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Cosa fare se il bambino preferisce nonni paterni o materni
I nonni sono considerati una risorsa molto importante nello sviluppo affettivo del bambino. A volte però può accadere che quest’ultimo mostri una spiccata preferenza per una coppia di nonni rispetto all’altra. Vediamo cosa fare se il bambino preferisce nonni paterni o materni.
Perché mio figlio preferisce un nonno rispetto all'altro
Le motivazioni alla base di questo fenomeno possono essere molteplici: è per esempio possibile che il bambino sviluppi un attaccamento più profondo nei confronti della coppia (o della nonna) che frequenta maggiormente la casa e che si occupa di lui.
Questo può dipendere semplicemente dal fatto che una coppia di nonni è più presente rispetto all’altra perché vivendo in una zona limitrofa può più facilmente raggiungere il nipotino ed aiutare il proprio figlio nella cura del piccolo. Oppure può accadere che un membro della coppia non goda di buona salute e sia per esempio costretto a letto. Il bambino allora può vivere le visite alla casa del nonno o della nonna malati come un momento meno divertente rispetto alla coppia di nonni che, invece, gode di buona salute e di qui preferire la compagnia di una coppia rispetto all’altra.
Ancora un motivo può dipendere dal tipo di rapporto che c’è tra nuora e suocera o tra genero e suocera: se per esempio la madre del bambino in questione non ha piacere di recarsi a visitare la suocera, preferendo visitare solamente la propria madre, potrebbe influenzare le preferenze del piccolo anche involontariamente.
Se i genitori si sono separati
Un’altra causa che spesso compromette i rapporti con i nonni è la separazione giudiziale dei genitori: in questi casi infatti può succedere che il genitore affidatario renda difficile l’accesso del figlio all’ex coniuge e di conseguenza anche alla sua famiglia di origine. Fortunatamente nel campo del Diritto di Famiglia la normativa in materia di separazione è stata recentemente rivista: la Legge 56/2006 ha modificato l’articolo 155 del Codice di Procedura Civile, affermando come diritto del minore in caso di separazione quello di “mantenere un rapporto equilibrato e continuativo” non soltanto con entrambi i genitori, ma anche “di conservare rapporti significativi con gli ascendenti e con i parenti di ciascun ramo genitoriale”.
E’ pertanto anche un diritto dei nonni quello di poter partecipare alla vita del proprio nipote.
Se il bambino vuole stare da solo coi nonni
Nei casi in cui non viene messo in discussione l’accesso ad entrambe le coppie di nonni, materni e paterni, la presenza di una forte preferenza per una di esse può essere in parte corretta offrendo al bambino la possibilità di trascorrere più tempo con la coppia in questione. In particolare alcuni bambini preferiscono trascorrere il tempo da soli con i loro nonni, mentre ad esempio il genitore si trova sul posto di lavoro, piuttosto che visitare i nonni in compagnia dei loro genitori, come avviene ad esempio in occasione del classico pranzo domenicale.
Questo perché mentre gli adulti parlano tra di loro dedicano al bambino minori attenzioni di quanto farebbero se si trovassero esclusivamente con lui. Il bambino quindi potrebbe annoiarsi o sentirsi escluso dai discorsi dei grandi, addirittura essere geloso dei genitori o dei nonni, e manifestare riluttanza ogni qual volta si tratta di visitare la coppia con la quale questa condizione si crea più frequentemente. La riluttanza cioè non sarebbe diretta alla coppia di nonni, ma alla situazione che si viene a creare nel momento in cui si visita quella coppia di nonni.
E’comunque sempre opportuno se si notano delle spiccate preferenze chiedere direttamente al bambino le motivazioni che sostengono questo comportamento. Non è detto inoltre che nel corso del tempo le cose debbano restare immutate: nelle diverse fasi della crescita il bambino può scoprire di sentirsi maggiormente compreso nelle sue difficoltà e nelle sue scelte proprio da quel nonno o da quella nonna che da piccolo sentiva meno vicino.