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Cos’è e come si cura il tumore da parto

di Viola Stellati - 23.08.2023 Scrivici

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Fonte: shutterstock
Il tumore da parto non è un cancro, per fortuna, ma è uno dei traumi più frequenti che capitano ai bambini durante il momento della nascita

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Tumore da parto

Tra i vari traumi che possono capitare (al piccolo) quando si mette al mondo un bambino c'è il tumore da parto. In realtà è il più comune, ma è bene specificare che, nonostante questo nome, non ha assolutamente niente a che vedere (e per fortuna) con un cancro. È una cosa del tutto diversa e risolvibile. Scopriamo insieme di cosa si tratta e come gestirlo.

Definizione di tumore da parto

Il tumore da parto, chiamato anche caput succedaneum, come riportato dal Manuale MSD versione per professionisti è "una raccolta sottocutanea, extraperiostale a contenuto sieroematico sulla superficie del cuoio capelluto dovuta a una pressione della testa durante il travaglio".

Detta in parole più semplici, è un gonfiore anomalo che si presenta sulla piccola testa di un nuovo venuto al mondo.

Le cause

Stando a un articolo pubblicato da Healthline, le cause di un tumore da parto sono da imputare alla pressione che viene esercitata sulla testa del neonato quando cerca di uscire dalla pancia della sua mamma. Non è un caso, quindi, che risulti più frequente in quei bambini che vengono alla luce tramite l'utilizzo di una ventosa o del forcipe.

Tutto questo perché alla base di un tumore da parto c'è spesso un travaglio non privo di problemi che genera questa tumefazione. Tra le altre cose, risulta più probabile la sua comparsa nelle situazioni in cui le membrane di liquido amniotico si rompono in una fase precoce del travaglio.

Cosa occorre fare

La buona notizia è che il tumore da parto scompare nel giro di una settimana, quella meno piacevole è che invece ci vuole circa un mese per ottenere la completa sparizione del cefalo ematoma, vale a dire la chiazza bluastra che compare nel neonato dopo 6-24 ore dalla sua venuta al mondo.

Una fastidiosa condizione che è generata dal sanguinamento di un osso della volta cranica.

Tuttavia, non occorre preoccuparsi più di tanto perché il tumore da porto guarisce in maniera spontanea, quindi senza alcun trattamento. Salvo rari casi, tra le altre cose, non ha effetti a lungo termine.

I rischi che si corrono

Per fortuna, non si corre alcun rischio particolarmente preoccupante con il tumore da parto. Va ricordato, tuttavia, che sono fondamentali la supervisione ed i consigli del pediatra perché possono emergere delle complicazioni minori.

Per esempio, se nel bambino sono presenti molti lividi potrebbe facilmente sviluppare l'ittero che è strettamente legato a un eccesso di bilirubina.

Va comunque specificato che attualmente le lesioni ai bambini durante il parto sono molto ridotte rispetto al passato, complici le evoluzioni nelle procedure del parto.

Secondo Neonatologia Roma, infatti, dai 2 ai 7 neonati su 100 presentano dei traumi alla nascita.

Tra i più comuni ci sono:

  • cefaloematoma: simile al tumore da parto, compare dopo qualche giorno e si presenta anch'esso come un rigonfiamento sulla testa;
  • emorragia sub-congiuntivale: si rileva nell'occhio ed è una sorta di una linea rossa intorno all'iride del neonato;
  • paralisi facciale: dovuta a un'eccessiva pressione al volto e provoca nel neonato un danneggiamento del nervo faciale;
  • paralisi brachiale: vengono danneggiati i nervi che si trovano nella mano e nel braccio;
  • fratture: la più comune è quella alla clavicola ed è causata da una difficoltà nell'estrarre la spalla dal canale del parto.

È bene ricordare, tuttavia, che i traumi suddetti non sono più frequenti come un tempo e che il tumore da parto nello specifico non è assolutamente una situazione che deve prestare preoccupazione.

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