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Che cos’è la lassità vaginale post parto e come si cura

di Elena Berti - 07.06.2022 Scrivici

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Fonte: shutterstock
Lassità vaginale post parto: che cos'è, quando succede e come intervenire per migliorare il tono muscolare della vagina dopo la gravidanza

Lassità vaginale post parto. Come intervenire

La paura del parto è un sentimento che accomuna molte donne, sia al primo figlio che dopo: gli imprevisti possono essere molti ed è normale arrivare nervose al fatidico giorno. Quello però a cui molte future mamme non pensano è quali conseguenze può avere sul corpo partorire. Oggi parliamo della lassità vaginale post parto, che cos'è, come riconoscerla e come intervenire.

In questo articolo

Che cos’è la lassità vaginale post parto

Si parla di lassità vaginale post parto quando i tessuti della vagina perdono tono dopo il parto. Nonostante la vagina sia formata da muscoli molto potenti che sanno adeguarsi al passaggio del feto durante il parto, può succedere che, in alcune circostanze, questi non ritrovino il tono precedente. È più frequente in caso di parto difficoltoso, di più gravidanze o ancora quando il bambino è troppo grosso. 

Come riconoscere la lassità vaginale

Sospettate di soffrire di lassità dei tessuti vaginali in seguito al parto ma non sapete come riconoscerla? Ovviamente la cosa migliore da fare è rivolgersi a un ginecologo che possa fare una visita ed eventualmente confermarvi i vostri sospetti, ma potete già farvi un'idea quando: 

  • avete perso sensibilità durante i rapporti sessuali
  • notate un prolasso dell'utero o delle pareti vaginali anteriore (cistocele) o posteriore (rettocele)
  • avete perdite di urina, magari se starnutite o tossite
  • notate incontinenza di gas e feci

Questi sintomi dovrebbero allarmarvi, soprattutto se sono già passati i 40 giorni dal parto e la situazione non migliora. 

Come si cura la lassità vaginale post parto

Come abbiamo detto, nel caso in cui si avvertissero sintomi riconducibili a una perdita di tono muscolare della vagina è bene rivolgersi subito a un ginecologo e informarlo correttamente. A quel punto, sarà lui a decidere se è sufficiente intraprendere un percorso di riabilitazione del pavimento pelvico, cioè una "ginnastica" dei muscoli pelvici che ha lo scopo di riportarli al tono pre-gravidanza, o se invece sono necessari interventi più incisivi.

Tra questi rientra senz'altro la terapia con radiofrequenza quadripolare dinamica.

Terapia con radiofrequenza quadripolare dinamica

Questo tipo di terapia ha lo scopo di ripristinare il tono muscolare della vagina riportandolo ai livelli pre-parto e pre-gravidanza. È una tecnica che sfrutta le onde termiche, stimolando la produzione di collagene ed elastina, al fine di migliorare l'elasticità della vagina e di tutto il perineo. Di solito sono sufficienti poche sedute per riacquisire un tono muscolare vaginale adeguato. 

Esistono poi anche tecniche diverse come il laser, utilizzato per restringere e ridimensionare la fascia endopelvica e il tessuto del pavimento pelvico. Infine, la soluzione più "drastica" è sicuramente quella della vaginoplastica, anche chiamata ringiovanimento della vagina, un vero e proprio intervento chirurgico che punta a restringere i muscoli vaginali e che ha tempi di ripresa più lunghi rispetto agli altri trattamenti. 

Molte donne soffrono di lassità vaginale post parto e non c'è motivo di vergognarsene. Se trascorsi i 40 giorni dal parto la ripresa è difficile, i rapporti sessuali sembrano compromessi e si hanno prolasso o perdite di urina, gas o feci, è bene confrontarsi col proprio ginecologo per capire se si necessita di una riabilitazione del pavimento pelvico e se può essere utile tentare una delle tecniche disponibili oggi per ritrovare il tono dei muscoli vaginali dopo il parto

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