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Trasmettere, tramandare e trasgredire in adolescenza

di Associazione Pollicino e Centro Crisi Genitori Onlus - 21.03.2023 Scrivici

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In adolescenza il figlio o la figlia iniziano a sviluppare propri gusti e personali prospettive sul mondo, non sempre in linea con le aspettative dei genitori che si trovano quindi di fronte ad una sfida che consiste nell'accettare e tollerare la possibilità che il ragazzo prosegua il suo percorso

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Trasmettere, tramandare e trasgredire in adolescenza

Già prima della nascita, a partire dal momento dell'attesa, ogni genitore è chiamato a svolgere un importante lavoro di immaginazione: è proprio in questo tempo, infatti, che nella mamma e nel papà iniziano a formarsi le prime fantasie su come sarà il figlio o la figlia. Diverse domande attraversano le loro menti: a chi assomiglierà? Avrà gli occhi azzurri o castani? Amerà giocare a calcio oppure, invece, sarà più affascinato dal mondo dell'arte? Ognuno di noi è però unico e, fin dall'ingresso nella vita, introduce la propria irriducibile novità nella famiglia, portando le figure di riferimento a sperimentare un'inevitabile quota di disillusione rispetto alle attese, la cosiddetta prima ferita narcisistica, ma anche la possibilità di riconoscersi in quel nuovo arrivo che, certamente, racconta anche dei suoi genitori.

L'identità nell'adolescenza

Nel corso dello sviluppo, e soprattutto con l'entrata in adolescenza – momento in cui l'identità di ciascuno comincia sempre più a delinearsi nella sua peculiarità, il figlio o la figlia iniziano a sviluppare propri gusti, tendenze e personali prospettive sul mondo, non sempre in linea con le aspettative e i desideri dei genitori. Questi ultimi si trovano quindi di fronte ad una sfida che consiste nell'accettare e tollerare la possibilità che, a partire dalle fondamenta della propria famiglia, il ragazzo prosegua comunque il suo percorso, reinventandosi e talvolta rielaborando in modo del tutto originale ciò che le precedenti generazioni hanno trasmesso e tramandato con cura.

Facendo riferimento agli insegnamenti dello psicoterapeuta Vittorio Cigoli, con "trasmettere" intendiamo i beni, l'eredità e lo status sociale, mentre l'atto di "tramandare" riguarda i nomi, le origini e i tratti del carattere. È sempre lo psicoterapeuta a segnalare che il compito delle nuove generazioni sia a tutti gli effetti quello di "trasgredire", ossia di procedere al di là di ciò che è dato dallo scambio generazionale, inventandolo nuovamente.

La trasgressione, come sottolinea anche Pietro Verdelli, psicologo dell'Associazione Pollicino, nel libro "Tienimi stretto, ma lasciami andare. L'adolescenza tra inciampi e passi da gigante" (Ed. San Paolo, 2021), è proprio ciò che permette di evitare che il passaggio tra i membri della famiglia si traduca semplicemente in una sterile ripetizione. È invece compito di chi precede lasciare – certo non senza alcune difficoltà – lo spazio a chi succede, affinché ci possa essere una trasgressione etica e simbolica e, così, un rinnovamento.

Cresciamo immersi in un universo denso di valori, credenze, abitudini, attese, che nel complesso costituiscono l'identità culturale della nostra famiglia. Questo in un primo momento ci aiuta sicuramente a definire chi siamo, consentendoci di avere una base solida e gli strumenti necessari per proseguire poi nell'esplorazione della società, di diversi contesti e relazioni. Con il trascorrere del tempo, infatti, ognuno inizierà a fare sempre maggiori esperienze al di fuori delle mura domestiche – con gli amici, i compagni, gli insegnanti, i partner – allargando gli orizzonti e formando un proprio sguardo unico sul mondo, frutto di un ricco e talvolta faticoso lavoro soggettivo. In questo processo di rielaborazione, i principi che connotano la storia familiare, e legano le generazioni l'una all'altra, non vengono però cancellati e magicamente dimenticati: rimanendo radici di un albero che darà nuovi fiori, possono essere riadattati alle proprie esigenze, credenze, o momentaneamente accantonati per poi essere recuperati più avanti.

Nel percorso di crescita, per ragazzi e ragazze può quindi essere importante avere la possibilità, da una parte, di sentirsi appartenenti a questa matrice familiare e, dall'altra, di individuare uno spazio personale al suo interno. Per i genitori, invece, la sfida è di poter rispettare l'originalità di questo lavoro di prosecuzione della stesura della storia familiare.

Potrebbe anzi essere interessante e utile provare a comprendere la prospettiva dei figli in certi momenti dello sviluppo, attraverso un gioco di scambio di sguardi.

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