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Può un genitore impedire ai figli di frequentare il nuovo partner dell'ex

di Damiana Sirago - 20.07.2017 Scrivici

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Si può impedire ai figli di frequentare il nuovo partner dell'ex? Ecco cosa ne pensa l'avvocato

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Si può impedire ai figli di frequentare il nuovo partner dell'ex?

"Gentile avvocato, mi chiamo Alba, ho 37 anni ed ho due splendidi gemelli di 13 anni. Sono separata da quasi un anno ma il mio ex “marito” vive già da prima della separazione consensuale con una nuova compagna ed insieme hanno avuto una bambina. I miei figli hanno conosciuto la nuova compagna, nonostante il mio dissenso. Il problema è che, da quando è nata la bambina, i miei figli vengono spesso invitati a cena, ed ogni volta mi assale un sentimento di gelosìa. Non voglio che la nuova compagna del mio ex entri nella vita dei miei figli, non voglio che venga considerata un nuovo membro della famiglia. Pertanto la domanda che voglio rivolgerLe è questa: posso vietare al mio ex di incontrare i nostri figli insieme alla sua compagna?”

Sempre più spesso, in sede di separazione, i coniugi chiedono ai rispettivi legali e al giudice di limitare il diritto di visita dell’altro alla sua sola presenza per evitare che i figli abbiano contatti con il nuovo compagno/a del padre o della madre. Di frequente, infatti, nei verbali di separazione consensuale, i clienti chiedono di inserire una clausola che in qualche modo tuteli il figlio da una frequentazione più o meno affrettata con altre figure che intervengono nella vita degli “ex”.

Si tratta di una richiesta dovuta ad un senso d’impotenza e di paura al pensiero che una terza persona possa inserirsi nella vita dei figli. Accettare il nuovo partner dell’ex è difficilissimo e lo è ancor di più se è stato il motivo della separazione, o meglio se era già nella vita dell’altro al momento della separazione. Comunque, anche se è una persona che entra nella vita dell’ex dopo anni, possono crearsi gelosie e tensioni, soprattutto nella relazione con i figli.

Pertanto la richiesta comune è: “Posso vietare al mio ex di vedere i figli con la nuova compagna?”. La risposta è NO.

Se non sussistono pregiudizi per i minori, non ci sono divieti. Infatti, non può essere accolta la richiesta del genitore volta a inibire i rapporti tra i figli e il nuovo partner dell’ex se la relazione con il nuovo compagno è ormai consolidata e, quindi, per il tempo trascorso, i minori abbiano metabolizzato la sua presenza nella vita del padre o della madre.

Il principio da ricordare sempre è quello della bigenitorialità: i figli, anche dopo la separazione, continuano ad avere due genitori, con due vite diverse, e quindi hanno diritto di partecipare alla vita di entrambi i genitori nella sua interezza. Da ciò deriva che, ove non sussistano situazioni gravi, è normale che i figli vengano in contatto con i nuovi partner dei genitori. Spesso si assiste a “veti” da parte di un genitore alla frequentazione del partner dell’altro. Questi divieti sono ingiustificati e illegittimi.

Nessuna norma, infatti, prevede che il genitore separato frequenti i suoi figli in modo esclusivo e in solitudine. Una sentenza del gennaio 2017 del Tribunale di Milano ha respinto la richiesta di un papà che chiedeva che venissero vietati i contatti tra i figli e il nuovo compagno dell’ex moglie. Nel caso in esame la presenza della nuova figura familiare nella vita della donna si era consolidata al punto che i due avevano avuto un bambino al quale i fratelli (figli della donna e dell’uomo che si era rivolto al tribunale) erano molto legati. Il genitore separato ha diritto a coinvolgere il proprio figlio nella sua nuova relazione sentimentale, trattandosi di una formazione sociale a rilevanza costituzionale.

È necessario, però, che tale coinvolgimento non crei nei figli eccessivo disagio. Anche la Corte di Cassazione, con sentenza n. 283/2009, ha evidenziato che non è giustificato il divieto per la nuova compagna di incontrare i figli della coppia, sussistendo, nel caso di specie, una relazione stabile ed equilibrata.

Anche il Tribunale di Milano, sez. IX civ., con ordinanza 23 marzo 2013, ha ribadito che:

In assenza di pregiudizio per il minore e adottando le opportune cautele, il genitore separato ha diritto a coinvolgere il proprio figlio nella sua nuova relazione sentimentale … Peraltro, il divieto di frequentazione del nuovo convivente del genitore non collocatario, di fatto può tradursi in una lesione del diritto di visita inclusivo del pernottamento perché il nuovo partner non è un mero ospite che può essere allontanato tout court dalla casa; l’effetto sarebbe porre il padre di fronte ad una scelta che mette da una parte la nuova compagna e dall’altro il figlio; quanto troverebbe giustificazione solo se il preminente interesse della prole fosse esposto a rischio [..]

Questo principio è applicabile anche nel caso in cui la nuova compagna/o del papà o della mamma siano stati la causa della cessazione del vincolo matrimoniale. Non vanno mai confusi il piano della infedeltà coniugale con quello dell’affidamento dei figli.

Quando è posibile limitare la frequentazione del nuovo/a compagno/a dell'ex?

Quanto detto, tuttavia, non esclude che uno dei coniugi possa avanzare comunque la richiesta al Giudice il quale potrà disporre una limitazione alla frequentazione dei nuovi compagni solo nel caso in cui, dopo un attenta analisi della situazione, si renda conto che il nuovo compagno nuoce gravemente al benessere psico-fisico dei figli o ledere la loro sensibilità. Insomma, la legge non tutela la gelosia verso il partner dell’ex.

Di certo, oltre all’aspetto legale, il rapporto con un nuovo partner va costruito con pazienza e rispetto dei tempi dei figli e le imposizioni, nell’uno o nell’altro senso, andrebbero sempre evitate. Ma sul buon senso la legge spesso può agire ben poco. Come in ogni situazione, anche in questa quindi la soluzione sta nel buon senso che deve suggerire al genitore di far entrare gradualmente il nuovo partner nella vita del figlio.

Inoltre è necessario che non venga mai meno il rispetto dei ruoli e che non ci siano inopportune interferenze. L’obiettivo, quindi, a cui si deve puntare è quello di ricreare un nuovo sistema familiare riportando una sensazione di benessere sia per gli adulti che per i minori favorendo lo stabilirsi di relazione positive ed equilibrate. A tal proposito, infatti, Il Tribunale di Milano, inoltre, evidenzia

che la migliore letteratura psicologica sul punto ritiene che il graduale inserimento dei nuovi compagni, nella vita dei figli di genitori separati, corrisponda al loro benessere, dove madre e padre abbiano cura e premura di far comprendere alla prole che le nuove figure non si sostituiscono a quelle genitoriali.

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