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Le contrazioni: ecco come funzionano

di Akira Di Paola - 15.01.2016 Scrivici

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Fonte: shutterstock
Le contrazioni sono l'attività dell'utero che porta alla nascita del bambino. Ogni donna le vive e le racconta in modo diverso. Noi vi illustriamo come funzionano

Contrazioni

Le contrazioni irregolari dette di “Braxton Hicks” spesso vengono confuse con le contrazioni del travaglio vero e proprio. In realtà le prime sono preparatorie e alcune donne addirittura non le percepiscono. Nella maggior parte dei casi iniziano a presentarsi durante il terzo trimestre di gravidanza, sono leggermente dolorose, ma soprattutto irregolari.

Quando invece le contrazioni divengono regolari l’utero inizia a contrarsi ritmicamente; la contrazione inizia debole, raggiunge il picco di intensità - ed è quello il momento più doloroso - e poi decresce fino a terminare completamente. È come l’onda del mare, si percepisce come un pieno di energia che man mano decresce di vigore.

Spesso le contrazioni preparatorie durano dei giorni, delle volte addirittura non si presentano per un giorno intero.

Comunque sia il momento del parto si sta avvicinando e non resta che provare a riposarsi il più possibile per fare il pieno di 'forze' necessario ad affrontare i momenti clu che porteranno alla nascita.

Per essere certe che è giunto il momento di andare in ospedale è necessario controllare il ritmo e la frequenza delle contrazioni. Come si è detto, le contrazioni “vere” si presentano a cadenza regolare e hanno un’intensità che si allunga nel tempo. Se hanno una durata di almeno quaranta secondi ogni cinque minuti e sono più intense e dolorose di quelle avute in precedenza,  il momento è arrivato. Potete prendere la valigia e raggiungere l’ospedale.

Di solito le contrazioni che si presentano ogni cinque-dieci minuti e durano dai venti ai quaranta secondi portano l’utero a dilatarsi di circa tre centimetri.

Quando le contrazioni si avvicinano nel tempo manifestandosi ogni due-tre minuti durando anche sessanta secondi l’utero si avvicina alla massima dilatazione raggiungendo anche gli otto centimetri. Quando l’utero è completamente dilatato e si aggira attorno ai dieci centimetri le contrazioni durano anche un minuto e mezzo e  si presentano ogni trenta-sessanta secondi.

Le contrazioni sono avvertite come forti dolori nella parte bassa dell’addome, alcune li paragone ai dolori mestruali ma molto amplificati; delle volte, alcune donne percepiscono forti dolori anche alla colonna vertebrale e nella zona renale

Quando l’utero ha raggiunto la massima dilatazione, il corpo della donna mette in atto meccanismi involontari di svuotamento intestinale e/o gastrico quindi è probabile che in quei momenti facciate pipì o popò magari senza accorgervene. È assolutamente naturale che ciò avvenga e il personale delle sale parto lo sa benissimo.

Il bambino ha bisogno di tutto lo spazio possibile e il corpo della donna deve essere assolutamente concentrato a trovare tutta l’energia fondamentale per la fase espulsiva. Per questa ragione è importante consigliare alla partoriente di fare piccoli spuntini per apportare la forza fisica necessaria al parto ma senza appesantire lo stomaco (qualche caramella, piccoli pezzetti di cioccolata, una bustina di zucchero, un cucchiaino di marmellata o miele).

Il dolore delle contrazioni è assolutamente soggettivo. Non esiste una donna che descriva le contrazioni come un’altra donna. Alcune le definiscono forti dolori mestruali, altre dolori forti e acuti, oppure dolori sopportabili o insopportabili. Su una cosa però in molte concordano: quando sopraggiungono sentimenti di sconforto e paura e sembra di non poter andare oltre nell’affrontare il dolore o le spinte finali, bisogna pensare che il bambino sta per nascere, e poco dopo tutti questi sentimenti negativi vengono soppiantati da una gioia incredula e speciale che rende unico quello straordinario e indescrivibile momento.

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