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Diastasi addominale: cos'è , cosa comporta e come intervenire

di Francesca Capriati - 24.02.2023 Scrivici

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Fonte: shutterstock
Diastasi addominale: quali sono i sintomi di una diastasi addominale, perché può venire nel post parto, come si cura. Sintomi e autovalutazione della diastasi

In questo articolo

Diastasi addominale

Molte donne, dopo il parto, possono riscontrare un indebolimento delle fasce muscolari addominali e una vera e propria separazione dei muscoli retti addominale, quelli di destra e quelli di sinistra che si allontano dalla linea mediana che attraversa l'addome, nella cosiddetta linea alba. Questa condizione, che interessa molte donne durante la gravidanza e nel post parto e che in genere scompare in 8 settimane dopo la nascita del bambino, è chiamata diastasi addominale (o diastasi dei retti addominali).

Le cause della diastasi addominale

Perché viene la diastasi? La causa è principalmente la gravidanza, si parla quindi di diastasi post parto, ed è in parte dovuta alla pressione del bambino e in parte ai cambiamenti ormonali che avvengono durante la gravidanza. Di solito inizia nel terzo trimestre di gravidanza.

La separazione addominale è più comune nelle donne che:

  • hanno avuto più di un figlio,
  • hanno più di 35 anni,
  • hanno avuto gravidanze gemellari,
  • partoriscono un bambino un bambino più grande della media e sono di piccola costituzione.

Vale la pena di precisare, però, che la gravidanza non è di per sé la causa della diastasi ma un fattore scatenante: la gravidanza può, quindi, peggiorare una situazione già compromessa, una fragilità del tessuto connettivo della linea alba che non riesce a sostenere la tensione della gravidanza.

Sintomi della diastasi addominale

Quali sono i sintomi di una diastasi addominale? I sintomi più comuni sono:

  • mal di schiena crescente e regolare;
  • scarsa stabilità del bacino;
  • costipazione;
  • incontinenza urinaria;
  • respirazione difficoltosa;
  • nausea sotto sforzo;
  • difficoltà di movimento;
  • nei casi più seri ernia.

Che dolori provoca la diastasi? Soprattutto dolore alla schiena, sciatalgie, lombalgie e nei casi più seri dolori legati all'ernia.

Diastasi addominale, autovalutazione

Come capire se abbiamo una diastasi addominale? Possiamo fare una sorta di autovalutazione:

  • Sdraiamoci sulla schiena e solleviamo la testa: dobbiamo sospettare una diastasi se notiamo un visibile spazio tra le due bande di muscoli addominali, se la separazione è ampia quanto due o tre dita è probabile che ci sia una diastasi. In alcuni casi si può vedere anche un rigonfiamento a forma di canoa in mezzo allo stomaco, che diventa ben visibile quando attiviamo i muscoli addominali.

Immagini della diastasi addominale

Diastasi dei muscoli addominali

Diastasi dei muscoli addominali

Fonte: shutterstock

Diastasi addominale, rimedi senza intervento

La diastasi addominale di solito scompare dopo il parto, entro un paio di mesi, tuttavia 1 donna su 3 può avere ancora questo problema dopo 12 mesi dal parto.

Come si cura una diastasi addominale?

È importante impedire che la separazione peggiori. Ecco alcuni consigli:

  • Evita di sollevare oggetti e carichi più pesante del tuo bambino.
  • Rotola su un fianco quando ti alzi dal letto o ti siedi.
  • Evita di fare rotazioni del busto o movimenti intensi che possano andare a caricare sulla fascia muscolare addominale.
  • Evita attività e movimenti che possono peggiorare la separazione addominale, come addominali (crunch), flessioni oblique e alcune posizioni yoga.
  • Scegli esercizi delicati che rafforzano i muscoli addominali più profondi.

Il medico può consigliare di indossare un tutore di supporto, una fascia lunga per avvolgere l'addome, in modo da aiutare i muscoli retti ad avvicinarsi, o biancheria intima compressiva per aiutare a sostenere la schiena.

Diastasi addominale: esercizi

Utili esercizi dolci sulla zona addominale ma anche quelli che rafforzano il pavimento pelvico. Ad esempio:

  • la circonduzione delle caviglie: riattivando la circolazione e la muscolatura degli arti inferiori si stimola anche la circolazione a livello pelvico;
  • la respirazione diaframmatica;
  • esercizi per rinforzare il muscolo trasverso dell'addome: in posizione supina con una gamba distesa e l'altra piegata a 90 gradi verso l'alto. La mano corrispondente alla gamba piegata è poggiata su ginocchio: inspiriamo e quando soffiamo fuori l'aria spingiamo con la mano il ginocchio che oppone resistenza;
  • tecnica Tupler: si tratta di alcuni esercizi che vengono svolti mentre si indossa una sorta di fascia sulla pancia, che protegge e tiene uniti i muscoli addominali;
  • dopo che il tessuto connettivo sarà guarito si può fare un po' di Pilates.

Diastasi addominale, intervento

L'addominoplastica con plicatura dei retti è l'intervento di elezione per rimediare alla diastasi, soprattutto quando la separazione è più ampia di 3 cm: il chirurgo ripara la parete addominale e riduce lo spazio tra i muscoli. In alcuni casi sarà possibile eseguire l'intervento di chiusura della diastasi in laparoscopia, con una minore invasività e tempi di recupero più brevi, ma solo il chirurgo saprà fare una valutazione.

In un lungo post su Instagram Noemi Bocchi, la compagna di Francesco Totti, ha confessato di soffrire di diastasi addominale post parto e di voler condividere il suo percorso anche per sostenere le tantissime donne che convivono con lo stesso problema.

"Dopo i parti ho iniziato a star male e da tutti venivo liquidata con un: 'Hai partorito, è normale'. Dopo 8 anni dalla seconda gravidanza ho scoperto che quello che avevo ha un nome e racchiude tutti i sintomi che ho: soffro di diastasi addominale", scrive Noemi, che spiega di non aver capito per molti anni quale fosse la causa dei suoi problemi e che poi è riuscita a far luce sulla sua condizione grazie alle testimonianze di altre donne: "Donne che si sostengono per superare un malessere non capito né dalle famiglie, né dalla società. Un intervento che passa come estetico, ma di estetico ha ben poco. Grazie a loro ho deciso il percorso da intraprendere e con chi! I loro racconti mi hanno fatto prendere coscienza e ho deciso di fare la mia parte condividendo il mio percorso e raccontandovi anche i sentimenti che l'articolo sulla gravidanza ha suscitato in me.. sentimenti che si generano in tutte le donne che hanno patologia e si sentono rivolgere domande inopportune. Se le donne da sole sono pura forza, insieme sono uragani!" ha concluso la compagna dell'ex capitano giallorosso che ha commentato pubblicamente il suo post scrivendo "Ed io ti sarò vicino".

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