Parto prematuro e parto pretermine
Noi professionisti sanitari e addetti ai lavori molto spesso diamo per scontato che il significato per noi cristallino delle parole sia compreso da tutti ma non è sempre così. E credo che questo sia proprio uno di questi casi, l'utilizzo della parola pretermine o prematuro in relazione al momento in cui avviene il parto. Molte volte viene usato come sinonimo per definire la nascita che avviene prima della 37 settimana compiuta, ovvero a 3 settimane dal termine di gravidanza.
Come affrontare un parto prematuro? Il podcast
Ascolta anche il podcast con la riposta della dott.ssa Sarah Gangi alla domanda: come affrontare un parto prematuro?
Insieme al professor Mario De Curtis ha scritto il libro "Piccoli piccoli - Storie di neonati nell'Italia di oggi" (Laterza). Racconti di vita reale sorprendenti e intensi che ci insegnano con quanto coraggio e amore madri, padri, medici e infermieri affrontino la sfida di accogliere ogni nuova vita, anche in condizioni difficili, in un reparto di terapia intensiva neonatale. Nei capitoli che compongono il libro ogni singola storia diventa l'occasione per un approfondimento medico e per una riflessione sulle problematiche di ordine umano, sociale, bioetico e legislativo.
In questo articolo
Parto pretermine definizione
L'Organizzazione Mondiale della Sanità in un articolo pubblicato nel novembre del 2015, ha però specificato quando e come usare questi termini mettendo in evidenza anche le diverse problematiche che possono avere i bambini. I bambini nati prima delle 28 settimane vengono definiti estremamente pretermine, tra le 28 e le 32 settimane vengono definiti molto pretermine e tra le 32 e le 37 settimane pretermine.
Per le prime due categorie può essere utilizzato anche il termine di prematuro nel significato di: "non ancora completamente maturato dal punto di vista fisico". Se ci basiamo sui dati raccolti in tutti i Paesi circa un bambino su 10 nasce prima del termine e sembra che questo numero sia destinato a crescere.
Bambino prematuro: perché accade?
Ci sono svariate motivazioni ad esempio una gravidanza gemellare, infezioni, diabete gestazionale, ipertensione, fattori genetici, ma una causa scatenante unica non è stata ancora identificata.
Bambini nati prima della 28 settimana di gravidanza
Non tutti i bambini che nascono pretermine hanno però bisogno di ricovero in terapia intensiva, più ci si avvicina al termine della gravidanza e più il bambino sarà in grado di sopravvivere senza complicazioni o senza bisogno di supporto. Andando nel dettaglio della maturazione fisica del bambino possiamo affermare che: bambini nati prima della 28 settimana hanno molta difficoltà nel poter sopravvivere senza alcun supporto, infatti non hanno alcuna autonomia di funzionamento degli organi ad eccezione del cuore e il cervello è ancora in formazione. Inoltre l'assenza di grasso sottocutaneo li rende molto sensibili agli sbalzi di temperatura.
Bambini nati tra le 28 e 32 settimane di gravidanza
Tra le 28 e le 32 settimane invece inizia a formarsi il grasso sottocutaneo, gli organi creano le loro connessioni col cervello e può essere siano in grado già di funzionare in autonomia, ad eccezione dei polmoni che sono l'ultimo organo a svilupparsi del tutto. Necessiteranno quindi di tecniche di maturazione polmonare e in alcuni casi anche di assistenza respiratoria. Fisicamente sono piccolini e magri.
Bambini nati a partire da 32 settimane di gravidanza
A partire dalle 32 settimane tutto va migliorando gli organi e il cervello entrano in piena funzione, fisicamente sono meno rugosi e più paffutelli e, a partire dalla 35-36 settimana, anche i polmoni saranno maturi quindi non avranno bisogno di alcun supporto.
Vorrei sottolineare che queste differenze di funzionalità e di sviluppo sono elaborate dagli esperti sulla base di statistiche provenienti da diversi Paesi e diversi casi. La variabilità tra bambino e bambino può anche essere elevata e molto dipende dalla causa della nascita pretermine. Chiaramente i protocolli di assistenza al parto e le procedure sono oggetto di costante revisione, non solo da parte delle singole strutture ospedaliere ma anche a livello centrale, l'Organizzazione Mondiale della Sanità ad esempio ogni 3-5 anni pubblica una revisione delle precedenti line guida con i dati aggiornati.
Le linee guida dell'Oms
Lo scopo delle linee guida è duplice, da un tratto la prevenzione del parto dall'altro il benessere del neonato. Nel primo caso sono indicate tra le varie procedure eseguibili il cerchiaggio cervicale (in sostanza viene tenuto chiuso con una procedura semi-invasiva il collo dell'utero per impedire che possa dilatarsi e iniziare il travaglio pretermine) e la somministrazione di alcuni farmaci tra cui il solfato di magnesio per prevenire la comparsa delle contrazioni. Riguardo invece il benessere del bambino le nuove linee guida hanno posto un forte accento sulla necessità che venga comunque data la possibilità di contatto pelle/pelle con i genitori e i fratelli. Si è infatti visto che bambini anche fortemente prematuri riescono a stabilizzare meglio funzioni vitali e temperatura corporea se messi in contatto con i familiari piuttosto che lasciati soli nell'incubatrice. Essendo queste indicazioni così recenti però, non tutti gli ospedali sono ancora attrezzati, ma penso ci arriveremo molto presto.
Conclusioni
Spero con queste poche parole di aver fatto un pochino di chiarezza per voi mamme, papà e famiglie che spesso siete disorientati davanti a terminologie mediche un pochino fumose. Ci tengo a ripetere che ogni caso è poi a sé stante e quindi la valutazione delle condizioni del neonato pretermine spetta ai professionisti che li assistono nel momento della nascita, non sono uguali per tutti e questo è, in un certo senso, una garanzia che i singoli bambini ricevano l'assistenza più adatta a loro.