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Mamme infelici dopo il parto
Dopo il parto ci si aspetta di vedere sul volto della neomamma solo gioia e gratificazione. E anche dentro di sé sentimenti diversi dalla gioia sono mal tollerati e non accolti. Eppure non sono poche le mamme infelici dopo il parto, donne che non solo non provano i sentimenti positivi e la gioia che ci si aspetterebbe, ma si sentono sopraffate, stressate, sofferenti. A squarciare il velo su una condizione troppo spesso sottovalutata e nascosta è un docufilm intitolato "I nove mesi Dopo" di Mariagrazia Contini, Vito Palmieri, Paolo Marzon.
Il film è stato presentato l'autunno scorso all'interno di un programma di teatro, cinema, arte pubblica e incontri in Emilia Romagna e recentemente nell'ambito del programma Empoli città delle bambine e dei bambini.
Il documentario dà voce alla sofferenza che tante mamme vivono nei nove mesi del dopo parto, quando sembra che non ci siano motivi per provarla, poiché il "gioco degli equivoci" (sociale, culturale) misconosce quella sofferenza e impone, al suo posto, emozioni solo positive.
Come uscire da quel copione? Come dire la paura di non farcela? Abbiamo scelto quattro donne molto diverse tra di loro e raccontato le loro storie, dal vivo, entrando nella loro quotidianità con uno sguardo non giudicante ma rispettoso ed empatico.
La felicità della neomamma: uno stereotipo
Intervistata da Maurizio Costanzo per La Nazione, la registra del docufilm, Mariagrazia Contini spiega che "Nove mesi dopo" nasce come denuncia della prescrizione sociale della felicità obbligata per le neomamme.
La regista chiarisce che non tutte le neomamme sono infelici, ma la maternità è un'esperienza complessa e significativa, ricca di sfaccettature e di luci ed ombre.
Lo stereotipo della neomamma felice nasce da molto lontano: la realizzazione della donna passa attraverso delle tappe ben definite e stabilite per lo più da fattori sociali, culturali, familiari. La donna si realizza sposandosi, e la donna sposata si realizza diventando madre.
Invece siamo tutti individui diversi e le condizioni cambiano da mamma a mamma. In altre parole, spiega Mariagrazia Contini, ovviamente ci sono delle neomamme molto felici, ma non devono sentirsi obbligate ad esserlo. L'obiettivo è andare contro lo stereotipo della prescrizione sociale della felicità obbligata.
Molte neomamme sperimentano il cosidetto "baby blues" dopo il parto: si tratta di un evento normale e include sbalzi d'umore, crisi di pianto, ansia e difficoltà a dormire. Un fenomeno legato essenzialmente allo squilibrio ormonale che si verifica dopo il parto ed è comunque passeggero.
Il baby blues inizia in genere entro i primi due o tre giorni dopo il parto e può durare fino a due settimane.
Ma alcune neomamme sperimentano una forma di depressione più grave e di lunga durata nota come depressione postpartum.
I sintomi della depressione post parto sono:
- tristezza e forti sbalzi d'umore
- Pianto eccessivo
- Difficoltà a legare con il bambino
- Isolamento sociale
- Perdita di appetito o fame eccessiva
- Insonnia o dormire troppo
- Affaticamento o perdita di energia
- Irritabilità e rabbia intense
- Paura di non essere una brava madre
- Sentimenti di inutilità, vergogna, colpa o inadeguatezza
- Forte ansia e attacco di panico
- Pensieri di fare del male a te stessa o al tuo bambino.
La depressione postpartu – mse non viene riconosciuta e trattata - può durare per molti mesi, forse anche di più. Una delle cose peggiori con cui le neomamme infelici si trovano a doversi confrontare nella nostra società è l'ignoranza nei confronti della salute mentale e i tabù ad essa connessi.
Chiunque abbia un problema mentale o psicologico viene definito e considerato instabile o pazzo e nella maggior parte dei casi alle persone sofferenti viene semplicemente consigliato di "affrontare il problema con coraggio".
Nel caso della depressione post parto la mamma tende a sentirsi in colpa per una condizione che sfugge al suo controllo e non chiede mai alcun aiuto, pensando che la farà sembrare una cattiva madre.