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Vacanze natalizie per i bambini di genitori separati: i consigli dell'avvocato

di Damiana Sirago - 18.12.2017 Scrivici

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Vacanze natalizie per i bambini di genitori separati: l'avvocato spiega come organizzare i tempi di permanenza dall'uno e dall'altro genitore

Vacanze natalizie per i bambini di genitori separati

Gent.le avvocato, mi chiamo Natasha e sono separata da due mesi. Quest’anno con il Natale giunge il problema di gestire la permanenza durante le vacanze di mio figlio Michael, 7 anni che vive con me. Sia io che suo padre vorremmo tenere il piccolo per tutta la durata delle festività. Vorrei rivolgermi al giudice perché pretendo che mio figlio resti con me dall’inizio alla fine delle sue vacanze ed andare dal padre al massimo per un week end.  Come posso fare?

Natale con i tuoi…”. Si sa che nel periodo natalizio ognuno vuole ritrovarsi insieme in famiglia. Ma questo è anche il periodo in cui si verificano litigi e tensioni tra genitori riguardo alla gestione della collocazione e delle visite dei figli. La sera della vigilia, il giorno di Natale, il capodanno e l’Epifania possono diventare giorni nei quali, anziché respirare un’aria di condivisione e di festa, si respira ancor di più quella del conflitto.

Seppur ci siano modalità indicate nel provvedimento del tribunale è ovvio che sorgano nuove necessità e eventi imprevisti che determinano la volontà in un genitore di denunciare l’altro per mancato rispetto dei  provvedimenti sull’affidamento. In realtà, non esistono norme di legge che regolamentano l’affido della prole per i periodi di festa e di vacanza; la ragione sta nel fatto che, come per tutte le questioni che coinvolgono i minori, l’unica regola è quella di dare priorità al loro benessere. Però la prassi adottata dai tribunali stabilisce che le vacanze natalizie vengano suddivise sulla base di un criterio di alternanza. Nello specifico – e, salvo diversi accordi intervenuti tra le parti – i provvedimenti prevedono che i figli trascorreranno le festività natalizie per metà con la mamma e per metà col papà, di modo tale che, ad anni alterni, essi stiano con una il periodo che va dalla chiusura delle scuole fino al 30 dicembre e con l’altro il restante periodo fino all’Epifania.

Bisogna chiarire che il provvedimento del tribunale non vincola i genitori ad un rispetto rigido di quanto in esso contenuto, ma rappresenta semmai un riferimento necessario per il caso in cui tra gli ex non ci sia dialogo, capacità o anche solo volontà di adattarsi alle nuove circostanze.

In altre parole, i genitori sono liberi di concordare differenti modalità degli incontri durante le feste rispetto a quelle stabilite (o omologate) dal giudice, modellandole alle esigenze che in quel momento la famiglia può presentare. Altra possibile soluzione è quella relativa alla formula per cui il giorno 24 dicembre lo si passa con un genitore, mentre il successivo 25 con l’altro genitore, e così anche per il giorno 31 dicembre e 1 gennaio, dividendosi gli altri giorni in modo regolare. Questa tipologia di suddivisione delle festività ben si adatta a chi non ha problemi negli spostamenti e predilige una certa “costanza” nel rapporto coi figli, evitando periodi troppo lunghi in cui un genitore resterebbe senza figli, specie se si tratta di figli piccoli. Ancora non può essere esclusa la possibilità di trascorrere parte delle vacanze con entrambi i genitori contemporaneamente, al fine di dare serenità ai figli, facendo attenzione, però, soprattutto, di non indurre i figli a sperare in una ritorno alla vecchia situazione ante separazione, poiché ciò sarebbe molto dannoso per gli stessi vittime di una futura delusione. E per chi possa temere denunce, potrà bastare anche il semplice scambio di una mail tra i genitori per formalizzare un nuovo accordo senza doversi rivolgere al giudice, né rischiare che l’ex possa sostenere di non aver mai concordato un programma diverso da quello stabilito in sentenza.

D’altronde non è pensabile rivolgersi al tribunale ogni qualvolta sorgano nuove questioni, assolutamente contingenti e imprevedibili al momento della pronuncia del giudice. Tuttavia, saperne tenere conto quando esse si verificano è espressione della capacità di entrambi i genitori di accogliere i bisogni dei figli, i quali troppo spesso nelle cause in tribunale non hanno voce in capitolo.

In conclusione una regola di legge non esiste perché il principio che governa tutto questo campo del diritto è la priorità del benessere dei minori.

Sarebbe impossibile dettare una regola a priori, perché le esigenze familiari sono tante quante sono le famiglie e le norme devono offrire principi e non regole prefissate.

La regola è che non esistono regole, se non quelle che la nuova famiglia vorrà darsi per aiutare i figli a respirare un clima sereno.

Tutto  questo per evidenziarle che certamente pretendere che il proprio figlio passi tutto il periodo natalizio con lei non è né una regola né la soluzione migliore. I genitori che vivono momenti di conflitto durante l’anno (perché papà ha riportato i bambini al domicilio materno con il quarto d’ora accademico di ritardo rispetto all’orario prefissato o perché mamma non ha consentito il recupero di un incontro mancato) devono almeno ricordare che le festività del Natale possono rappresentare una pausa di reciproca riflessione sull’importanza dell’essere genitore ma soprattutto un momento di pace e serenità per i propri figli!

In situazioni come questa è d’obbligo l’uso del buon senso ed il rispetto della prole. Per la sua volontà di rivolgersi alla giustizia, è bene ricordare che la penna del giudice, su cui tanto spesso confidiamo, esprime pur sempre la voce di una persona esterna ed estranea alle dinamiche di ogni famiglia, molto spesso lasciando non solo un provvedimento ma anche una reciproca insoddisfazione.

È giusto farvi ricorso ma solo come extrema ratio, come ultimo passo dopo aver tentato, con il buon senso e l’obiettività, di trovare un accordo, avendo sempre come scopo finale l’interesse, i diritti e quindi la felicità dei figli.

Ed è anche ingiusto farvi ricorso senza motivazioni importanti come emerge dalla sua lettera.

Auguriamoci allora che questo Natale porti a tutti luce e serenità, aiutandoci a vivere i conflitti in modo più ragionato e a risolverli con una giustizia più mite.

Buon Natale a tutti i lettori!

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