva ovarica, sottolineano gli esperti, non vuol dire necessariamente che la gravidanza è impossibile.
Quando sottoporsi ai test per la fertilità
Secondo la Mayo Clinic, è importante sottoporsi tempestivamente a test ed esami per la fertilità nei seguenti casi:
- se si sta cercando di concepire, senza successo
- se si hanno mestruazioni irregolari o dolorose o una malattia infiammatoria pelvica
- in seguito ad aborti ripetuti
- per precedenti trattamenti oncologici
- se si soffre di endometriosi
Una diagnosi precoce, infatti, offre maggiori possibilità di successo del trattamento.
Come viene diagnosticata la diminuzione della riserva ovarica
La diminuzione della riserva ovarica viene diagnosticata attraverso alcuni esami che misurano:
- i livelli di ormone follicolo-stimolante (FSH)
- livelli di ormone antimülleriano (AMH)
- conta dei follicoli antrali (AFC)
È naturale che i livelli di FSH aumentino e quelli di AMH diminuiscano con l'avanzare dell'età. Le donne con una ridotta riserva ovarica, quindi, presentano livelli di FSH più elevati e di AMH più bassi rispetto alle coetanee. Secondo quanto si legge sul Manuale MSD, il livello di ormone antimülleriano e la conta antrale follicolare rappresentano attualmente i migliori test per diagnosticare una diminuzione della riserva ovarica.
Riserva ovarica e fertilità femminile
I ricercatori dell'Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia, in uno studio pubblicato sulla rivista Human Reproduction, hanno scoperto che, oltre all'età, la riserva ovarica, quindi il numero di ovociti disponibili, è un fattore determinante per la fertilità femminile e le probabilità di concepire embrioni con un numero corretto di cromosomi. La ricerca si è basata su 847 coppie che si sono sottoposte a procreazione assistita e alle quali era stata proposta la tecnica della diagnosi genetica preimpianto. "Impiegando i moderni algoritmi dell'intelligenza artificiale, abbiamo potuto confermare che la riserva ovarica è una variabile indipendente dall'età nel determinare le chance di successo riproduttivo", spiega il primo firmatario dello studio Antonio La Marca.
È possibile rimanere incinta con una bassa riserva ovarica?
Secondo una ricerca americana pubblicata nel 2017 su JAMA, le donne con una riserva bassa di ovociti avrebbero la stessa probabilità di concepire un figlio entro 6 o 12 settimane di quelle che non hanno un numero limitato di ovuli. "In particolare – si legge - le donne con i livelli più bassi di AMH e i più alti livelli di FSH, che potrebbero indicare limitate riserve di ovociti, non avrebbero minori probabilità di concepimento rispetto a donne con risultati normali di questi test.
Mentre i risultati del test dei livelli di inibina B non sarebbero associati all'infertilità". I ricercatori americani hanno raccolto dati su 750 donne di età compresa tra i 30 e i 44 anni. Ci sono però diverse limitazioni allo studio. La ricerca avrebbe valutato solo la capacità di concepire e non quella di portare avanti la gravidanza. Gli autori dello studio hanno, infatti, sottolineato che una riserva bassa di ovociti potrebbe aumentare il rischio di aborto. Inoltre, mancavano i dati sulla qualità del seme del partner, per cui non si è potuto valutare come questo influenzi la probabilità di concepimento naturale. Infine, si sarebbe valutata l'efficacia dei test soltanto in donne che stavano cercando una gravidanza da non più di tre mesi.
Secondo il Center for Reproductive Health, il 33% delle pazienti con una riserva ovarica ridotta è in grado di rimanere incinta con i propri ovuli dopo il trattamento. Tuttavia, il centro sottolinea l'importanza di una diagnosi precoce, per avere maggiori possibilità di concepimento.
FONTI:
MedicItalia - Dr.essa Elisabetta Chelio: Riserva ovarica: che cos'è, come si misura, a chi può essere utile
Human Ovarian Reserve from Conception to the Menopause
What Is Diminished Ovarian Reserve and What Can You Do About It?
Ridotta riserva ovociti non sarebbe causa di infertilità delle donne