Questo è il racconto del secondo parto di una nostra utente, avvenuto in modo quasi inaspettato. E' proprio vero che ogni parto è diverso dall'altro. Come arrivare al secondo parto: consigli e racconti.
La mia Morgana è nata così
Questo è stato il mio secondo parto, avvenuto in modo quasi in aspettato. In confronto alla nascita di Adamo, che ho gia raccontato qualche mese fa, questo è stato tutta un altra cosa e quasi quasi posso dire che la facevo per strada, è proprio vero che ogni parto è diverso da un altro.
Il 5 mattina mi sono svegliata abbastanza stanca, la notte non avevo dormito perche avevo tipo dei crampettini alle gambe che mi avevano tenuto svaglia. durante il giorno qualche lieve contrazione durante tutto la gionata, molto irregolari sia come durata, intensità e tempo tra una e l'altra, niente di allarmante. Il gine il giorno prima alla visita mi aveva detto che ne avevo ancora per un po tutto chiuso e la bimba bella alta, percio pensavo che quelle contrazioncine fossero di quelle preparatorie che poi smettono, infatti nel pomeriggio con una doccia si erano rallentate un po.
Il pomeriggio si decide di andare a fare una passeggiata per il corso, fu un po faticoso, alcune contrazioni mi facevano rallentare il passo ma tutto sommato non mi allarmavo, quel Sabato e Domenica sotto casa mia c'era una fiera, impossibile passare in macchina se non con l'ambulanza e questo mi metteva ansia infatti ero rimasta d'accordo con la mamma che semmai l'avrei chiamata nell'evenienza e mi avrebbe portato lei e mio marito rimaneva a casa con l'altro bimbo.
A cena il dolore iniziava ad essere più forte e le contrazioni erano diventate ogni 4/5 minuti percio per stare più tranquilli sia io che mio marito decido di chiamare mia mamma alle 8 e dirle di arrivare nel punto più vicino dove poteva passare con la macchina che la raggiungevo a piedi e doveva portarmi PS. Mio marito in tre minuti aveva gia preparato Adamo per uscire e mi accompagnano perche non si fidava a farmi andare da sola, arrivo dalla mamma, do un bacio ai miei uomini e si va un po' convinta che non servisse a molto basandomi sull'esperienza del primo parto. Arrivo all'ospedale e infatti il gine di turno mi visita e dice che sono appena pervia al dito e che ho solo perso il tappo, che non avrei certo partorito ma mi fa fare comunque un tracciato di 40 minuti.
In effetti le contrazioni da quando mi sedetti in quella sedia iniziarono a rallentare e anche il tracciato ne rilevò solo tre lievissime ma io avevo un dolore atroce ogni 5/6 minuti in concomitanza con l'accellerazione dei battiti cardiaci della bimba e dei suoi movimenti. Il gine mi tratta come una stupida, mi dice che per partorire dovrei avere almeno 2 contazioni ogni 10 minuti e che durano minimo 1 minuto, che quelle che avevo non erano nulla e che andavo sicuro alla vista di lunedi, di tornare a casa farmi una doccia e stare tranquilla.
Con mia mamma si decide che vado da lei per tranquillita, meno trambusto con la macchina, percio avverto mio marito con un po' di tristezza perche in quella situazione lo avrei voluto vicino ma preferivo che stesse con il bimbo. Arrivate da mia mamma io mi metto sotto la doccia, e lei mi repara una camomilla forte per cercare di rilassarmi vedendomi distrutta e abbattuta.
Verso 12 proviamo a metterci a letto, tutte e due nel suo lettone nella speranza che quei dolori atroci si fermassero un po', mi prendevano la schiena più che la pancia e mi dimenavo come una disperata cercando di trattenere le lacrime di dolore per non preoccuparla di più. Non riesco a stare a letto, mi alzo e cerco di passeggiare tra corridoio e bagno cercando di far riposare mia mamma che era dalle 4:30 del Sabato che era sveglia ed era distrutta. Andavo in bagno ogni 2 contrazioni, pipi e diarrea e a sedere sul wc era terribile, verso le 2 di notte vedo che nella carta igenica c'è del sangue, non molto però rosso vivo, aspetto altri 20 minuti e sfinita e in lacrime chiamo mia mamma e le dico di portarmi in ospedale, che avevo perso un pochno di sangue e non riuscivo più ad aspettare.
Visto che ero convinta di non aver fatto grossi progressi (ero convinta che come prima i dolori fossero dovuti ai movimenti della bimba) le dico che se non ero a dilatazione sufficente per l'epidurale chiedevo il cesareo, che non ce la facevo più e scoraggiata perche le contrazioni non superavano i 40 secondi l'una. Mi aiuta a vestirmi e ci si avvia all'ospedale, arrivate alle 2:40 circa ritrovo le solite ostetriche, infermiere e il solito dottore di prima (mi sento passare per una cretina, dato che dicono "è la signora di prima") io dico subito che se non potevo fare l'epidurale se non fossi stata abbastanza dilatata volevo il cesareo, li forse capiscono che ero in crisi.
Mi fanno subito il tracciato perchè intanto il gine era occupaco con un altro parto. Contrazioni quasi al 100%, monitoraggio di 20 minuti e poi visita, l'ostetrica molto carina cerca di farmi parlare di altre cose, di Adamino a casa e di farmi distrarre, l'avevo già conosciuta al corso preparto che teneva insieme ad un altra, e le dico che ad ogni contrazione avevo una strana sensazione come se dovessi fare la pipi ma con una pressione più forte. Appena arriva il gine mi guarda come per dire, "Di nuovo, tanto non serve a nulla" mi visita e ... sono quasi completamente dilatata, 9 cm subito in sala parto, ore 3.15. tempo di preparare tutto e alle 3:40 mi dicono che mi rompono le acque alla prima contrazione che si presentasse, una sensazione strana, tutto quel liquido caldo che mi scivola sotto la schiena, e con la contrazione successiva sento di dover spingere e l'ostetrica mi dice bene,dai che qui si vede gia la testa, e i capelli sono neri.
6/7 spinte tremende con quel rompiscatole del ginecologo che mi demoralizzava dicendomi che dovevo impegnarmi di piu, che dovevo spingere meglio e mi spingeva sulla pancia mentre l'ostetrica e l'infermiera erano molto carine, mi incoraggiavano e aiutavano durante le spinte. Mia mamma mi stava vicino, senza parlare un po' frastornata. Mi dicono che mi avrebbero fatto una piccola episiotomia perché la vecchia cicatrice si stava per aprire e sarebbe stato peggio; anestesia, taglio e alla spinta successiva lunghissima esce la testa e poco dopo eccola tutta fuori, è nata alla 3:52 una vitellina di 3600 g e lunga 51 cm.
Me la mettono sulla pancia e lei fa due mugolini tanto che io non la sento, chiedo perche non piangesse e mia mamma mi dice che ha appena pianto e che è bellissima. dopo poco la portano via, a me dicono che devono tirare via la placenta e di spingere un po', l'altra volta non avevo sentito nulla ma a questo giro mi ha fatto un po male, ma tutta ok è intera, mi strizzano una decina di volte la pancia perche ho doversi grumi e qualcuno lo tolgono infilando proprio le dita, è stato abbastanza doloroso ma mai peggio di quando il gine mi ha messo i punti, nonostante la seconda anestesia li ho sentiti tutti e un male cane con sempre qual cafone di dottore che mi sgridava.
Finalmente dopo un po è tutto finito, stordita e stanca mi portano in una stanza e mi riportano la mia pupetta, bella, cicciotta e rosa, una pellolina quasi perfetta, capelli lunghi scuri e un neo sulla guancia sinistra.
Si è attaccata subito al seno ed è stata una gioia dato che con Adamo non era stato facile, la mamma mi sta vicina mi dice che sono stata bravissima e mi rallegrava e guardava quella frugolina e continuava a dirmi che era tutta me quando sono nata.
Alle 6:00 ci portano in camera e da li comincia il ricovero, traumatico questa volta, roming in obbligatorio e dopo due giorni di sonno arretrato non è stato facile, il secondo giorno ero distrutta, in crisi perche la bimba non mi faceva dormire, quando Adamo era venuto non mi era nemmeno voluto venire vicino e mi mancava lui e mio marito e non volevo più stare in ospedale: una brutta crisi di pianto, ho fatto preoccupare tutti ma per fortuna mio marito e mia mamma mi sono stati vicinissimi, mi hanno fatto le altre due notti e sono riuscita a tranquillizzarmi e a tornare serena, mi hanno aiutato anche tanto con la bimba e anche grazie a qualche infermiera compassionevole e molto carina la terza notte la piccola ha mangiato ogni tre ore e si riaddormentava subito. Ieri siamo uscite e a casa va meglio, l'affetto della mia famiglia mi ha aiutato tanto, riabbracciare Adamo e i suoi sorrisini sono stati una manna.
Scusatemi se sono stata lunga ma non ho il dono della sintesi e poi queste cose non è facile riassumerle. E ora si comincia questa avventura
Home Parto Racconti sul parto
Racconti: il mio secondo parto diverso e inaspettato
di Emanuela Cerri - 10.06.2010 Scrivici
Questo è il racconto del secondo parto di una nostra utente, avvenuto in modo quasi inaspettato. E' proprio vero che ogni parto è diverso dall'altro
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