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Gelosie in famiglia: quando l’amore si ammala

di Chiara Zambelli - 27.05.2011 Scrivici

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L’amore e l’ansia vengono governate a livello celebrale dai medesimi circuiti: amigdala e locus coeruleus. Chi ama qualcuno sta sempre all’erta, vigila per poter essere pronto ad intervenire se capitasse qualcosa, ma cosa fare se questi equilibri saltano?

La gelosia è l’altra faccia dell’amore, un volto nascosto, che fa soffrire. Chi soffre di gelosia spesso non è consapevole di quanto quest’ultima faccia male ai rapporti, di come logori lentamente chi ci sta intorno come una cancrena. La gelosia fa parte della nostra cultura, da sempre poeti e drammaturghi hanno tratto spunto dai drammi psicologici umani per accendere di rabbia e passione le proprie opere. Chi non ricorda Otello ad esempio, il moro condottiero veneziano che circuito da Iago, cedette che la moglie lo tradisse e colto da folle gelosia si recò da Desdemona e la uccise, scoprendo solo alla fine che tutto ciò che gli era stato riferito era falso.
 

Oh, guardatevi dalla gelosia, mio signore. È un mostro dagli occhi verdi che dileggia il cibo di cui si nutre. Beato vive quel cornuto il quale, conscio della sua sorte, non ama la donna che lo tradisce: ma oh, come conta i minuti della sua dannazione chi ama e sospetta; sospetta e si strugge d'amore! (Iago ad Otello, atto III, scena III)


La gelosia (LEGGI) ci rende irrazionali, illogici, ci porta ad agire in modo sbagliato, soffocando chi ci sta intorno. L’amore è libertà, se questa viene a mancare a poco a poco anche il rapporto si consuma, chi ama cerca un compagno cui dare la mano, camminando insieme per le vie della vita, il geloso invece si comporta da padrone “Non fare questo” “Non parlare con quella persona” “Non vestirti così”, come se qualche piccola regola servisse a scongiurare un tradimento. Esistono diverse forme di gelosia, più o meno marcate, che prendono vita anche all’interno delle nostre famiglie.



Gelosia depressiva: Riguarda solitamente i coniugi ed è un sentimento che prova soprattutto chi si sente inadeguato nei confronti del proprio partner. Lo si guarda e si trovano tutte le sue qualità: bellezza, simpatia, determinazione, poi lo sguardo viene rivolto verso noi stessi e ci sentiamo piccoli, inadeguati, perciò nasce dentro di noi la certezza che il nostro partner, così perfetto ai nostri occhi, possa trovare maggior piacere e stimolo a relazionarsi con donne che non siamo noi, sicuramente più belle ed interessanti della povera moglie che lo aspetta a casa. Chi soffre di questo disturbo è solitamente una persona insicura, con una bassa autostima, che non comprende perché qualcuno dovrebbe stare con lei per propria scelta. Fondamentale in questo caso è il lavoro psicologico che permette di riacquistare fiducia in se stessi e porta ad esternare le proprie aspirazioni, i propri interessi, senza paura di essere giudicati inferiori.

Gelosia paranoica: Porta la persona gelosa a vedere il “male” ovunque, basta uno smalto colorato, un tacco portato con disinvoltura ed ecco che nella nostra mente nasce l’idea malsana:  “perché mia moglie si sta truccando? Vorrà forse tradirmi?”. Ogni particolare, anche irrilevante, come un sorriso cordiale, una risata, una stretta di mano fatta al collega di lavoro assumono tratti destabilizzanti, si vedono intrighi e macchinazioni ovunque. Nei casi più estremi si è portati ad avere quasi la sicurezza che il partner ci tradisca (LEGGI) solo perché “è sempre felice” “cura il proprio aspetto” “coltiva amicizie fuori casa”. La persona paranoica tende a prevaricare sul partner, a ricattarlo, a creare sciocche strategie che spingono chi sta intorno a fare ciò che vuole lui: “se mi ami davvero fai ciò che dico” è una delle classiche frasi che vengono rivolte. Anche in questo caso risulta utile un lavoro terapeutico di coppia, va riscoperto il dialogo, il valore dell’altro, la fiducia, all’interno dei consultori familiari si organizzano corsi che insegnano a porre la propria gelosia nel giusto modo.

Gelosia ossessiva: Il geloso non riesce ad essere obbiettivo e nonostante le rassicurazioni della moglie, dei figli, continua a credere che qualcuno si stia prendendo gioco di lui, che lo tradisca. Verifica e controlla, apre le caselle di posta del partner, sbircia sul cellulare, osserva i contatti di facebook e anche quando nota che non c’è nulla di cui preoccuparsi non riesce a stare tranquillo e soffre terribilmente. Chi è ossessivo accusa il coniuge di cose mai accadute e pretende di aver ragione, portando il rapporto ad un rapido declino.

Ansia da separazione: Colpisce soprattutto le madri e si manifesta fin dalla nascita del bambino. La madre non vuole mai lasciare il proprio bimbo a nessuno, credendo di essere la sola a poter occuparsi di lui in modo perfetto, la sola a dover godere dei piccoli progressi che il bambino compie. Si teme che lasciando il bambino al padre, alla nonna, ad una baby sitter il piccolo possa risentire della mancanza della figura materna, si teme che possa accadergli qualcosa. In questo modo però il bambino non riesce a crescere in modo armonioso, perché sente l’invadente presenza della madre sempre con se. Un bambino deve capire che se anche i genitori escono, stanno via per qualche ora, alla fine ritornano e lui può divertirsi tranquillamente anche con la nonna, oppure al nido. Questa prima fase di distacco è importantissima sia per il bambino, che comprende di essere un individuo a sé, staccato dalla mamma, sia per la madre, che si riscopre moglie, donna, non solo genitrice. Affidare il proprio figlio a qualcuno non significa amarlo di meno, significa lasciarlo libero di fare le proprie esperienze, come l’asilo, la gita scolastica, la passeggiata al parco con il papà.

Gelosia paterna: Con l’arrivo di un bambino alcuni padri si sentono estromessi dal duo mamma-bimbo e iniziano a provare gelosia, che si manifesta con scatti di rabbia, indifferenza nei confronti del nascituro, recriminazioni fatte alla moglie perché si occupa più del bambino che del marito.

In questi casi il dialogo è fondamentale, la neo mamma dovrà cercare di coinvolgere il più possibile il papà nelle attività inerenti alla cura del bebè: cambio del pannolino, bagnetto, somministrazione della pappa, lasciando che il padre possa anche occuparsi da solo del neonato, permettendo così che fra i due nasca un bel rapporto. Il neo papà da parte sua dovrà comprendere che la moglie è ancora provata dalla gravidanza, dalle notti insonni e che se ogni tanto gli nega una coccola, un massaggio o semplicemente si addormenta nel letto stremata, non lo fa per mancanza d’amore o desiderio, ma semplicemente perché è stanca. La soluzione potrebbe essere quella di trovare alcuni momenti solo per la coppia, basta una cena da soli ogni tanto, un cinema, una pio d’ore per fare l’amore (LEGGI) in santa pace, così da poter rassicurare il partner di quanto si tenga comunque alla propria vita a due.

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