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Secondamento
Dopo aver superato nove mesi d'attesa e un certo numero di ore in sala travaglio finalmente potete stringere tra le braccia la vostra creatura.. ma non è finita qui! Vi attende l'ultima fatica, indolore e abbastanza breve (mediamente sono necessari una ventina di minuti): l'espulsione della placentae degli annessi fetali. Questa fase del parto si chiama secondamento.
La placenta e il cordone che hanno protetto e nutrito il feto durante i mesi di gestazione possono ora tranquillamente essere espulsi con qualche spinta e l'aiuto dell'ostetrica, anche se può accadere che il secondamento avvenga senza che la neo mamma se ne accorga.

Come avere un parto sereno e naturale
vai alla galleryVuoi un parto "zen"? Ecco qualche consiglio utile
Dopo il parto dovrete ancora “sopportare” per un po’ di giorni le lochiazioni, delle perdite ematiche simili a delle abbondanti mestruazioni, che nei primi giorni avranno un colore rosso molto vivo, che andrà via via scemando. I lochi porteranno con sé gli eventuali residui di mucosa uterina. E' proprio per le lochiazioni che vi viene chiesto di mettere nella valigia da portare in ospedale quegli assorbenti giganti post-parto, non lesinate nel loro acquisto perchè ve ne serviranno un bel pò.
Dopo di che potrete conservare l’esperienza parto nell’album dei ricordi e prepararvi anima e corpo alla meravigliosa avventura dell’essere mamme!
Che cosa succede
La placenta si separa dalla parete uterina e viene espulsa attraverso il collo dell'utero e la vagina, spontaneamente. Nel caso in cui la placenta sia parzialmente o completamente in espulsa, sarà necessario l'intervento dell'ostetrica: per facilitare il processo di espulsione quest'ultima potrà infatti esercitare una lieve pressione sul vostro ventre o decidere di somministrarvi una piccola dose di ossitocina, tramite un'iniezione nel cordone ombelicale.
E' importante che venga controllata l'integrità della placenta espulsa, e che non vi siano residui all'interno dell'utero, in quanto potrebbero causare emorragie, infezioni o semplicemente, alla visita di controllo dei 40 giorni, farvi sottoporre ad un antipatico raschiamento.
Non spaventatevi se dovesse esserci una ingente perdita di sangue: è dovuta alla rottura dei vasi sanguigni che hanno irrorato la placenta durante i nove mesi di gestazione. L'utero, contraendosi per tornare pian piano alla dimensione originaria, fungerà da "emostatico" limitandone comunque l'intensità.
Lochiazioni
Dopo il parto dovrete ancora "sopportare" per un po' di giorni le lochiazioni, delle perdite ematiche simili a delle abbondanti mestruazioni, che nei primi giorni avranno un colore rosso molto vivo, che andrà via via scemando. I lochi porteranno con sé gli eventuali residui di mucosa uterina. E' proprio per le lochiazioni che vi viene chiesto di mettere nella valigia da portare in ospedale quegli assorbenti giganti post-parto, non lesinate nel loro acquisto perchè ve ne serviranno un bel po'.
Dopo di che potrete conservare l'esperienza parto nell'album dei ricordi e prepararvi anima e corpo alla meravigliosa avventura dell'essere mamme!