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Agopuntura e medicina dolce in sala parto

di Redazione PianetaMamma - 24.05.2017 Scrivici

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Fonte: Shutterstock
La medicina cinese in sala parto in qualche caso può sostituire gli analgesici. Vediamo come funziona l'agopuntura per il parto e quali sono le tecniche cinesi per far girare il bambino

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Agopuntura per il parto

A volte capita che culture lontane ci indichino una strada alla quale non avevamo pensato: sta succedendo con la diffusione delle medicine non convenzionali. In particolare l’agopuntura, una branca della medicina cinese, che sta diventando uno strumento per ridurre i costi nei reparti di ostetricia. Vediamo come funziona l'agopuntura per il parto e quali possono essere i benefici di questa pratica.

Cos'è l'agopuntura

L’agopuntura è un’antica pratica della medicina tradizionale cinese introdotta in Occidente negli anni ’70 che si basa sulla teoria della presenza, all’interno del corpo umano, di dodici grossi canali, chiamati meridiani, attraverso i quali scorre l’energia vitale del corpo stesso, il “qi”. Abbiamo 6 canali in ciascun braccio e 6 in ciascuna gamba ed ognuno di questi si connette con uno degli organi principali. Su ogni meridiano si trovano diversi punti (in tutto circa 600), che corrispondono a un organo o a un distretto del corpo. Ciascun punto è indicato da una lettera, che indica il nome del meridiano su cui si trova, e da un numero, che corrisponde alla sua posizione su quel meridiano.

L’agopuntura, mediante la stimolazione attraverso sottilissimi aghi sterili di punti specifici situati su questi meridiani, riesce a ristabilire, riequilibrare e dirigere nuovamente attraverso i canali, l’energia vitale del corpo, ricostruendo l’equilibrio tra le due forze vitali che governano l’uomo e la donna (lo “yin”, la forza vitale femminile, e lo “yan”, la forza vitale maschile), e formando le basi per la salute ed il benessere psico-fisico di una persona.

La medicina tradizionale cinese, infatti, considera lo stato di salute psico-fisica un armonico equilibrio tra le energie e le forze che governano il corpo, piuttosto che l’assenza di malattia o di disturbi. E considera l’uomo come un tutt’uno mente e corpo, perciò non cura il sintomo fisico, ma ristabilisce l’armonia tra mente e corpo e forze vitali.

Il risultato, specialmente se si parla di preparazione al parto, sarà uno stato di benessere e predisposizione positiva al parto, tranquillità, rilassamento, una condizione positiva e preparata verso il travaglio, verso il bambino, verso il dolore. Mantenendo l’equilibrio tra le forze vitali e corpo e mente, la donna fa un percorso di preparazione positiva verso il parto e arriva al travaglio più consapevole delle proprie capacità, delle proprie risorse e delle forze che l’aiuteranno durante tutto il percorso. L’agopuntura, poi, potrà essere d’aiuto anche durante il parto: contro il dolore, la spossatezza fisica, l’ansia, per favorire la dilatazione, sostenere le contrazioni, regolare il travaglio.

Agopuntura per indurre il travaglio

La tecnica va eseguita da un operatore esperto, mediante sottilissimi aghi sterili e indolori, che verranno lasciati in situ per un tempo variabile da pochi minuti fino a un’ora, dipende dalle necessità, oppure girati delicatamente nel punto. Durante il trattamento, l’agopuntore controlla periodicamente la pulsazione energetica del corpo, per riconoscere il momento in cui il “qi” raggiunge nuovamente lo stato di equilibrio, momento che segna la fine di quel trattamento.

Quali i benefici dell'agopuntura per il parto

  • E' possibile ridurre la medicalizzazione del parto eliminando i farmaci;
  • se l’analgesia è indotta dagli aghi, la donna non perde coscienza e partecipa attivamente al parto; mamma e bambino non corrono rischi;
  • i costi vengono drasticamente ridotti.

Moxibustione o moxa per indurre il travaglio

Gli stessi punti che vengono stimolati con gli aghi possono essere stimolati anche mediante l’applicazione del calore (moxibustione appunto) o la digitopressione (shiatsu), metodiche più pratiche e di più semplice applicazione a casa o durante il travaglio di parto e che possono essere eseguite anche da operatori diversi dall’agopuntore. Possono essere anche facilmente insegnate alla donna stessa o al partner, in modo che in travaglio o anche a casa come preparazione, possano eseguirle da soli in tutta sicurezza.

Il termine Moxa è un termine giapponese che significa “bruciare una pallina di erbe”. La moxibustione consiste nella stimolazione di punti specifici posti sui meridiani, gli stessi dell’agopuntura, attraverso una fonte di calore data da un bastoncino di artemisia, che sembra un sigaro, posto a circa 2 cm dalla pelle in corrispondenza del punto scelto per pochi minuti. In certi casi è più efficace poiché il calore irradia anche nelle zone circostanti il punto, e sicuramente è di più facile applicazione, poiché il punto è più semplice da trovare e non va puntato in modo specifico.

Il sigaro di artemisia si trova in diversi negozi di sanitari, specialmente in quelli specializzati in rimedi della medicina tradizionale cinese, in diverse versioni, che comprendono quella classica, che fa un discreto fumo, a quella senza fumo, più pratica se vi dà fastidio l’odore.

In pratica la Moxa serve per far girare il bambino quando si sta avvicinando la data del parto, laddove il bimbo sia podalico. Come si procede? Come dicevamo si avvicina un sigaro ardente di Artemisia pressata ad uno specifico punto a lato del mignolo di ciascun piede, 5-10 minuti per parte. La procedura va ripetuta a partire dalla trentesima settimana e non comporta alcun effetto collaterale né per la mamma né per il bambino.

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