Posizioni del bambino durante il parto
Il parto è il momento finale della gravidanza che porta con sé molte incognite e spaventa la maggior parte delle mamme. È risaputo infatti che il travaglio che lo precede può essere lungo e doloroso, ma anche anche durante le spinte si possano incontrare delle difficoltà. Il personale medico è preparato ad affrontare ogni complicazione eventuale, ma è meglio essere informate prima su certi aspetti, per esempio sulle posizioni del bambino durante il parto.
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Quante sono le posizioni del bambino durante il parto
Perché si parla al plurale? Molte donne penseranno che le possibili posizioni del bambino durante il parto possano essere soltanto due: cefalica e podalica. Anzi, è convinzione comune provare a fare di tutto per arrivare al giorno x con il feto in posizione cefalica. Ma anche se il bambino si presenta di testa, non è detto che sia posizionato in maniera ottimale, perché le variabili sono diverse.
Le migliori posizioni del feto per partorire
Iniziamo da quelle che sono le posizioni migliori per partorire in maniera sicura e senza pericolo alcuno per la mamma e il bambino.
Presentazione cefalica
In questa posizione, la migliore in assoluto per partorire, il feto ha la testa rivolta verso il basso e le gambe verso l'alto. Quando nelle ultime settimane di gravidanza il bambino non si presenta a testa in giù vengono tentate delle manovre o addirittura la moxa, una speciale tecnica che attraverso la pressione di alcuni punti cerca di far girare il bambino.
Attenzione però: la posizione cefalica non è per forza ottimale, perché dipende anche dalla rotazione del bambino, cioè se si presenta di fronte, di lato o in altro modo. Secondo i manuali, le posizioni cefaliche più sicure sono quelle in cui:
- il volto del feto è rivolto all'indietro, verso la schiena della mamma
- il volto e il corpo sono angolati verso destra o verso sinistra
- il mento è rivolto verso il basso
- il collo è chino in avanti
- le braccia sono incrociate sul petto
Queste sono le posizioni del feto per partorire in maniera sicura, senza bisogno di intervento esterno.
Le posizioni del feto che rendono difficile il parto naturale
Esistono invece altre posizioni che possono rendere molto difficoltoso il parto per via vaginale, e che possono richiedere interventi diversi. Non solo la presentazione podalica, quindi di piedi, ma anche alcune cefaliche.
In questa posizione, il bambino si presenta all'uscita solitamente con le natiche, a volte addirittura coi piedi. Non è un fenomeno ricorrente: il più delle volte i piccoli, inizialmente podalici, si girano da soli nella pancia della mamma. Solo nel 3/4% delle gravidanze a termine invece si arriva al travaglio col feto in questa posizione, mentre è più frequente nei travagli pretermine, in caso di anomalie uterine oppure quando il bambino ha un difetto congenito.
Raramente vengono tentate delle manovre per girare il feto: più solitamente si fa ricorso al taglio cesareo.
Presentazione con occipite posteriore
Nel caso in cui il feto si presenti con occipite posteriore, la posizione è cefalica, ma il volto del bambino è rivolto verso l'alto. È un fenomeno piuttosto comune, e rende difficoltoso il parto perché la testa, non piegandosi verso il petto, ha bisogno di una maggiore dilatazione per passare. Per questo non è raro che si tenti di girarlo a mano, oppure che si intervenga con strumenti come il forcipe o la ventosa o ancora col taglio cesareo.
Altre presentazioni non sicure per il parto
Sempre restando nella posizione cefalica, ci sono altre presentazioni che potrebbero risultare pericolose per il parto naturale. Tra queste:
- quella di faccia, in cui il collo è piegato all'indietro
- quella di fronte
Anche la posizione trasversale, cioè quella in cui il feto si presenta orizzontalmente e quindi si vedono per prime le spalle, complica il parto naturale e richiede l'intervento tramite cesareo.
Infine, la distocia di spalla è una particolare posizione cefalica in cui il bambino esce con la testa, ma una spalla resta incastrata nell'osso publico.
Si tratta di una situazione pericolosa, dato che torace e cordone restano compressi all'interno del canale del parto e il bambino riceve meno ossigeno. È frequente quando il feto è molto grosso, se la madre è obesa, quando il travaglio è troppo lungo o troppo veloce, in caso di diabete o se si è avuto un parto di questo tipo in precedenza.
Se il bambino si presenta in posizione cefalica, il più delle volte il parto naturale è possibile, magari dopo l'esecuzione di manovre sicure o l'utilizzo di strumenti. In rari casi, invece, è necessario ricorrere al taglio cesareo per non mettere a rischio la vita della madre e del piccolo.
FONTI
Malposizionamento e malpresentazione fetale
L'évolution des positions d'accouchement en France et dans nos cultures occidentales