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Gli stadi dell’amore per il proprio uomo dal punto di vista di una mamma

di Laura Losito - 16.12.2015 Scrivici

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Come cambia l'amore per il partner dopo un figlio? Ecco alcuni degli stadi tipici che si attraversano quando arriva un bambino in famiglia

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L'amore per il partner dopo un figlio

Come cambiano i sentimenti il proprio partner quando diventi mamma? Forse ad una domanda così personale ognuno potrebbe rispondere in modo diverso, ma abbiamo voluto provare ad identificare alcuni degli “stadi tipici” a cui si passa attraverso.

La nascita: amore totale

Soprattutto (ma non necessariamente) se il nostro partner partecipa al parto, la nascita rappresenta uno dei momenti più magici della vita di coppia, forse quello in assoluto che ci fa sentire più uniti e… innamorati nel senso più profondo del termine. Abbiamo generato una nuova vita: quando questo concetto si concretizza e ci stringiamo per la prima volta intorno al nostro bambino, ci sentiamo forti come non mai e tutto il resto del mondo cessa di esistere.

I primi giorni: l’idillio prosegue

I primissimi giorni vivi come in un limbo: spesso i neonati stessi sembrano quasi in trance, passi le giornate in tre nel lettone e persino dettagli prosaici come i pannolini da cambiare entrano a far parte armonicamente del quadretto. Ridete della vostra goffaggine nel prenderlo in braccio o nel mettergli le tutine, vi lamentate scherzosamente dei risvegli notturni e vi presentate alla prima visita da pediatra, dopo una settimana, eccitati e orgogliosi, fate mille foto e sotto sotto vi chiedete cosa avranno mai da lamentarsi tutti gli altri…

L’inizio della fine

Generalmente è a metà del puerperio che la coppia perfetta e superinnamorata inizia a vacillare. Se nei primissimi giorni l’adrenalina faceva ancora il suo dovere, mista all’eccitazione per tutto quello che è appena successo, adesso la stanchezza inizia, a tratti, a prendere il sopravvento. Il parto è una mazzata: ora inizi a rendertene conto. Stare in piedi dalle due alle quattro di notte a allattare e riaddormentare il tuo bambino rimirando estasiata il suo visino alla luce della luna non ti sembra più un privilegio. Anzi, ti chiedi perché diavolo è al mondo da due settimane e suo padre non si è alzato di notte nemmeno mezza volta.

Il primo giorno in cui torna a casa un’ora dopo perché si è fermato a bere una birra con gli amici dopo il lavoro, beatamente inconsapevole che stai aspettando di poter fare una doccia da stamattina, ti chiedi come hai potuto fare un figlio con un tale idiota egoista.

La guerra aperta

Facendo un calcolo approssimativo, si potrebbe dire che fino ai sei mesi l’amore per il tuo uomo è spesso offuscato da una nebbia di stanchezza, risentimento e... odio allo stato puro. Lo disprezzi perché non si alza (o non abbastanza) di notte, adducendo patetiche scuse - “Non lo sento” in cima alla lista - e per mille altri motivi che includono l’inettitudine nel far fronte alle necessità di base, tipo comprare due tranci di pizza prima di tornare a casa. Ma soprattutto, sembra totalmente inconsapevole del tuo stato d’animo: sei esausta, ti senti depressa, inadeguata, incapace. E lui invece di supportarti che fa? Butta lì che forse sarebbe ora di riprendervi la vostra intimità. “Per riavvicinarci”, dice. E tu vorresti riavvicinare solo una mazza da baseball alla sua testa.

La fine delle ostilità

Sarebbe interessante fare un sondaggio, ma probabilmente gran parte delle coppie pensa al divorzio almeno una volta al giorno nei primi mesi di vita di un neonato! Tutto cambia, ed è difficile restare lucidi e pensare in prospettiva quando ci sei dentro fino al collo. Ma man mano che il bambino cresce e prendete confidenza con la vostra nuova vita - e magari recuperate qualche ora di sonno e ricominciate a mangiare come esseri umani - la situazione si riassesta su una nuova normalità. Certo, non gli perdonerai mai quella volta che è uscito di soppiatto fingendo di non aver sentito il fetore mortale emanato dal pannolino quando era il suo turno di cambiarlo.

Ma ora siete una famiglia, e questo è tutto ciò che conta davvero.

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