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Il ruolo del papà in gravidanza e dopo il parto

di Emmanuella Ameruoso - 06.07.2016 Scrivici

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Fonte: Shutterstock
La dott.ssa Emmanuella Ameruoso ci spiega come coinvolgere un uomo durante e dopo la gravidanza. Qual è il ruolo del padre in gravidanza e dopo la nascita del bambino?

Il ruolo del padre in gravidanza

Il percorso della gravidanza per la donna ha caratteristiche fortemente introspettive. È al centro dell’attenzione altrui e tale stato pone l’uomo in disparte. Spesso e volentieri questa condizione induce un allontanamento sostanziale tra i partner e la prima a soffrirne è proprio la donna. Non si sente supportata o aiutata, soprattutto alla nascita del figlio e questo la porta a rivolgersi ai nonni o a qualcuno esterno alla famiglia quando le è possibile. Ma qual è il ruolo del padre in gravidanza?

La dott.ssa Emanuella Ameruoso ci riporta alcune domande, che spesso le pongono molte donne quando aspettano un bambino o diventano mamme, sul ruolo del compagno durante la gravidanza o dopo la nascita di un figlio.

“Gent.le dott.ssa, in questo periodo avverto un grande senso di solitudine e smarrimento. Piango molto e sono agitata”.

“…Ora mi sembra crollato il mondo addosso, ho tante paure e insicurezze legate soprattutto a 2 fattori: il primo che vivendo lontano da mio marito io non faccia in tempo ad avvisarlo per la nascita e il secondo sul come farò a gestire da sola 2 bambini..”

Il compagno ha una funzione specifica all’interno della coppia ma, mentre la donna è più propensa a sfogarsi e manifesta la necessità di essere ascoltata e contenuta, l’uomo si isola e si ritira nella sua intimità o, spesso, se fuori per lavoro, partecipa poco alla crescita dei figli e così, il senso di solitudine vissuto dalla neomamma, è ancora più forte. Ma come fare a stimolare il coinvolgimento dell’uomo?

Innanzitutto parlandone. Il vissuto di isolamento è proprio consequenziale alla mancanza di comunicazione. I corsi di preparazione al parto o il sostegno alla genitorialità supportano la coppia su questi aspetti: lo psicologo aiuta a coinvolgere anche il padre nelle attività del bambino facendo emergere il significato di queste azioni.

Per prima cosa è importante definire e chiarire il suo ruolo, rafforzare le sue competenze (è capace di generare al pari della compagna; protegge la famiglia dall’esterno; durante il travaglio contiene la donna rassicurandola).

“Cosa posso fare” è una domanda tipica che l’uomo generalmente si pone soprattutto durante il tempo dell’attesa ed anche oltre poiché spesso ha difficoltà a riconoscere la propria importanza: dedicare del tempo alla coppia (attraverso l’ascolto del battito cardiaco, la lettura di libri sulla gravidanza, l’attenzione ad una alimentazione specifica, comunicando maggiormente con la compagna) ed al nucleo (una volta che la gravidanza ha avuto termine) produce i suoi frutti, poiché l’uomo è in grado di nutrire affettivamente tutta la sua famiglia e la custodisce generando sicurezza, ascoltando e partecipando a tutte le attività che riguardano la crescita e l’evoluzione psicologica di tutti.

Pertanto il senso di solitudine, di trascuratezza che viene vissuto in tanti casi può essere sintomo di necessità di apertura verso il compagno e verso l’esterno. Parlare di questa difficoltà con il partner e con lo psicologo aiuta la donna a prevenire anche tanti stati d’animo particolari quali la tristezza, la disperazione e le paure che la coinvolgono nel corso della gravidanza.

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