Secondo quanto si legge dalla relazione annuale sulla
legge 194
del ministero della Salute, sarebbero diminuite le interruzioni di gravidanza, ma resta ancora alto il numero di
obiettori di coscienza.
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Come leggiamo sull'
Huffington Post
, a livello nazionale si è passati dal 58,7% di
ginecologi obiettori
del 2005, al 69,2% del 2006, al 70.5% del 2007, al 71.5% del 2008, al 70.7% nel 2009 e al 69.3% nel 2010 e nel 2011. Tra gli
anestetisti
la situazione è più stabile. Per il personale non medico si è osservato un ulteriore incremeto, con valori che sono passati dal 38.6% nel 2005 al 43.1% nel 2011. Il dato registra notevoli differenze geografiche tra le regioni. Percentuali superiori all'80% tra i ginecologi sono presenti soprattutto al sud: 88.4% in Campania, 87.9% in Molise, 85.2% in Basilicata, 84.6% in Sicilia, 83.8% in Abruzzo, 81.8% nella PA di Bolzano e 80.7% nel Lazio. Anche per gli anestesisti i valori più elevati si osservano al sud (con un massimo di 78.1% in Sicilia, 74.5% in Molise, 72.8% in Calabria, 72.4% nel Lazio e 71.4% in Campania).
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Si registrerebbe inoltre
un terzo delle Ivg in Italia a carico delle donne straniere
che nel 2012 sono state 105-968 con
un decremento del 4.9%
rispetto al dato del 2011. Per la prima volta quest'anno le non italiane mostrano una tendenza alla diminuzione nel ricorso all'aborto volontario