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Quanti nomi si possono dare al bambino? La guida completa

di Redazione PianetaMamma - 01.06.2023 Scrivici

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Fonte: shutterstock
Quanti nomi si possono dare a un bambino: cosa dice la legge sul secondo nome, quali sono i nomi vietati in Italia, quanti nomi dare al Battesimo

Quanti nomi si possono dare a un bambino

In Italia quanti nomi si possono dare a un bambino? Vediamo insieme quanti nomi possiamo dare secondo la legge e come comportarci in caso di doppio nome, separato oppure no virgola.

In questo articolo

Come si fa a registrare un bambino all'Anagrafe? E' possibile dichiarare il nome del bambino nel centro nascita, in ospedale o nella clinica dove è avvenuto il parto entro 3 giorni dalla nascita oppure andrà registrato all'Ufficio Anagrafe entro i primi dieci giorni di vita del bambino.

Nomi per bambini in Italia: cosa dice la legge

Queste le principali indicazioni cui attenersi quando si deve dare il nome al bambino:

  • si può scegliere un qualsiasi nome, anche straniero, ma deve essere scritto con le lettere dell'alfabeto italiano comprese, X,Y, W, J e K, e non sono ammessi altri caratteri;
  • si possono dare non più di tre nomi, se separati dalla virgola il bambino potrà firmare solo con il primo nome, se non vengono divisi dalle virgole allora bisognerà usare e firmare con tutti i nomi per esteso;
  • dal 2000 è possibile dare ai bambini i nomi di zone geografiche, come Asia, Europa, America, e i nomi dei colori;
  • non è possibile dare ad un maschio un nome femminile e viceversa. L'unica eccezione riguarda il nome Andrea, che è considerato valido per entrambi i sessi, e per il nome Maria che può essere aggiunto come secondo nome in caso di un maschietto (ad esempio, Carlo Maria);
  • sono vietati i nomi che comprendono i caratteri speciali non compresi nell'alfabeto italiano o straniero, come per esempio -,#, @

Quanti nomi si possono dare al Battesimo

Se per legge è possibile dare fino ad un massimo di tre nomi al bambino, in sede di Battesimo è possibile aggiungerne altri, che però, è bene saperlo, non avranno alcuna valenza dal punto di vista legale oppure anagrafico. Ciò detto, è quindi possibile accontentare entrambi i nonni e dare al bambino il loro nome al momento del Battesimo senza costringere il piccolo al peso di dover portare troppi nomi, magari eccessivamente pesanti o roboanti.

Secondo nome di Battesimo

Anche se in sede di Battesimo è possibile aggiungere altri nomi accanto ai tre che la legge fissa come limite massimo, è comunque preferibile limitarsi a scegliere due o tre nomi anche in quella sede. In molti casi, soprattutto nelle famiglie tradizionali e fortemente cattoliche, il secondo nome che viene conferito al Battesimo è di origine squisitamente cattolica, come ad esempio Romana/o, Cristiana/o e nomi simili.

Si può dare il nome del padre al figlio?

La legge per il diritto al nome di ogni bambino è stata modificata qualche anno fa e nel nuovo testo sono stati modificati anche gli articoli 34 e 35. In questo testo si legge che è vietato dare al neonato lo stesso nome del padre vivente o di un fratello o di una sorella viventi. Insomma non è possibile nel nostro Paese chiamare un bambino con lo stesso nome del padre aggiungendo un Jr (che sta per Junior) come nei Paesi anglosassoni. Ciò detto i genitori potranno comunque iscrivere il bambino all'anagrafe con questo nome, e la decisione finale verrà poi rimandata al Giudice.

E' bene sapere, però che il nome del padre potrà essere associato ad un altro nome, formando, quindi un doppio nome.

Secondo nome in Italia

La legge sancisce che si possano dare ad un bambino fino ad un massimo di tre nomi. Dal 1 gennaio 2013 è possibile dare al bambino tre nomi separati dalle virgole e che legalmente sia possibile firmare ed usare soltanto il primo nome. La legge del 10 dicembre 2012, n. 219 ha modificato l'articolo 35 che cita testualmente:

1) Il nome imposto al bambino deve corrispondere al sesso e può essere costituito da un solo nome o da più nomi, anche separati, non superiori a tre. 2) Nel caso siano imposti due o più nomi separati da virgola, negli estratti e nei certificati rilasciati dall'ufficiale dello stato civile e dall'ufficiale di anagrafe deve essere riportato solo il primo dei nomi

Abbiamo detto che i genitori possono scegliere in modo autonomo e personale il nome da dare al neonato, ma ciò non vuol dire che si possano dare nomi assurdi, offensivi o ridicoli. Quali sono i nomi vietati in Italia?

  • Lo stesso nome del padre, quindi non si può chiamare un bambino con lo stesso nome del padre nemmeno se seguito da Junior, come accade negli Stati Uniti;
  • nomi stranieri a meno che non vengano scritti in lettere dell'alfabeto italiano con la estensione alle lettere J, K, X, Y, W e se possibile anche con i segni diacritici appartenenti all'alfabeto della lingua di origine del nome;
  • nomi ridicoli o offensivi: in tal caso non esiste un elenco di nomi vietati, ma vengono citati dei casi da prendere ad esempio per capire cosa possa essere considerato ridicolo o offensivo. E' il caso della Corte di Appello di Genova che giudicò illegittimo il nome Venerdì dato ad un bambino. Secondo i giudici Venerdì è un giorno della settimana considerato comunemente come infausto e sfortunato e chiamare in questo modo un bambino avrebbe in qualche modo pregiudicato la sua vita;
  • nomi di personaggi storici che non godono di buona fama, ad esempio Adolf Hitler e nomi di personaggi dei fumetti o dei cartoni animati;
  • termini del turpiloquio o aggettivi che denotano caratteristiche fisiche negative o menomazioni;
  • un cognome usato come nome.

In questi casi l'ufficiale dell'anagrafe può comunicare ai genitori dell'esistenza del divieto, sancito dal comma 1 e dal comma 2 della legge per l'attribuzione del nome al neonato del Codice Civile, ma non può rifiutarsi di trascrivere il nome dichiarato.

  Deve, insomma, accettare il nome imposto dai genitori e potrà informare il Procuratore che sceglierà se chiedere una rettifica del nome per legge.

Doppio nome

La legge recita, nella sua modifica più recente, che:

Nel caso siano imposti due o più nomi separati da virgola, negli estratti e nei certificati rilasciati dall'ufficiale dello stato civile e dall'ufficiale di anagrafe deve essere riportato solo il primo dei nomi

Questo vale, dunque, per i nomi separati dalla virgola che non rappresentano un doppio nome, bensì due distinti e di diversa importanza: se c'è la virgola per legge vale solo il primo nome. Discorso diverso per chi invece porta due nomi senza virgola: in questo caso ha un doppio nome e dovrà sempre firmare con entrambi.

Doppio nome esempi

  • Valerio Massimiliano
  • Luca Maria
  • Anna Lica
  • Anna Chiara
  • Giulia Maria
  • Luigi Alberto.

Doppio nome e codice fiscale

Il codice fiscale delle persone fisiche è costituto da un'espressione alfanumerica di sedici caratteri. Come viene prodotto? I primi quindici caratteri indicano i dati anagrafici della persona e sono: tre caratteri alfabetici per il cognome; tre caratteri alfabetici per il nome; due caratteri numerici per l'anno di nascita; un carattere alfabetico per il mese di nascita; due caratteri numerici per il giorno di nascita ed il sesso; quattro caratteri, di cui uno alfabetico e tre numerici per il comune italiano o per lo Stato estero di nascita. Il sedicesimo carattere è una lettera dell'alfabeto e funge da controllo. In caso di doppio nome entrambi i nomi serviranno a comporre il codice fiscale per i tre caratteri alfabetici che distinguono il nome: i nomi doppi vengono considerati come se fossero scritti per esteso in ogni loro parte e seguendo un'unica ed ininterrotta successione di caratteri.

Legge per abolizione del secondo nome

Negli anni in più occasioni è stato abolito o ristabilito l'obbligo di dover firmare per esteso con tutti i nomi, che fossero separati dalla virgola oppure no. Vediamo i passaggi:

  • RD 1238/1939: è la legge che regola il diritto al nome e che è stata modificata negli anni. In caso di più nomi separati dalla virgola diceva che era possibile firmare solo con il primo;
  • DPR 396/ 2000: retromarcia su questo fronte, chi ha due o più nomi deve firmare per esteso anche se c'è la separazione con la virgola;
  • Legge 10 dicembre 2012, n. 219 - Disposizioni in materia di riconoscimento dei figli naturali: si torna al passato e dal 2013 in pratica chi ha più di un nome può firmare solo con il primo purché siano separati dalla virgola. In caso contrario valgono tutti i nomi registrati.

Controversie

E cosa accade se uno dei genitori non è d'accordo con il nome dichiarato? Può capitare che sia magari il papà ad andare all'Ufficio dell'Anagrafe a dichiarare il bambino e che scelga un nome che non piace alla mamma. Purtroppo una volta dichiarato e registrato all'anagrafe il nome non può più essere cambiato e ci vorrà un'istanza alla Prefettura per chiedere di modificare la decisione presa.

La legge è molto chiara al riguardo: se i nomi sono separati dalla virgola si può firmare solo con il primo; se invece non c'è la virgola allora bisognerà firmare con entrambi i nomi.

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