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Rifiuto del sesso anche molti mesi dopo il parto

di Isabella Ricci - 21.06.2019 Scrivici

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Può accadere che si verifichi un rifiuto del sesso dopo il parto: quali sono le cause e cosa possiamo fare?

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Rifiuto del sesso dopo il parto

Quando si puo' fare l'amore dopo il parto? Può capitare frequentemente che la donna nella fase del post parto viva un periodo di assenza di desiderio sessuale. Si tratta di una fase che può anche essere normale e solitamente passeggera. Ma cosa fare se questo rifiuto del sesso dopo il parto dura per mesi?

Le cause

E’ senza dubbio noto che anche nelle condizioni più favorevoli è opportuno attendere una quarantina di giorni dopo il parto prima di ricominciare l’attività sessuale. Nel caso di un parto cesareo potrebbe essere necessario pazientare qualche settimana in più. Ma come considerare quei casi in cui, anche a distanza di diversi mesi dopo il parto, persistono paure e i rapporti sessuali vengono rifiutati?

Le motivazioni possono essere molteplici.

  • In parte alcuni disturbi sessuali sono da attribuire allo squilibrio ormonale: il basso livello di estrogeni può causare una fastidiosa secchezza vaginale, che rende la penetrazione dolorosa. La produzione dell'ormone prolattina, indispensabile per la funzione dell'allattamento, inibisce fortemente la produzione di estrogeni e porta bassi livelli di eccitazione. Questi cambiamenti ormonali possono portare non solo ad un calo del desiderio ma anche alla secchezza vaginale. In questi casi può essere opportuno l'utilizzo di un lubrificante.
  • Paura di sentire dolore: se ad esempio c'è stata l'episiotomia, la paura può essere associata al timore di provare dolore e questo è sufficiente a creare tensioni muscolari che possono ostacolare la penetrazione, come avviene in alcuni disturbi sessuali funzionali. Inoltre dopo il parto può verificarsi un'atrofia vaginale: la vagina diventa più stretta dopo lunghi periodi senza sesso. Niente paura, dopo rapporti più frequenti la vagina tornerà in forma
  • Le donne possono essere traumatizzate dall'esperienza stessa del parto. Uno studio britannico ad esempio ha mostrato che il 34% delle donne sperimenta un qualche tipo di trauma durante il parto e dopo la nascita possono vivere anche un vero stress post-traumatico con ansia, panico, insonnia etc... Questo tipo di trauma può ripercuotersi sulla vita sessuale perché la donna può essere preoccupata dall'idea stessa della penetrazione. Solitamente dopo il primo rapporto le cose migliorano ma a volte c'è bisogno di una terapia specializzata
  • Stanchezza e carenza di sonno: la privazione del sonno può portare a depressione e conflitti coniugali, aumenta il livello di discussioni e l'irritabilità. E naturalmente durante il conflitto i partner hanno davvero poca voglia di dedicarsi al sesso. basta avere pazienza, dopo un periodo di adattamento e con un miglioramento anche della qualità e della durata del sonno le cose migliorano. Se la crisi non passa è bene rivolgersi ad un consulente
  • Cambiamento di ruoli: passare dal ruolo di mamma senza perdere di vista quello di donna, senza perdere la femminilità non è facile per tutte. Molte donne abbracciano la maternità in toto e impiegano ogni energia e premura per il loro bambino. Invece è importante impegnarsi per mantenere vivo il rapporto con il partner. Fate cose insieme che non riguardino il bambino, approfittate dei nonni o di una baby sitter per ritagliarvi dei momenti solo vostri.
  • Rifiuto ad essere toccate: dopo una giornata trascorsa con il bambino in braccio e allattando molte donne possono non gradire le coccole, possono non avere piacere di essere toccate sul seno e vorrebbero solo fare una doccia e avere qualche minuto per se stesse. E' del tutto normale. Basta avere pazienza perchè quando il bambino dormirà di più di notte e avrà bisogno di minore assistenza si tornerà ad una vita più regolare
  • Complicanze post parto: episiotomia, puti di sutura, taglio cesareo, molte donne possono avere difficoltà a riprendere una vita sessuale dopo un trauma fisico a livello vaginale. Inoltre alcune possono soffrire di incontinenza urinaria o flatulenza, due condizioni che imbarazzano e portano a rifiutare il sesso. Se questi disturbi non si risolvono dopo qualche mese contattare il medico.

La preoccupazione materna primaria

Nel caso di disturbi funzionali, cioè senza l’evidenza di una spiegazione organica, un’ipotesi diversa, ci proviene dall’universo della Psicoanalisi: secondo lo psichiatra e pediatra Donald Winnicott durante il periodo della gestazione e quello immediatamente successivo alla nascita del bambino la madre è assorta in uno stato molto particolare che egli chiama “preoccupazione materna primaria” e che egli considera una specie di “malattia normale”: la funzione di questo stato è infatti quello di concentrare al massimo le energie psico-fisiche della mamma sul nascituro.

In questa peculiare condizione psicologica la madre è completamente assorbita da pensieri, fantasie ed emozioni riguardanti il bambino. Da ciò deriva una sorta di decentramento dalle attività del mondo esterno, che in questo momento della vita della donna diventa di importanza marginale. Dunque il disinteresse sessuale della neo-mamma sarebbe attribuibile al suo essere assorta completamente nella cura dei bisogni del proprio bambino.

Il disagio per un corpo che è cambiato

na spiegazione meno affascinante del calo del desiderio della donna può invece essere rintracciato nel disagio nei confronti del proprio corpo, nella paura di non essere più attraente nei confronti del partner, soprattutto se non è stato possibile recuperare il proprio peso forma dopo il parto. In questo caso è l’insicurezza la causa principale del problema. Nella maggior parte dei casi è sufficiente prendersi il tempo necessario per sentirsi nuovamente in armonia con il proprio corpo.

L’affetto e le conferme provenienti dal proprio partner sono fattori che garantiscono il superamento graduale, ma non problematico di questa condizione. In alcune donne però il rifiuto del sesso in relazione ad una problematica che è attribuibile all’insicurezza circa la propria desiderabilità sessuale, in conseguenza alle modifiche che la gravidanza determina nel proprio corpo si inizia a manifestare a partire dal secondo trimestre di gravidanza, cioè dal momento in cui in genere queste modificazioni fisiche si fanno più evidenti.

Laddove dunque l’impatto di questi cambiamenti sulla psiche della donna sia particolarmente pesante e persista anche diverse settimane dopo il parto, al punto da incidere sull’autostima e sul senso di piacevolezza personale, riflettendosi nella sessualità e in diversi altri contesti, si potrebbe profilare il rischio di sviluppare una sintomatologia da depressione post-partum. Nel caso in cui il rifiuto dei rapporti sessuali sia un campanello di allarme che riflette la presenza di una simile problematica è quindi opportuno consultare uno specialista.

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