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Scegliamo dove partorire: ecco come

di Redazione PianetaMamma - 24.03.2013 Scrivici

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Abbiamo la possibilità si scegliere dove partorire: nella nostra zona ci sono vari ospedali e cliniche private, e allora perchè non approfittarne? Visitateli prima del parto per farvi un'idea di quale vi ispira più fiducia e si avvicina di più alle vostre esigenze

Abbiamo la possibilità si scegliere dove partorire: nella nostra zona ci sono vari ospedali e cliniche private, e allora perchè non approfittarne? Visitateli prima del parto per farvi un'idea di quale vi ispira più fiducia e si avvicina di più alle vostre esigenze

Per fare la scelta giusta vi consigliamo di prendere appuntamento nei vari ospedali che ci interessano per visitare i reparti di ostetricia e puerperio, per conoscere la struttura e le abitudini di quell'ospedale e capire se è davvero quella adatta a noi.

Alcune preferiscono affidarsi a grandi strutture dotate di rianimazione e assistenza anche per le emergenze, altre preferiscono strutture il meno medicalizzate possibile; se si frequenta un corso di preparazione al parto, sicuramente l'ostetrica organizzerà una gitarella in reparto (nell'ospedale appartenente alla Asl del consultorio ) per farci prendere confidenza con l'Ospedale e farci venire a conoscenza di tutte le abitudini, sia per l'assistenza della mamma che per il bebè appena nato, ma anche noi autonomamente, possiamo dare un colpo di telefono nei vari reparti e chiedere un appuntamento per visitare la struttura.


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COME SCEGLIERE E VALUTARE: OSPEDALE O CLINICA?
In Ospedale, soprattutto nei grandi ospedali, possiamo contare sulla neonatologia, la rianimazione e la terapia intensiva neonatale, tutte noi ci auguriamo che tutto fili liscio, che il parto vada bene senza bisogno di interventi drastici e che alla nascita il nostro cucciolo stia bene, ma l'imprevisto è sempre dietro l'angolo e almeno per quanto mi riguarda ho sempre preferito grandi strutture pubbliche che garantissero un'assistenza immediata adeguata senza bisogno di trasferire i piccoli in altre strutture (perdendo e rischiando che si accentuassero le complicazioni) per avere la giusta assistenza e le cure necessarie. Non avremo una stanza personale e probabilmente il nostro compagno o i parenti non potranno trattenersi tutto il giorno, ma almeno dal punto di vista "medico" possiamo stare ben tranquille!

In Clinica invece potremo godere di privacy ed intimità e stare anche tutto il giorno con i nostri cari a spupazzarci il bebè (e ahimè non riposeremo!), però teniamo conto che in clinica si effettuano molti più tagli cesarei (LEGGI) e probabilmente è proprio per quello che abbiamo scelto la Clinica (il nostro ginecologo che ci ha seguite durante tutta la gravidanza, benchè non ne sussistano bisogni a volte ci "accontenta" facendoci l'odiato-amato cesareo!)

OSPEDALE: COSA VALUTARE
La distanza da casa è la prima cosa. Dobbiamo valutare anche in quale zona si trova e se sono facilmente raggiungibili o si trovano in punti strategici spesso intasati dal traffico, infatti come può capitare che il travaglio inizi e ahimè il bebè nasca anche il giorno successivo, capita anche che dopo pochissimo tempo dalle prime vere contrazioni, la mamma senta l'impulso fortissimo di spingere e a quel punto si deve intervenire immediatamente, quindi per non rischiare di partorire sulla tangenziale nel tragitto dell'ospedale, informiamoci per bene su distanza a e traffico.


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Neonatologia: la struttura è dotata di una neonatologia con rianimazione neonatale e di un pediatra-neonatologo 24h su 24? In caso di complicazioni il bimbo può essere assisitito in quella stessa struttura o dev'essere trasferito in un'altra lontana o nelle immediate vicinanze?

Nido o rooming-in: il bimbo rimane in camera con la mamma o viene affidato alle cure delle puericultrici che assistono tutti i bebè al nido? Nel caso in cui ci sia il rooming-in è possibile, se la mamma è stanca, affidarlo alle puericultrici? Nel caso in cui ci sia il nido, mentre il bimbo è con le puericultrici, gli viene somministrato latte artificiale o soluzione glucosata? Su questo punto io mi informerei molto bene dato che con la mia prima figlia, l'allattamento si è interrotto a poco più di due mesi dalla nascita proprio perchè la bimba fin da subito ha avuto difficoltà ad attaccarsi correttamente poichè al nido me la portavano sazia di latte artificiale somministrato col biberon (molto più facile per i piccoli pigri) e una volta fuori è stato difficile toglierle quelle abitudini!

Analgesia: il reparto può contare sulla presenza costante di un anestesista 24 h su 24 che ci garantisce l'anestesia epidurale in qualsiasi momento? Giorno, notte o festivo? Anche se siamo contro l'epidurale (LEGGI) sarebbe bene informarsi perchè se il travaglio si protrae potremo rivalutare l'idea dell'analgesia.

Le abitudini del reparto: durante il travaglio la donna, sempre che il travaglio proceda tranquillo e non insorgano complicazioni, può camminare e cercare di assecondare il dolore muovendosi o è costretta a stare a letto? Il reparto offre delle alternative al parto nel classico lettino da parto? La donna può partorire accovacciata, in piedi, o ancora nella vasca?


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Durante il travaglio si può bere o mangiare? Spesso dopo tante ore le energie vengono a mancare (LEGGI) e per non rischiare il crollo e la disidratazione è bene mangiare qualcosa che ci garantisca energia immediata, come una zolletta di zucchero, una caramella, un cioccolatino e bere dei piccoli sorsi di acqua ,thè o succo di frutta.

Routine: l'episiotomia viene effettuata solo se se ne presenta l'esigenza e qualora si intraveda già la testa del bebè, come prescrive il SSN o viene eseguita di routine? Quando è che si interviene con l'induzione? E soprattutto, l'ossitocina viene somministrata quando ce n'è davvero bisogno o in alcune strutture la "regalano" alle mamme anche se non è il caso? La flebo con la somministrazione di liquidi per via endovenosa è per tutte le mamme o solo per quelle dove ce n'è davvero la necessità? (LEGGI)



Compagnia durante il parto: se abbiamo deciso che il papà o la nostra mamma o un'amica assisteranno al parto e non vogliamo avere sorprese una volta arrivate in sala parto, assicuriamoci per tempo che nella struttura scelta, ciò sia possibile; in genere non ci sono problemi ma dev'essere comunicato per tempo e ricordato al momento del ricovero.

La degenza: ci siamo già informate se durante la degenza il bimbo sarà in camera con noi o se dovrà stare al nido ma non dimentichiamoci di chiedere come saranno regolate le visite, se per i papà esistono dei permessi extra (in molte strutture gli è permesso di stare con mamma e bebè dal mattino fino alla sera), quali sono gli orari per i parenti, se durante le visite i bimbi stanno in camera ecc. Per sicurezza e igiene sarebbe meglio optare per una struttura che lasci i bimbi "dietro al vetro" durante le visite. Altra cosa importante è informarci su come sono le camere, quante donne ospitano ecc., perchè soprattutto in certi casi e dopo travaglio e parto estenuante, sarebbe pesante avere in camera  ,continuamente  e a tutte le ore, parenti e familiari delle compagne di camera che non ci fanno riposare


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E SE INVECE VOLESSIMO PARTORIRE IN CASA? (LEGGI)
Prima regola la gravidanza deve essere FISIOLOGICA, senza complicazioni,rischi ecc. Fin dall'inizio si deve cercare un'ostetrica che sia disposta a prendersi tale responsabilità e che possa organizzare un parto in casa; il vantaggio di partorire a casa è che si sarà nel proprio ambiente , con le persone che amiamo, e che il parto si svolgerà nel modo più naturale possibile. La casa non dev'essere distante dall'Ospedale ,al massimo lo si deve poter raggiungere in mezz'ora o poco più e si deve avere la garanzia che un pediatra possa venire a visitare il bimbo dopo la nascita, per assicurarci che stia bene. Lo svantaggio è che nel qual caso insorgano complicazioni (emorragie, parto difficile, arresto respiratorio del bebè) si perde tempo prezioso raggiungendo la struttura ospedaliera senza poter intervenire immediatamente come avviene in Ospedale
 

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