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Santo Stefano spiegato ai bambini
Il Natale è una festa che tutti i bimbi amano, anche perché sanno benissimo che l'indomani la festa continua e ci sarà ancora occasione per ritrovarsi insieme ai propri cugini, zii e nonni e condividere ore spensierate in famiglia. Questo grazie a un altro giorno rosso in calendario, il 26 dicembre. Già, ma perché si festeggia? Prima che i vostri figli ve lo chiedano, rischiando di trovarvi un po' impreparati, ecco Santo Stefano spiegato ai bambini.
Perché Santo Stefano è così importante
La figura di Santo Stefano è particolarmente importante per la comunità cristiana per diversi motivi. Innanzitutto, fu il primo dei sette diaconi scelti dagli Apostoli di Gesù per portare la sua parola nel mondo (da qui il titolo di 'protodiacono', dal greco 'proto' che vuol dire 'primo'). Non solo, fu anche il primo martire cristiano della storia (quindi, 'protomartire'), ossia il primo ad aver dato la vita per testimoniare la propria fede in Cristo.
La storia di Stefano
Nonostante Santo Stefano sia molto importante per i fedeli cattolici, la sua vita è curiosamente poco documentata. Si ignora la sua provenienza, ma si suppone che avesse origini greche. A quel tempo, Gerusalemme era un crocevia di tante popolazioni, con lingue, costumi e religioni diverse. È stato anche ipotizzato che che fosse un ebreo educato nella cultura greca. Quello che si sa con certezza, è che fu uno dei primi giudei a diventare cristiano. Iniziò a seguire gli Apostoli, e per la sua immensa cultura, saggezza e fede, diventò anche il primo dei diaconi di Gerusalemme.
Insieme ad altri sei diaconi, gli venne affidato il compito di provvedere ai bisogni delle vedove e degli orfani delle nuove comunità cristiane. Oltre a svolgere con grande amore e devozione il suo compito, Stefano era molto attivo anche nella predicazione, convertendo alla fede cristiana gli ebrei che passavano per la città santa di Gerusalemme.
Ma non tutti vedevano di buon occhio la diffusione della nuova religione, tanto che nel 36 d.C venne accusato di blasfemia, ossia di offendere Mosè e Dio, un atto all'epoca considerato di una gravità inaudita.
Fu condotto con false testimonianze davanti al Sinedrio, la Corte Suprema della legge giudea, e nel suo ultimo discorso alla folla, in cui ancora una volta manifestò la sua immensa fede in Gesù, fece infuriare ancora di più i presenti che si scagliarono su di lui, trascinandolo fuori dalle mura della città e, infine, lapidandolo. Secondo la tradizione, Santo Stefano nei suoi ultimi istanti di vita invocò il Signore di accogliere il suo spirito e lo pregò affinché perdonasse quelle persone accecate dall'odio.
Perché Santo Stefano si festeggia il 26 dicembre
Santo Stefano viene celebrato il 26 dicembre per avvicinarlo simbolicamente a Gesù, nato il 25 dicembre, proprio per il fatto che è stato il primo martire cristiano, ossia il primo che ha sacrificato la sua vita per la fede in Cristo.
Dove si celebra Santo Stefano
Oltre che in Italia, il giorno di Santo Stefano è una festa nazionale in Austria, Città del Vaticano, Croazia, Danimarca, Germania, Irlanda, Romania, San Marino e Svizzera italiana. Nel Regno Unito e in vari Paesi del Commonwealth si celebra nella stessa data anche il Boxing Day (a meno che non cada di domenica, nel qual caso si celebra il 27 dicembre), in cui si fanno doni alle persone meno fortunate. Santo Stefano è anche il santo patrono della Serbia, ma qui si festeggia il 9 gennaio, secondo il calendario giuliano.
Curiosità sulla festa di Santo Stefano
Nel nostro Paese, Santo Stefano è diventato festivo solo nel 1947. Tuttavia, a richiederlo non è stato la Chiesa cattolica, nonostante la fama del Santo, ma il motivo è da ricercarsi nell'intento di prolungare la vacanza di Natale, creando due giorni festivi consecutivi. Lo stesso vale anche per il Lunedì dell'Angelo (Pasquetta), festa non religiosa ma istituita per prolungare le festività pasquali.