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Ruolo dei nonni nel post-partum
Per quanto un albero possa diventare alto, le sue foglie, cadendo, ritorneranno sempre alle radici. (Cit.)
Parto volentieri da questa citazione per approfondire il ruolo dei nonni come figure di sostegno in un momento delicato per una coppia come il post partum.
La gravidanza e il post-partum costituiscono un periodo particolare nella vita della donna, i cui cambiamenti fisiologici e ormonali - e vissuti di natura psicologica - caratterizzano e accompagnano questa fase delicata: le neo-mamme in questa fase del ciclo vitale ridefiniscono la propria identità femminile, rivivono il processo di separazione-individuazione dalla propria madre avvenuto durante l’infanzia e sperimentano una duplice identificazione con la madre e il feto, essendo allo stesso tempo figlie delle loro madri e madri dei loro figli.
La nascita di un bambino richiede un processo di adattamento che coinvolge e interessa anche il neo-papà, nel quale avvengono riattivazioni legate alla propria infanzia e processi d’identificazione con la figura paterna. Alcune ricerche hanno dimostrato che l’assunzione del nuovo ruolo genitoriale può ridurre il grado di soddisfazione e di benessere percepito dalla coppia.
Una domanda che spesso ci si pone in gravidanza e maggiormente nel post-partum riguarda il proprio senso di adeguatezza e di competenza rispetto all’assunzione del ruolo genitoriale: “sarò una brava madre? Saprò comprendere i segnali del bambino? Saprò rispondere in modo adeguato?”. Si tratta di domande legittime alle quali ogni mamma darà una risposta differente a seconda del suo vissuto personale e della sua autostima.
Un costrutto che consente di rispondere a questa domanda è quello relativo al “self-efficacy”, ossia quanto i genitori si percepiscono capaci di rapportarsi e di comportarsi in modo adeguato con il bambino; un livello di auto-efficacia piuttosto alto riduce i livelli di stress nel post-partum.
Quando due individui diventano genitori, specie i primi giorni dal ritorno ospedaliero, sono attorniati da numerose persone: gli amici, i conoscenti, ma soprattutto i vari parenti non vedono l’ora di conoscere il bambino. Così i nonni, i fratelli, gli zii, sono tutti attorno alla nuova creatura che ha arricchito ulteriormente la famiglia.
Tutti si prodigano in consigli e nonostante dovrebbe trattarsi solamente di suggerimenti, spesso si aspettano che vengano seguiti all’istante e messi in pratica immediatamente e certamente il cambio di ruoli che la maternità impone nella coppia ha ovvi risvolti anche sui membri della famiglia allargata.
Diventare nonni oggi, implica spesso lo scontrarsi con grandi cambiamenti educativo-generazionali; i nonni sono cresciuti con indicazioni più rigide sulla formazione e l’accudimento dei bambini ed educati su temi quali l’alimentazione, il sonno, lo svezzamento, che sono stati al centro di grandi stravolgimenti. Molte delle indicazioni medico pediatrico sono cambiate, pensiamo all’allattamento a richiesta, al sonno rigorosamente a pancia in su o alla tendenza a prendere in braccio il piccolo se piange per renderlo più sicuro di sé.
Ricordiamo che le neo- mamme “di oggi” sono anche mamme lavoratrici, con ritmi e tempi ben differenti da quelli delle loro mamme e nonne… Bastano questi nuovi approcci al bambino per gettare le basi di ‘amichevoli’ discussioni in famiglia! I nonni suggeriranno di fare sempre qualcosa di diverso, la mamma vorrà seguire le indicazioni dei medici o dei libri letti durante i nove mesi e questo è sufficiente per creare un po’ di tensione.
Come gestire la situazione
- La neo-mamma deve capire che cosa è opportuno dire e fare; sta proprio a lei far rispettare la privacy della sua famiglia e le decisioni prese con il compagno. A sua volta, il neo-papà dovrebbe chiarire subito le regole di educazione pensate per il proprio figlio con la nonna evitando di tenerla in disparte nell’accudimento del piccolo, l’aiuto che la nonna paterna darà per il bambino non farà altro che bene a tutti. La chiarezza è importantissima e fin dall’inizio.
- Un altro aspetto fondamentale da chiarire subito: chi sono i genitori del neonato. Sembra un passaggio scontato ma spesso i nonni, certamente più riposati e con il proprio bagaglio di esperienza, si sentono subito in grado di affrontare il bambino e di occuparsene promuovendo inconsapevolmente sentimenti ambivalenti di gratitudine e di gelosia nei neo genitori che si sentono espropriati del proprio ruolo.
- Spesso l’inesperienza dei neo genitori con i neonati fa dimenticare alla famiglia allargata che la natura ha fornito loro un istinto genitoriale che permetterà di capire immediatamente il piccolo, contrariamente a quanto pensa chi ha avuto alle spalle decenni di esperienza con i bambini.
I consigli sono sempre ben accetti, ma devono essere costruttivi e dovrebbero avere il fine comune della salvaguardia del nuovo arrivato e della serenità familiare.
Anche in un ottica di prevenzione della depressione post parto, la presenza non giudicante e affettuosa di un nonno può essere sicuramente definito un fattore protettivo da non sottovalutare.
Allo stesso tempo i genitori del piccolo devono portare rispetto nei confronti dei nonni che si prodigano di consigli solo perché pensano che possano essere utili e la comunicazione è l’unico strumento idoneo a creare o ripristinare serenità familiare. Nessuno può sostituire la mamma e il papà nel cuore del bambino, ma la figura di un nonno è un privilegio e una grande risorsa della quale non tutti i genitori possono godere; e la relazione tra nonni e nipoti una fonte molto importante di benessere nello sviluppo affettivo del bambino. Teniamolo a mente!
L’importanza dei nonni per i bambini è assoluta, ma il loro non è un ruolo educativo. I genitori devono educare e far rispettare le regole, mentre i nonni hanno un ruolo più rilassato fatto di coccole e giochi insieme. E’ molto importante quindi che esista un dialogo tra i genitori e i nonni per chiarire la base dell’educazione che essi prediligono per il piccolo, soprattutto per rispettarla e non creare confusione.
Nonni non si nasce ma si diventa
In seguito alla nascita di un nipote, si assume un nuovo ruolo che non si improvvisa, ma è frutto di un’educazione continua, con implicazioni educative riconosciute al ruolo di nonno. I nonni rispetto ai genitori sono molto più tolleranti, disponibili al dialogo, talora complici, è un rapporto che si manifesta in modo libero, fine a sè stesso, privo delle preoccupazioni educative tipiche del rapporto genitori-figli.
Diventando nonni si cresce nel proprio ruolo di genitore, con la nascita del primo nipote inizia l’apprendimento del ruolo di nonni ed ognuno sviluppa progressivamente un suo modo personale di esserlo.
Quando nasce un “figlio”, nascono “due genitori” e “quattro nonni”.
Diventare genitori significa acquisire una nuova identità (non si è più soltanto coniugi), ed è importante che questo nuovo “ruolo” venga riconosciuto anche da parte di coloro che fino ad allora ne erano esclusivi custodi: i propri genitori. Questi, infatti, ora diventano nonni continuando però ad essere anche genitori e coniugi.
Privare il bambino della vicinanza o della relazione dei nonni significa privarlo di una parte di sé che non potrà mai costruire se non attraverso le cure ed i racconti di coloro che, in quanto genitori dei propri genitori, costituiscono parte integrante della sua identità.
E’ sullo sviluppo della personalità il contributo più efficace che i nonni danno ai loro nipoti attraverso alcune risorse particolari che aiutano i piccoli a diventare grandi: attenzione, tempo, tenerezza, gioia di vivere, pazienza, amore. Per crescere, il bambino non ha bisogno di “cose” ma di legami: custodire la memoria della famiglia, trasmettere tradizioni, valori e conoscenze. Esistono delle variabili nel rapporto tra nonni e nipoti quali ad esempio vicinanza geografica, età e salute, cultura, relazioni, regole, regali, differenza tra nonno e nonna, che possono modificare gli stimoli a crescere e ad aprire nuovi orizzonti, che arricchiscono le esperienze di vita. Gli incontri intergenerazionali fanno crescere i piccoli e ringiovanire gli anziani. I nipoti rappresentano per i nonni uno stimolo fisico ed intellettuale sia per l’attività rispetto al loro accadimento, sia per le domande che rivolgono per soddisfare il loro desiderio di conoscenza. E’ dimostrato che gli anziani godono di miglior salute quando stanno a contatto con i giovani.
Consigli per essere buoni nonni nel post partum e dopo
- Partecipate ai corsi di accompagnamento al parto aperti ai nonni. Alla casa di cura Santa Famiglia di Roma abbiamo registrato un rilevante incremento nell'ultimo anno della partecipazione dei nonni ai corsi, con la soddisfazione di tutti;
- non entrate a casa dei nuovi genitori senza avvisare, partecipate come parte della famiglia, intrattenete il nipote in modo che la mamma e il papà possano fare altro e da qui potete essere considerati unici nel nuovo progetto di famiglia;
- lasciate che la neomamma si senta libera di esprimersi anche nella fase di baby-blues: lacrime, senso di insoddisfazione, il non farcela, sono modi di riprendere quell'istinto che è proprio legato al passaggio donna-madre, per cui accuditela senza giudizio o pregiudizio. Quella donna sta diventando madre;
- lasciate che i vostri figli mettano le proprie regole di ritorno a casa, non imponete anche se involontariamente le vostre esperienze, linee guida pediatriche cambiano nel tempo e si rinnovano;
- sostenete l'allattamento al seno, non scoraggiatelo, il contatto pelle-a-pelle è fondamentale per il piccolo;
- non sminuire mai un figlio sul nuovo ruolo di genitore, lasciate sempre ce siano loro a darsi le risposte. Alla domanda dovete porre un'altra domanda non una risposta. Questo fa sì che la mamma e il papà siano attivi nella crescita dei loro figli;
- non fatevi coinvolgere nelle liti di coppia, non prendete posizioni ma coccolate il vostro nipotino;
- infine ottimismo, gioia e carica, fanno di voi delle figure positive e rassicuranti per i nuovi genitori.
a cura di Maurizio Gnazzi, primo dirigente ostetrico alla casa di cura Santa Famiglia di Roma
