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Matrimoni bianchi nelle coppie che desiderano figli
Francesco e Sara hanno bisogno di aiuto. Sono sposati da otto mesi, desiderano un figlio ma non riescono a coronare il loro sogno di diventare genitori perché hanno difficoltà ad avere rapporti sessuali. Hanno provato a parlarne tra loro e, nonostante lavori soltanto lui ed hanno un mutuo da pagare, sembrano convinti ad intraprendere un percorso psicosessuologico per risolvere questa problematica. Vogliono stare assieme e si sono sposati con convinzione. Mostrano maturità anche se fortemente imbarazzati. Il loro è quello che si definisce un matrimonio bianco.
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I matrimoni bianchi e le separazioni
Secondo la giurisprudenza italiana e il Tribunale Ecclesiastico tali unioni possono essere considerate nulle se non è avvenuto nessun rapporto sessuale cosa che risulta essere uno tra i doveri/diritto dei coniugati.
Infatti, secondo l’art 151 comma 2 del Codice Civile:
il giudice, pronunziando la separazione, dichiara, ove ne ricorrano le circostanze e ne sia richiesto, a quale dei coniugi sia addebitabile la separazione, in considerazione del suo comportamento contrario ai doveri che derivano dal matrimonio
Nei doveri matrimoniali è contemplato anche l’obbligo di fare sesso col coniuge e se l’intesa erotica non risulta serena ed appagante, così come l’assenza di accordo tra i due partner sulla frequenza e sulla modalità dei rapporti sessuali, può rappresentare una causa di addebito per la separazione coniugale, laddove sussista una colpa ascrivibile ad uno dei due coniugi.
Un numero considerevole di separazioni è quindi attribuito alle difficoltà sessuali in gran parte legate a problematiche esistenti già prima del matrimonio.
Quali sono le cause del matrimonio bianco?
Le disfunzioni sessuali sono la prima causa di scioglimento del matrimonio e molte di queste non vengono curate se non dopo o quasi alla fine del matrimonio come ultima chance che la coppia si concede. Molte di loro vivono per lungo tempo senza una vita sessuale soddisfacente e con tentativi di terapie farmacologiche che non portano a nessun risultato.
Molti giungono in consulenza nel tentativo vano di salvare il legame che è ormai diretto verso la sua conclusione e perché la frustrazione ha raggiunto livelli altissimi e le situazioni di conflitto sono all'ordine del giorno.
È quindi richiesto allo psicosessuologo di intervenire su situazioni border che, in assenza di una forte motivazione da parte di entrambi, porta a scarsi risultati.
Le cause, prettamente di natura psicologica, hanno origini nell'infanzia o nel periodo dell'adolescenza quando cioè i ragazzi si approcciano all'esperienza sessuale.
Parliamo di eiaculazione precoce, disfunzione erettile, dispareunia, vaginismo e anorgasmia.
Alla base del sintomo c'è spesso una scarsa consapevolezza, un atteggiamento di chiusura e vergogna che il soggetto vive considerando il problema come irrisolvibile.
Parlare della propria sessualità non è semplice poiché coinvolge un aspetto molto intimo e condividerlo anche col partner è spesso molto faticoso. Non ci si sente capiti, si prova un forte disagio e si ha paura di esprimere la propria condizione per via di un 'giudizio' che ne potrebbe conseguire.
Spesso, nella coppia, viene percepito come il problema del singolo divenendo il portatore di una “colpa” e l’altro è invece considerato il partner “sano”. “Il matrimonio non funziona per colpa tua”, “non abbiamo una vita sessuale soddisfacente, non riusciamo ad avere figli) e tu ne sei la causa”, o esagerando, “non vali nulla come uomo o come donna”, “con te non mi sento uomo/donna”.
Nei soggetti che soffrono di eiaculazione precoce, di una disfunzione erettile o dispareunia non particolarmente grave, come anche nel caso dell’anorgasmia non vi è difficoltà di penetrazione per cui spesso la gravidanza si verifica e la possibilità di costruire una famiglia si realizza ma negli altri casi le difficoltà sono davvero notevoli. Nel vaginismo per esempio avere un rapporto sessuale completo è doloroso per la donna per cui spesso non si realizza la possibilità di concepire. Lo stesso per quanto concerne la disfunzione erettile di tipo primario per la quale il soggetto non riesce a mantenere una erezione significativa per portare a termine un rapporto sessuale.
La terapia psicosessuologica funziona
Molti casi di matrimoni bianchi si risolvono in tempo, ossia quando la coppia ha piena consapevolezza della problematica e chiede aiuto. Il desiderio di un figlio è spesso la motivazione principale nonostante le difficoltà e la vergogna che subentra nel parlare della problematica.
Molti tabù legati al sesso, l’inesperienza, retaggi culturali e familiari, eventi traumatici che hanno sensibilizzato la psiche del soggetto, la mancanza di un’educazione sessuale o un’educazione troppo rigida, la scarsa conoscenza del proprio corpo sono alcune tra le motivazioni rilevanti della disfunzione. Ma affrontata in tempo e con motivazione la psicoterapia sessuologica porta ad ottimi risultati.
Certo, questo non esclude la possibilità di conflitti, sofferenze, dubbi e tutte le dinamiche che un percorso comporti ma salvaguardare la propria salute, la relazione di coppi e la realizzazione di un sogno sono alla base di un prova d’amore verso se stessi.
“Non esistono parole più chiare del linguaggio del corpo una volta che si è imparato a leggerlo” A. Lowen