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Papà in sala parto e COVID: è ora di cambiare le regole

di Francesca Capriati - 13.12.2021 Scrivici

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Papà in sala parto e COVID: secondo la Società Italiana di Neonatologia è ora di cambiare le regole e far tornare i papà in sala parto

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Papà in sala parto e COVID

La Società Italiana di Neonatologia (SIN), le altre società scientifiche dell'area perinatale e le federazioni professionali sanitarie, nel Position Statement "PRESENZA del PARTNER/CAREGIVER nelle AREE di RICOVERO di MADRI e NEONATI in CORSO di PANDEMIA da COVID-19", chiedono di far tornare i papà in sala parto, esclusi a causa della pandemia da COVID-19. 

Il papà in sala parto, le regole attuali

Nel pieno della pandemia l'anno scorso, i papà sono stati esclusi dalla sala parto nella maggior parte degli ospedali italiani. Con il tempo sono stati introdotti nuovi protocolli che hanno permesso, in maniera graduale, il ritorno dei papà in sala parto a patto di essere in possesso di Green Pass e con tampone negativo. Tuttavia questa situazione di ritorno alla normalità è diffusa ancora a macchia di leopardo e non tutti i punti nascita aprono le porte ai padri.

Per cambiare lo status quo molte Società scientifiche dell'area perinatale e le federazioni professionali sanitarie hanno siglato e diffuso un Position Paper ad hoc.

Ricerche condotte nei Punti Nascita in particolare da SIN, UENPS e ISS documentano che a distanza di ormai molti mesi dall'inizio della pandemia sono rimaste ancora in vigore routine assistenziali ostacolanti la relazione madre-bambino, il benessere psico-fisico delle famiglie e l'allattamento. In particolare, persiste una limitazione/sospensione della presenza del partner in travaglio ed in puerperio, il divieto o limitazione per il partner di accedere a far visita alla coppia madre-neonato nell'area di degenza ostetrica, la riduzione (talora drastica) dell'orario di visita dei genitori alle TIN ed il mancato rooming-in per le coppie madre-figlio in buona salute.

Il ritorno dei padri in sala parto

L'invito, rivolto innanzitutto ai responsabili medici d'area materno-infantile, è quello di riesaminare le routine attuali nei Punti Nascita italiani, recuperando la presenza del padre/partner/caregiver e più in generale le pratiche post-partum volte a facilitare la relazione madre-bambino, quali il contatto pelle a pelle, l'attacco diretto al seno ed il rooming-in.

Dal momento che l'assistenza alla diade madre-bambino va centrata sulla nuova famiglia, è prioritario che entrambi i genitori (se COVID-19 vaccinati, guariti o negativi), nel rispetto delle norme di prevenzione del contagio, possano stare col proprio figlio nell'interesse del minore, anche per consentire l'attivazione dei processi di attaccamento e per l'avvio dell'allattamento. Premessa per questa vicinanza è la presenza del padre del neonato/partner in ospedale. La valutazione del rapporto benefici/rischi supporta senza incertezze questa scelta.

Si legge nel Position Paper firmato da SIN, Società Italiana di Neonatologia, SIN INF, Società Italiana di Neonatologia Infermieristica, SIP, Società Italiana di Pediatria, SIGO, Società Italiana di Ginecologia ed Ostetricia, AIBLUD, Associazione Italiana Banche del Latte Umano Donato, AOGOI, Associazione Ostetrici e Ginecologi Ospedalieri Italiani, SIMP, Società Italiana di Medicina Perinatale, ANMDO, Associazione Nazionale Medici di Direzione Ospedaliera, FNOPO, Federazione Nazionale degli Ordini della Professione di Ostetrica, FNOPI, Federazione Nazionale degli ordini delle professioni infermieristiche, FNO-TSRM-PSTRP, Federazione Nazionale Ordini dei Tecnici Sanitari di Radiologia Medica, delle Professioni Sanitarie Tecniche, della Riabilitazione e della Prevenzione, Vivere Onlus - Coordinamento Nazionale associazione per la neonatologia.

L'implementazione pressoché generalizzata negli ospedali delle ormai ben note misure di prevenzione del contagio, l'andamento positivo della campagna di vaccinazione e le raccomandazioni basate ormai su solide evidenze scientifiche, che giungono da Enti internazionali (OMS; UNICEF) e nazionali che si occupano di salute (ISS) e dalle Società scientifiche italiane d'area perinatologica (SIN, SIP, SIMP, SIGO, AOGOI) depongono per la non separazione fra neonati e genitori, sia nei reparti di Terapia Intensiva Neonatale (TIN), che nelle aree di degenza dei neonati fisiologici (in regime di rooming-in).

Per queste ragioni, si legge nel documento, le Direzioni Ospedaliere, dei Dipartimenti materno-Infantili, delle Unità di Ginecologia ed Ostetricia, di Pediatria e/o di Neonatologia (comprese le TIN) sono caldamente invitate a mettere in atto tutti i necessari provvedimenti per:

  1. recuperare prontamente le pratiche del rooming-in e dell'allattamento diretto al seno;
  2. consentire, una volta eseguite le debite verifiche igienico-sanitarie relative al COVID-19, la presenza del partner (o del caregiver) in ospedale per un tempo adeguato, già definito nel singolo reparto prima dell'inizio della pandemia, considerando tuttavia come modello ideale a cui tendere l'apertura 24/24 h, sia durante le varie fasi del parto, sia nel post partum, nei settori di degenza congiunta madre-neonato così come nelle TIN.
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