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Sala travaglio e sala parto: cosa succede?

di Redazione PianetaMamma - 10.02.2017 Scrivici

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Fonte: iStock
E’ giunto il giorno della nascita del nostro bambino. Cosa accade in sala travaglio e in sala parto?

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Sala travaglio

E’ giunto il giorno del ricovero. Qualcosa è cambiato, sono iniziate le contrazioni e/o si sono rotte le membrane oppure semplicemente il termine è arrivato e l’ansia inizia a fare capolino dentro al cuore. Cominciamo a domandarci come sia la sala travaglio e cosa ci accadrà una volta arrivate in ospedale.

Scopriamolo insieme come funziona il travaglio.

Com'è la sala travaglio

La sala travaglio, di solito, è un luogo dove sono presenti diversi letti divisi per la privacy da un separé; qui verrà praticato il monitoraggio per osservare il battito cardiaco del piccolo e il picco delle contrazioni nonché come reagisce il bambino durante le contrazioni stesse.

Cosa succede in sala travaglio

Quando si arriva in ospedale per partorire, il favoloso viaggio durato nove mesi sta giungendo a termine, questo pensiero fa fremere nel profondo, presto il bambino verrà alla luce facendoci sentire mamme a tutti gli effetti.

In ospedale routine vuole che sia l'ostetrica a eseguire mansioni burocratiche, compilazioni di fogli densi di domande, e visita generica.

Ci verranno fatte domande sul nostro stato fisico, sulle contrazioni e sulla rottura delle membrane, se è stato questo l'evento a portarci in ospedale.

In seguito verremo visitate. Verrà auscultato il battito cardiaco fetale, misurata la pressione sanguigna e la temperatura corporea, valutato il grado di dilatazione. Se il travaglio viene definito "avanzato" verremo spostate in sala travaglio.

In alcuni ospedali è possibile chiedere di assumere le posizioni che più desideriamo per affrontare al meglio le dolorose contrazioni; delle volte è piacevole camminare, altre volte si può chiedere la palla su cui far basculare il bacino da sedute. Questo comunque dipende dal tipo di parto scelto ma soprattutto dal tipo di ospedale ricercato.

Sala travaglio e sala parto video

In alcuni ospedali le due zone (sala travaglio e parto) sono unite, in altri sono luoghi separati e si accede alla sala parto solo alle spinte finali, quindi pochi minuti prima della nascita vera e propria.

Ma come è davvero la sala parto e cosa ci troveremo? Ecco un video informativo realizzato dall'Ussl 20 di Verona presso il reparto Ostetricia dell'ospedale Fracastoro

Papà in sala parto

La presenza del partner durante il parto può essere fondamentale per avere un supporto psicologico ma è opportuno domandare se è possibile che possa assistere anche al travaglio prima ancora di trovarsi ricoverate. Non tutti gli ospedali, infatti, lo permettono specie se la sala ospita più di una donna.

C'è anche da dire che non tutte le future mamme si sentono a proprio agio con la presenza del proprio partner durante il travaglio. Non tenete dentro di voi dubbi, paure o perplessità e cercate di essere sincere, provando a trovare un compromesso tra i desideri del papà di essere lì al momento della nascita e i vostri. Il papà può comunque essere chiamato non appena il bambino è uscito e in qualche caso potrà tagliare il cordone ombelicale.

Approfittate della presenza dell’ostetrica per rivolgerle domande. Chiaritevi i dubbi. Ma soprattutto siate forti, non lasciatevi sopraffare dalla paura, e respirate come vi è stato insegnato al corso pre-parto eseguito durante la gravidanza. La respirazione è fondamentale.

Chi ha partorito respirando correttamente può dirvi che aiuta moltissimo a sopportare il dolore delle contrazioni.

La respirazione gioca un ruolo importantissimo per mantenere la giusta concentrazione, favorire la produzione di ormoni che diminuiscono la percezione del dolore, che si chiamano endorfine, e anche per aiutare il bambino durante le spinte. Bisognerà iniziare a spingere solo quando la dilatazione sarà arrivata a 9 cm, prima si rischierebbe di procurare lacerazioni e ferite, e anche di creare problemi al bambino. Coordinare la respirazione con la spinta è importante: inspirare prima della spinta ed espirare con la spinta. E ricordate che la respirazione corretta deve partire dal diaframma, cioè dalla parte alta del torace che deve riempirsi di ossigeno.

Per accompagnare e aiutare la respirazione vi consigliamo anche di preparare una playlist con le vostre canzoni preferite; la musica ha un ruolo fondamente in sala parto per sopportare meglio il dolore.

Travaglio di parto, la durata

Quanto dura il travaglio? Se lo domandano praticamente tutte le donne che stanno arrivando al termine della loro gravidanza. Non esiste una risposta giusta per tutte. Quel che è certo è che tutto inizia con le prime contrazioni che si presentano dapprima deboli e distanziate e poi diventano più regolari, ravvicinate ed intense.

Di norma le contrazioni scandiscono il travaglio in questo modo:

  • 30/45 secondi ogni 5-30 minuti fino ai 3 cm di dilatazione,
  • 40/70 secondi ogni 3-minuti fino ai 7 cm
  • 45/90 secondi ogni 2-3 minuti nelle fasi finali.

Nelle fasi iniziali del travaglio (fase prodromica) è possibile camminare, stendersi, dormire, sedersi sulla palla, fare un bagno e ogni altra attività che vi faccia sentir bene e a vostro agio. Se l'ospedale ha una zona dedicata al travaglio resterete lì fino a quando le contrazioni non saranno diventate molto ravvicinate: quando il parto sarà ormai prossimo verrete spostate nella sala parto vera e propria.

Tornando alla domanda: quanto dura il travaglio? Diciamo che in media bisogna aspettare tra le sei e le dodici ore, ma molto dipende dalla donna, dalla gravidanza e anche dall'impegno del bambino. In genere le primipare, cioè le donne che stanno avendo il loro primo bambino, devono affrontare un travaglio più lungo, mentre con il secondo figlio la durata dovrebbe essere ridotta, perché i muscoli della cervice e del perineo sono già più elastici e la donna è preparata e consapevole. Sa come spingere, quando farlo e come respirare al meglio per aiutare il bambino ad uscire.

Ma anche questo è un dato molto variabile che dipende da numerosi fattori. Le primipare possono dover affrontare un travaglio più lungo mentre altre impiegheranno molto meno tempo per dare alla luce il proprio bambino.

Impossibile fare una previsione accurata.

La dilatazione è un termine importantissimo quando si parla del parto. Indica di quanto il collo dell'utero, la cervice, si stia aprendo. Si inizia con 3 cm alle prime contrazioni e si arriva fino a 10 cm, la dilatazione completa, una misura giusta per permettere alla testa del bambino di uscire.

La velocità media di dilatazione della cervice è di circa 1 cm all'ora, ma è bene ribadire che non è un dato universale e che cambia da donna a donna.

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