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L'ansia di restare incinta colpisce molte donne, cosa fare?

di Emanuela Cerri - 09.06.2016 Scrivici

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Cresce l’ansia di restare incinta. Interessa 4 donne su 10, intorno ai 32 anni, già dopo il loro primo tentativo fallito di concepire un figlio

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Ansia di restare incinta

Cresce l’ansia da ‘cicogna a comando’. E’ l’ansia di restare incinta, di aver aspettato troppo e, quindi, di aver perso per sempre l'occasione di diventare mamma.

Bastano uno o due mesi senza che la cicogna si sia presentata nonostante i rapporti non protetti, ed ecco che le donne iniziano a pensare di non essere fertili e iniziano a chiamare impaurite il ginecologo, chiedendogli di poter effettuare i test per scoprire se sono sterili.



Se l'età dell'aspirante mamma si aggira intorno ai 35 anni, quest'ansia da 'figlio subito e facilmente' colpisce 8 donne su 10. Ma la quota arriva a 10 donne su 10, indipendentemente dall’età, quando la cicogna non arriva dopo 5-6 mesi di tentativi.

Quest’ansia ovviamente, quindi cresce con il crescere dell’età delle donne. E si alimenta delle ansie di tutta la famiglia: più i parenti e gli amici si aspettano, e chiedono, quando arriverà un bambino e più la donna teme di essere sterile, e quindi una donna a metà, e quindi non all'altezza delle aspettative altrui. Si tratta di 'paranoie' che le donne di generazioni passate non avevano, dato che le donne prima erano più pazienti (e facevano i figli da giovani...).

L’ansia del figlio ‘immediato’ è pericolosa per due aspetti: innanzitutto non aiuta il concepimento, anzi carica di preoccupazioni un atto che dovrebbe rilassare e creare comunicazione col partner. In secondo luogo una donna meno disposta ad aspettare, ad affrontare rischi e fallimenti (anche minimi, come l'aspettare pochi mesi) è una donna poco pronta proprio a quei rischi e a quei fallimenti che la gravidanza e la maternità possono comportare.

I ginecologi affermano di notare nelle donne di oggi una voglia di gravidanza 'da fiction’. In una fiction, quando una protagonista aspetta un figlio lo concepisce subito, addirittura per caso, partorisce poco dopo e ha, nientedimeno, un bambino sano e splendido. E i chili di troppo scompaiono come per miracolo. 

Le donne hanno bisogno di essere più informate e meglio informate perché solo con una corretta educazione si possono evitare ansie e paure che sono alla base di comportamenti a volte dannosi

dice Massimo Moscarini, Ordinario di Ostetricia e Ginecologia alla Sapienza Università di Roma e Direttore dell’Unità Operativa di Ginecologia dell’Azienda Ospedaliera Sant’Andrea di Roma.

Cosa fare per non cedere all'ansia di restare incinta?

Dobbiamo smetterla di pensare alla nostra vita come ad una lunga serie di eventi ineluttabili e già stabiliti che si susseguono in successione: il matrimonio, la casa, il figlio...

La vita sorprende e ci costringe a sconvolgere i nostri piani, ci dimostra che spesso la natura sceglie per noi e soprattutto quando si pensa ad un bambino non possiamo fare altro che affidarci al destino, a Dio, alla Natura.

Pensiamo solo per un momento a quale miracolo sia il concepimento, a come funzioni in modo meticoloso ed estremamente preciso e al fatto che se certamente possiamo fare qualcosa per aumentare le probabilità di restare incinte, se possiamo prenderci cura di noi stesse e della nostra fertilità ciò non vuol dire che avremo un bambino.

Costringiamo noi stesse a vedere le cose in una prospettiva diversa e godiamo della vita e della nostra vita di coppia senza caricarci di ansie e aspettative che riusciranno soltanto a rovinare la nostra armonia coniugale e ad alimentare il nostro senso di colpa e di inadeguatezza.

Se si hanno più di 35 anni si può parlare con il proprio ginecologo dopo 6 mesi di tentativi infruttuosi e se i test e gli esami non evidenziano nulla di anomalo tranquillizziamoci. Molte donne di fronte a risultati che non mostrano alcun problema o anomalia entrano ancora più nel panico perché si domandano allora quale sia il problema, cosa c'è che non va? Perché non riesco a rimanere incinta?

E spesso il bimbo arriva proprio quando abbiamo smesso di avere rapporti sessuali a comando, quando ci siamo impegnate in altre cose della vita, coltivato passioni, viaggiato con nostro marito, quando quasi ci abbiamo messo una pietra sopra e ci siamo dette "se verrà, verrà".

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