Home Parto Post parto

Dopo il parto: il contraccettivo giusto

di Redazione PianetaMamma - 26.02.2014 Scrivici

trova-spazio-per-i-tuoi-hobby
Subito dopo il parto, durante le 4/6 settimane di puerperio, molte donne credendo di non poter rimanere incinte, non si preoccupano di cercare un metodo contraccettivo, trovandosi la sorpresa di un nuovo pancione

Subito dopo il parto, durante le 4/6 settimane di puerperio, molte donne credendo di non poter rimanere incinte perchè allattano e perchè il capoparto non si è ancora fatto vivo, non si preoccupano  di cercare un metodo contraccettivo,trovandosi la sorpresa di un nuovo pancione con il primogenito ancora in fasce!

Spesso capita di vedere neo-mamme con bebè ancora in fasce e una pancina già bella evidente, in attesa del secondogenito, loro che sostenevano di voler aspettare almeno due anni prima di mettere un altro figlio in cantiere o addirittura dopo un parto traumatico, si ritrovano dopo appena due mesi o poco più dal parto, con un test di gravidanza positivo! Eppure allattavano assiduamente... eppure gli era stato detto con certezza che prima del capoparto non sarebbe potuto succedere proprio niente... e ora invece c'è un bimbo nel pancino!


Rientro a casa dopo il parto: come affrontarlo al meglio


Perchè accade? A volte le informazioni che riceviamo non sono giuste o perlomeno non del tutto. E' molto semplice. Anche prima dell'arrivo delle mestruazioni si può verificare l'ovulazione ovvero la produzione di un ovulo, che in caso di rapporto sessuale non protetto, viene fecondato dallo spermatozoo dando luogo ad una nuova gravidanza. E a meno che una mamma non si voglia trovare con due figli che hanno pochissima differenza di età e non abbia necessità di riprendersi dalle fatiche del parto e dalle notti in bianco, è bene che già dopo il parto inizi a valutare il contraccettivo migliore da utilizzare.

 

La scelta sul metodo contraccettivo migliore da utilizzare va orientata innanzittutto considerando se la mamma allatta o no, perchè gli ormoni presenti nei contraccettivi orali passano nel latte arrivando anche al bimbo e quindi la scelta si dovrebbe orientare o su una pillola a basso dosaggio senza estrogeni o ai metodi di barriera che non interferiscono con l'allattamento e non passano sostanze al bimbo.
Se la mamma invece non allatta, dopo aver fatto la visita ginecologica può chiedere direttamente al ginecologo quando deve riiniziare ad assumere la pillola, che in fatto di sicurezza risulta tra i metodi più affidabili perchè grazie all'azione degli ormoni estrogeni e progestinici attiva dei metodi meccanici per bloccare l'ovulazione.


Pillola: oltre alla contraccezione, a cosa serve?


Durante l'allattamento, oltre alla pillola a basso dosaggio o mini pillola, ci sono anche i metodi di barriera, che non prevedono l'assunzione di nessuna sostanza e quindi non hanno nessuna controindicazione perchè non interfericono con l'allattamento.



La mini pillola o pillola a basso dosaggio, che non contiene estrogeni, può essere assunta già dalla fine della terza settimana il parto e ha una efficacia pari al 99%.
Tali metodi di barriera sono la spirale, il diaframma e il preservativo;

- la spirale: chiamata anche IUD cioè dispositivo intrauterino, è in rame ed ha la forma di un piccolo serpente, o a forma di una T, e viene inserita nell'utero dal ginecologo anche subito dopo il parto o in caso di taglio cesareo; ogni giorno sprigiona uno specifico ormone che determina un'azione antifecondativa della durata di 5 anni, dopo quel tempo la spirale va sostituita. Benchè sia possibile inserirla anche dopo il parto, è consigliato applicarla almeno dopo 6 settimane dal parto, quando a puerperio terminato, l'utero si è riassestato. La spirale ha un'efficacia del 98% ed è consigliata alle donne che hanno già partorito

- il diaframma: è una coppetta di gomma che si inserisce nella vagina prima del rapporto sessuale e va utilizzata associando degli spermicidi, creme che uccidono gli spermatozoi, può essere utilizzata dopo sei settimane dal parto e ha una efficacia del 70%

- il preservativo: è un rivestimento in lattice che va posizionato sul pene in erezione prima del rapporto sessuale e deve essere lasciato fino alla fine del rapporto; è l'unico metodo contraccettivo che protegge dalle malattie a trasmissione sessuale e ha una copertura del 95%


Pillola dei 5 giorni dopo: un'infografica per capire come funziona


Altri metodi di contraccezione possono essere i cosidetti metodi naturali, che comprendono tra gli altri il coito interrotto;

- coito interrotto: consiste nell'interruzione del rapporto prima dell'eiaculazione e proprio per questo, risulta ben poco affidabile poichè l'uomo deve essere perfettamente in grado di riconoscere il momento esatto dell'eiaculazione

- metodo di ogino-Knaus: questo metodo si basa su un calcolo dei giorni fertili ma è veramente efficace solo nelle donne che hanno un ciclo puntuale e di 28 giorni, è scomodo perchè i rapporti devono essere programmati e perchè può rivelarsi molto difficile capire i giorni fertili

- metodo "Persona": attraverso degli stick usa e getta associati ad un piccolo computerino con la lettura delle urine del mattino è possibile rilevare i giorni fertili, e capire se in quel giorno si possono avere o no dei rapporti sessuali.

Ingrid Busonera

gpt inread-parto-0

Articoli correlati

Ultimi articoli