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Adozione internazionale: l'iter da seguire, i costi e gli enti autorizzati

di Francesca Capriati - 15.02.2017 Scrivici

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Fonte: shutterstock
Tutto sull'adozione internazionale: come fare la domanda e quali sono i costi. Le esperienze e le storie delle famiglie adottive

In questo articolo

Adozione internazionale

In Italia ogni anno vengono dichiarati adottabili circa mille bambini, a fronte di diecimila domande di adozione da parte di coppie di aspiranti genitori e di single.

L’adozione internazionale resta un’alternativa che viene presa in considerazione con sempre maggiore frequenza. Ma adottare un bambino all’estero non è per niente facile ed è anche molto costoso.

Come rileva un’inchiesta di Repubblica, le difficoltà burocratiche e i costi elevati sono tra le cause che hanno portato ad una riduzione del numero di coppie italiane che hanno adottato un bambino all’estero: nel 2013 hanno adottato 2291 coppie contro le 2469 del 2012. Gioca un ruolo importante anche la crisi economica.

Se ci si sente precari e insicuri della propria sicurezza economica si fanno meno figli, si adottano meno bambini. E in generale ci si sente sfiduciati nei confronti di una procedura giudicata lunga, macchinosa e dall’esito incerto.

Iter per l'adozione internazionale

L'iter per adottare un bambino inizia allo stesso modo, sia per chi sceglie l'adozione in Italia che per quella internazionale. Bisogna presentare una domanda al Tribunale dei Minori della propria città (il modulo è disponibile nelle cancellerie) per affermare la propria disponibilità ad adottare un bambino. Alla domanda vanno allegati alcuni documenti:

  • Certificato di nascita dei richiedenti;
  • Stato di famiglia;
  • Certificato rilasciato dal medico curante;
  • Certificati economici: mod.101 o mod.740 oppure busta paga;
  • Certificato del Casellario giudiziale dei richiedenti;
  • Atto notorio oppure dichiarazione sostitutiva con l'attestazione che tra i coniugi adottanti non sussiste separazione personale neppure di fatto

Secondo la legge 184/83 (modificata dalla legge 149/2001) che disciplina l’adozione e l’affidamento sia nazionale che internazionale possono adottare coppie sposate da almeno tre anni o “che raggiungano tale periodo sommando alla durata del matrimonio il periodo di convivenza prematrimoniale, e tra i quali non sussista separazione personale neppure di fatto e che siano idonei ad educare, istruire ed in grado di mantenere i minori che intendano adottare.

"

La differenza minima tra adottante e adottato deve essere di 18 anni e quella massima tra adottanti ed adottato è di 45 anni per uno dei coniugi, di 55 per l'altro. Questo limite può essere ampliato nel caos in cui si adottino due o più fratellini o se hanno un figlio minorenne naturale o adottivo. Detto questo è bene sapere che le autorità di molti Paesi stranieri hanno limiti più rigidi in fatto di età dei genitori e prediligono spesso coppie più giovani.

Dopo aver presentato la domanda, il Tribunale affida l'incarico ai Servi Sociali di fare indagini sulla coppia di aspiranti genitori, nell'arco di 4 mesi verranno svolte delle ricerche, ci saranno visite a domicilio ed incontri. Dopodiché il Tribunale ha due mesi di tempo, dopo che i Servizi territoriali avranno consegnato il loro rapporto definitivo, per convocare la coppia e approvare la domanda, attestando l'idoneità della coppia ad adottare.

Una volta ricevuto il decreto di idoneità la coppia entro un anno potrà rivolgersi ad uno degli enti che in Italia si occupano di adozione internazionale. Sarà questa associazione ad indicare tempi e modi per fare richiesta.

Quando l'ente, che si sarà messo in contatto con il Paese straniero, avrà ricevuto disponibilità di un bambino ad adottare verranno organizzati degli incontri della coppia con il bambino nel suo Paese, a seguito di questi incontri le autorità straniere dovranno dare parere positivo all'adozione.

Dopo l'autorizzazione da parte del Paese straniero, la Commissione per le adozioni internazionali autorizza l'ingresso e la permanenza del bambino adottato in Italia, a quel punto inizia il periodo di affidamento predottivo al termine del quale il bambino entrerà legalmente a far parte della sua nuova famiglia italiana.

Adozione internazionale gli enti autorizzati

Ciò detto, la legge è chiara: l'adozione internazionale può concludersi con successo solo ed esclusivamente se ci si affida ad un ente, autorizzato dalla Commissione per le adozioni internazionali, che si occupa di seguire glia spiranti genitori in tutto l'iter, tiene i rapporti con le autorità straniere e coordina i viaggi all'estero, nonché organizza corsi per i  genitori.


Sul sito della Commissione per le adozioni è disponibile un elenco aggiornato degli enti autorizzati, ognuno dei quali opera in alcuni Paesi. Se la coppia preferisce adottare un bambino in un Paese piuttosto che in un altro potrà scegliere un ente che opera nel Paese selezionato.

Uno degli enti accreditati maggiormente attivo è l'Ai.Bi. Amici dei bambini che ha sedi in tutta Italia, per curare la procedura di adozione internazionale da Milano a Palermo, ed è operativo in tantissimi Paesi, dal Congo all'Ucraina.

Costi dell'adozione internazionale

In media il costo è di 40mila euro. Come dicevamo all’inizio basta compilare una domanda, gratuita, di disponibilità ad adottare, ma poi tutto quello che viene dopo, dall’iter da seguire per contattare enti autorizzati, i viaggi all’estero, le spese per i servizi in Italia e le spese che dopo l’adozione vanno sostenute (e che possono essere detratte dalla denuncia dei redditi solo per il 50%) alla fine è un salasso economico.

Lo Stato italiano provvede a sostenere la donna che partorisce e anche chi sceglie per l’adozione in Italia, mentre non garantisce aiuti e sostegni a chi sceglie l’adozione internazionale.

E poi c’è il caos legato ai costi degli enti autorizzati che operano nei paesi dove si svolgono le adozioni internazionali e che assistono i genitori durante tutto l’iter. Le varie onlus e Ong hanno l’obbligo di comunicare alla CAI (la Commissione Adozioni Internazionali) il costo, per ogni paese in cui esercitano, che verrà richiesto alle coppie che si rivolgono a loro. E la Cai deve aggiornare e controllare che numeri siano adeguati.

I servizi e i costi sono generalmente così suddivisi: tra i 3000 e i 7500 euro per i servizi resi in Italia (corsi di formazione, gli interventi professionali, i servizi post-adozione e ciò che riguarda la gestione della pratica); una cifra che può arrivare anche a 18.000 euro per i servizi resi all’estero dagli stessi enti.

Inoltre spesso i futuri genitori sono tenuti a pagare il mantenimento del minore della struttura che lo ospita nel frattempo che la pratica va avanti. E ancora, i viaggi e il vitto e l’alloggio della coppia nel Paese estero.

Infine, i costi per tenere in piedi la sede dell’ente, le spese di gestione e mantenimento della sede vengono spalmati su tutti i genitori che hanno una pratica avviata.

E dopo tutto questo lungo iter burocratico e questo salasso economico non c’è alcuna certezza che la pratica vada a buon fine e che riesca a portare il bambino in Italia. Può capitare che si verifichi una cosiddetta Crisi Paese che impedisce di portare avanti la pratica e costringe a ripartire da capo.

Esperienze

Cosa vuol dire diventare genitore adottivo e come si traduce nella propria vita quotidiana il lungo iter che si deve intraprendere per adottare un piccolino? Tante le testimoniane e le esperienze delle mamme e dei papà adottivi che si trovano in rete. Ad esempio nel forum di PianetaMamma dedicato all'adozione Holly racconta come è riuscita a portare a casa la sua piccola dalla Corea del Sud.

Dal Vietnam invece sono arrivati tre fratellini adottati da questa coppia che ha lasciato il racconto della propria esperienza sul sito di NAAA (Network Aiuto Assistenza Accoglienza – Onlus) un'associazione che opera nell’ambito dell’adozione internazionale in 12 Paesi del mondo.

Infine, I colori delle mamme è un blog che raccogliere le storie e i consigli di mamme adottive.

Adozione internazionale Forum

In Rete troviamo numerosi forum e gruppi di discussione sul tema caldo delle adozioni, sia nazionale che internazionali. Uno dei più ricchi è quello dell'Ai.Bi, che come dicevamo è un ente accreditato per l'adozione all'estero.

Partecipare a queste discussioni offre la possibilità di avere un momento di confronto con altre coppie di aspiranti genitori che stanno affrontando lo stesso percorso e anche di dipanare eventuali dubbi che possono sovvenire nel corso dell'iter adottivo.

Anche nel forum di PianetaMamma c'è un forum sull'adozione, molto ricco e molto attivo

Sul sito della Commissione Adozioni tutte le informazioni utili per l'adozione internazionale

Servizi e sportelli utili

Ci sono diverse strutture in Italia impegnate nell'assistenza e servizi di orientamento e informazione per chi decide di intraprendere questo percorso. A Gaeta, ad esempio, presso il Centro Servizi in Via Firenze 2, in collaborazione con l'Associazione di Volontariato Ernesto, apre lo Sportello per le Adozioni Internazionali. Fornisce un servizio di accoglienza, orientamento e informazione sull’intero percorso dell’adozione internazionale. Offre assistenza legale e psicologica dal momento iniziale della procedura fino all'arrivo del bambino in famiglia ed anche nel periodo successivo all'adozione.

La volontaria Di Biase ha ilustrato nello specifico i servizi che lo Sportello è in grado di fornire:

Informazione, preparazione e assistenza alle coppie nella procedura di adozione e assistenza nel post adozione con professionisti (assistente sociale, psicologo,m pedagogista, medico e avvocato); assistenza alle famiglie all'estero, con professionisti (interprete, accompagnatore, psicologo avvocato); attività e progetti di cooperazione e sussidiarietà in Ungheria. Un aiuto a 360° dunque che inizia con l'assistenza alle procedure per ottenere l'idoneità all'adozione da parte del Tribunale dei Minori, e continua anche ad adozione avvenuta nella forma del sostegno alla genitorialità, all'inserimento familiare, scolastico e sociale del bambino.

Si accede allo Sportello previo appuntamento, da prendere via mail: alessiamariadibiase@libero.it

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