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Parto cesareo, programmato o d'urgenza. Come funziona e quali sono i rischi?

di Redazione PianetaMamma - 21.05.2021 Scrivici

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Fonte: shutterstock
Quando è meglio fare un parto cesareo e come avviene? Tutto quel che c'è da sapere sul cesareo programmato o d'urgenza

Parto cesareo

Il parto cesareo è un intervento chirurgico che serve a far nascere un bambino e prevede un'incisione sulla parte bassa della pancia, appena sotto la linea del bikini. Dovrebbe essere praticato solo in casi di urgenza o quando un parto naturale mette a rischio la salute del bimbo o della mamma, invece in Italia viene effettuato quasi nel 40% dei casi e viene spesso considerato come "il parto facile", per quelle donne che non vogliono soffrire e chiedono espressamente il taglio. In questa guida al parto cesareo scopriamo insieme cos'è, quando e come viene eseguito.

In questo articolo

Parto cesareo, etimologia

La tradizione popolare vuole che questo nome fosse stato coniato alla nascita di Giulio Cesare, che si legge essere nato da un taglio nella pancia di sua madre. In realtà la parola cesareo in sé non è riferibile a Cesare, quanto piuttosto a "caesus" participio passato del verbo latino "caedere" ovvero tagliare. E infatti il parto avviene mediante un taglio sull'addome materno.

Video: Il Parto cesareo spiegato dalla ginecologa

In questo video la Dott.ssa Paola Pileri, ginecologa e ostetrica, ci parla del parto cesareo programmato e d'urgenza. Come si svolge, quali sono i rischi per mamma e nascituto. E ci spiega quello che sente il bambino quando nasce con il taglio cesareo e qual è la differenza rispetto a una nascita con parto naturale

Parto cesareo programmato

È l’unico caso in cui è possibile prevedere la data della nascita del vostro bimbo. Semplicemente il ginecologo valutata la situazione e il benessere materno-fetale decide che non si può aspettare il travaglio spontaneo e che bisogna far nascere questo bambino con un parto cesareo. Solitamente la data viene fissata intorno alla 37-38 settimana, cioè due o tre settimane prima del termine, della data presunta del parto. Questo perché i chirurghi che effetturanno l’intervento si troveranno di fronte ad un utero meno reattivo (cioè meno preparato a contrarsi come per un travaglio spontaneo) e ad un bambino più piccolo quindi l’incisione potrà essere più piccola.

La scelta di eseguire un parto cesareo programmato può essere dovuta a diversi fattori, anche se poche sono le reali indicazioni assolute al parto cesareo. Vediamole insieme.

Quando è meglio fare un cesareo?

Non sono molte le indicazioni assolute per cui è richiesto un taglio cesareo, ma quelle che sono riconosciute come tali sono molto importanti. Sono indicazioni assolute all'esecuzione di un parto cesareo programmato:

  • bambino podalico: posizioni del bambino diverse da quella canonica cefalica "a testa in giù";
  • problematiche del bambino come malformazioni o patologie gravi che non gli consentono di affrontare in sicurezza un travaglio;
  • anomalie del bacino materno per cui pur essendo nella corretta posizione il bambino non potrebbe passare;
  • dimensioni molto grandi del bambino (macrosomia) che causerebbero sicuramente l'incastro nel bacino osseo materno;
  • gravidanza gemellare e plurigemellare;
  • placenta posizionata "a tappo" sul collo dell'utero, situazione questa che esporrebbe a gravi rischi di emorragie se dovesse subentrare un parto spontaneo;
  • patologie materne importanti che impediscono gli sforzi del travaglio spontaneo come ad esempio cardiopatie e problematiche respiratorie serie;
  • e infine infezioni materne da HIV, anche se su questa ultima indicazione non tutti gli studi sono concordi perché la trasmissione mamma-bambino non sembra maggiore nel parto spontaneo.

Chiaramente tutte queste indicazioni sono per il parto cesareo programmato, se invece dovessero subentrare alterazioni del battito cardiaco del bambino, difficoltà nella sua progressione verso la nascita o qualsiasi altra problematica (anche durante il travaglio spontaneo) si interviene con un taglio cesareo d’urgenza. Ultimamente va piuttosto di moda consigliare il taglio cesareo per “ansia materna”, ovvero in quelle mamme particolarmente terrorizzate dal parto spontaneo. Gli esperti non sono favorevoli a questa scelta perché forse sarebbe meglio fornire supporto per affrontare la paura a questa mamma e una volta visto che questo terrore non passa pensare al taglio cesareo.

Video Racconto di un Parto Cesareo d'Urgenza

Dopo il tentativo di parto indotto: la testimonianza di Cecilia che ha vissuto prima l'induzione e poi il parto cesareo d'urgenza con anestesia totale perché la spinale non faceva effetto.

Parto cesareo esperienze

Tra le nostre pianetine ci sono stati diversi casi di parti cesarei d'urgenza ma anche di parti cesarei dopo il travaglio oppure programmati.

  • Il racconto della nostra avvocatessa ci ha fatto rivivere le sue emozioni e paure. Un parto difficile alla 41° settimana che inizialmente viene indotto a causa di riduzione del liquido amniotico e presto si trasforma in un incubo e nella necessità di ricorrere velocemente a un taglio d'urgenza.
  • Il racconto di un parto difficile di una mamma che ha affrontato tutto il travaglio per poi arrivare a dover fare il cesareo

  • Il brutto cesareo di Michi: che ha partorito la sua prima figlia con un cesareo programmato e la seconda, nonostante un tentativo di parto naturale, è venuta alla luce con il taglio.
  • Un cesareo d'urgenza con sospetta megalosomia: il racconto di una nostra utente che ci spiega come la sua piccola Giulia, sua terza figlia, sia venuta al mondo grazie ad un cesareo d'urgenza e dà un consiglio a tutte le mamme in procinto di partorire

Come avviene un parto cesareo

A differenza del parto spontaneo il parto cesareo è un vero e proprio intervento chirurgico. Si viene infatti ricoverate in ospedale per poterlo effettuare e si resta lì 3-4 giorni dopo l’intervento. Si tratta sostanzialmente di un'incisione della parete addominale prima e dell’utero poi per andare ad estrarre il bambino non dal canale vaginale ma dal foro praticato nell’utero. È assolutamente sicuro e può essere eseguito con diverse tecniche, a diverse epoche gestazionali e per diverse motivazioni.

Anestesia per il parto cesareo

In realtà non stiamo parlando di una vera e propria anestesia, nel senso che la sensibilità cutanea viene parzialmente conservata. Quello che accade è che viene utilizzata un’analgesia spinale. Ovvero, tramite l’inserimento di un cateterino nello spazio tra le meningi spinali (nella parte lombare della schiena) si inietta un farmaco che toglie la sensibilità dolorifica alla parte inferiore del corpo.

Quindi la parte inferiore non è completamente addormentata, spesso le donne riferiscono di sentir toccare e tirare a livello dell’addome ma non sentono dolore. È il metodo di analgesia più sicuro perché è facilmente reversibile ma anche facilmente controllabile in caso di problemi, oltre ad essere più tollerabile dalla mamma in termini di quantità di farmaci iniettati. Chiaramente avere solo la parte inferiore del corpo significa che la mamma è sveglia per tutta la durata dell’intervento. Non vedrà cosa accade ma potrà vedere il suo bimbo appena nato.

Tecnica chirurgica del parto cesareo

Fino a qualche tempo fa la tecnica tradizionale praticata per il taglio cesareo prevedeva l’incisione dell’addome materno in senso longitudinale dall’ombelico verso il pube, quindi con un notevole impatto estetico. Oggi, invece, la tecnica di esecuzione più diffusa è il Metodo Stark, anche chiamato cesareo dolce più che altro per la miglior estetica e la velocità di ripresa rispetto alla tecnica tradizionale.

La tecnica Stark incide la cute molto vicina all’osso pubico, sotto la linea del bikini, e in senso orizzontale, con un impatto estetico notevolmente differente. Ma non è solo per questo che ci si è orientati verso questa tecnica.

Dopo aver inciso cute e sottocute la tecnica prevede non di tagliare, ma di scostare digitalmente i muscoli addominali, preservandone l’integrità quasi totale; di incidere l’utero ma di allargare l’incisione digitalmente.

Quindi non viene effettuato un largo taglio nell’utero per fare uscire il bambino, ma un piccolo foro che viene allargato strappando (perdonate l’immagine un pochino forte ma è per essere chiara) le fibre muscolari con le dita dei due chirurghi. Sembra paradossale ma questo contribuisce ad una migliore e più veloce rimarginazione della ferita e con una cicatrice più resistente rispetto a quelle praticate con il bisturi o le forbici.

Parto cesareo quanto dura

Tutta la procedura del parto cesareo dura, in genere, tra i 40 e i 50 minuti.

La mamma, come dicevamo, viene sottoposta all'anestesia spinale e poi il medico praticherà l'incisione per estrarre il bambino. Dopodiché, mentre il bambino viene controllato e lavato, il medico ricucirà e metterà i punti.

Parto cesareo video

Di seguito un due link interessante a un video che mostra:

  1. la rappresentazione animata delle indicazioni e dell'intervento del cesareo; VIDEO

Come tutti gli interventi chirurgici anche il cesareo non è privo di rischi, principalmente legati a reazioni avverse all’analgesia, oppure al rischio di emorragie. Bisogna però dire che l’incidenza di questi eventi è veramente molto molto rara. Il parto cesareo è diventato ormai un intervento di routine, tutti gli ospedali hanno chirurghi in grado di praticarlo sia in condizioni programmate che di urgenza.

Essendo un intervento chirurgico ci vuole qualche giorno per riprendersi. Sicuramente il primo giorno dopo l’operazione vi faranno stare a letto, ferme con la flebo e il catetere. Ma una volta terminata la terapia con le flebo vi verrà sfilato il catetere e sarete invitate ad alzarvi. È importante iniziare subito a muoversi perché le evidenze scientifiche ci dicono che l’immobilità aiuta la formazione di coaguli che possono dare origine alla trombosi venosa profonda, una complicanza piuttosto pericolosa a livello cardiaco e circolatorio che implicherebbe una più lunga degenza in ospedale e terapie più aggressive post parto.

Convalescenza parto cesareo

La convalescenza è quella di qualsiasi altro intervento chirurgico. In genere, però, la neomamma viene invitata ad alzarsi, fare due passi nella stanza, sedersi sulla poltrona già il giorno dopo il parto e nella maggior parte dei casi, potrò tornare a casa dopo due o tre giorni. I punti verranno rimossi (o si riassorbiranno) entro un paio di settimane e tutte le donne che hanno partorito con un taglio cesareo raccontano di essersi sentite molto meglio dopo aver tolto i punti (che comunque possono tirare un po' e dar fastidio).

Parto cesareo, cicatrice

I punti interni si riassorbiranno da soli mentre quelli esterni dovranno essere rimossi manualmente non appena la cicatrice sarà saldata, e questo accade di solito in una decina di giorni circa. Vi ritroverete quindi con una bella cicatrice prima rosata e poi definitivamente bianca. La pelle intorno ad essa inizierà a riprendere la sensibilità, e la cicatrice si rimpicciolirà fino a 4-5 centimetri di lunghezza. A questo punto i medici consigliano di provare a schiacciarla, a manipolarla: non dovreste sentire nulla, nessun grumo, nessun bozzo. Se la vostra cicatrice è così fatta potete stare tranquille che la sutura è stata ben fatta. Se invece si sentono irregolarità, punti che tirano più di altri o piccoli bozzi si può effettuare quello che si chiama armonizzazione della cicatrice, volta appunto a regolarizzarla e renderla più liscia possibile.

Pancia dopo il parto cesareo

Dopo il cesareo la pancia apparirà un po' flaccida e la pelle sarà cascante e rilassata. Immediatamente dopo l'intervento i ginecologi raccomandano l'uso della pancera, che serve sia per sentire meno dolore a livello della ferita, sia per aiutare la fascia muscolare addominale – interessata dal cesareo – a guarire più rapidamente.

E' bene sapere che ci vuole anche un anno prima che il corpo recuperi la sua forma pre gravidanza e che è necessario aspettare sei mesi dopo il parto cesareo prima di fare esercizi e ginnastica sugli addominali.

Dolori post cesareo dopo mesi

Alcune neomamme lamentano di provare dolori addominali anche dopo mesi dal parto cesareo? E' normale o bisogna preoccuparsi? Le due tipologie principali di dolore persistente post cesareo sono il dolore nervoso e il dolore muscolare.

  • Il dolore muscolare può manifestarsi spontaneamente ma può anche essere innescato da un trauma (come appunto il parto) ancor di più se associato ai cambiamenti ormonali post gravidanza, lo stress e la carenza di sonno. In questo caso, quindi, i muscoli – soprattutto quelli addominali e nella zona pelvica - si contraggono e causano dolore comprimendo i nervi.
  • Il dolore legato ai nervi può essere causato dal trauma che ha visto coinvolti piccoli nervi che lasciano una sensazione di intorpidimento, perdita di sensibilità e a volte dolore.

Entrambe le condizioni vanno segnalate al medico.

E quindi sorge spontanea la domanda: meglio il parto naturale o il parto cesareo? Tolto tutto ciò che abbiamo detto sulle emergenze e le indicazioni assolute dove sicuramente non solo è meglio, ma è assolutamente necessario il cesareo, crediamo che ognuna debba fare le proprie scelta valutando i pro e i contro di ciascuna tipologia di parto.

  • Da un lato il parto spontaneo implica sicuramente uno sforzo maggiore prima della nascita, ma una ripresa più veloce dopo il parto.
  • Dall’altro il cesareo programmato consente di non avere problematiche prima della nascita, ma di avere una più lenta ripresa dopo.

Ciascuna donna deve poter valutare entrambe le alternative e decidere secondo quella che è la sua sicurezza: è sempre meglio un taglio cesareo con una mamma felice che un parto spontaneo con una mamma distrutta dall’esperienza. Il percorso nascita deve lasciare un bel ricordo nella vita delle donne.

Assolutamente sì, chiaramente vanno prima valutate le condizioni materne e nello specifico si valuterà:

  • la distanza dal precedente parto,
  • la tenuta della cicatrice,
  • la tipologia di contrazioni che si presentano
  • oltre ovviamente a tutti gli elementi che si valutano in ogni gravidanza per capire se è indicato o meno il parto spontaneo.

Se ci sono tutte le condizioni si accede al cosiddetto “travaglio di prova” ovvero quando insorge il travaglio, si viene attentamente monitorate ma si lascia che tutto proceda spontaneamente. E nella maggior parte dei casi avviene il parto spontaneo. Bisogna obiettivamente dire che non tutte le strutture in Italia sono a favore di questa procedura e non tutte sono attrezzate per sostenerla, perché ci vuole comunque sempre pronta la sala operatoria in caso di cesareo d’urgenza. Però in ogni regione ci sono sicuramente più presidi ospedalieri che possono, e anzi incentivano questa tipologia di parto nelle donne che si sentono in grado di sostenere un travaglio.

Anche se non c'è alcun motivo per cui non si possa allattare anche dopo il cesareo, molte mamme propendono per l'allattamento artificiale. Non c'è nulla di male e non dovete sentirvi in colpa perché non sarete meno mamme se avete dato alla luce vostro figlio con un cesareo e lo nutrirete con il biberon. L'importante sarà la cura e l'amore con cui accoglierete il vostro bimbo.

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