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Come difendere la reputazione dei propri figli su internet

di Elena Berti - 01.06.2022 Scrivici

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Fonte: shutterstock
Web reputation dei bambini: come difendere la reputazione dei propri figli su internet, evitando la diffusione di contenuti scomodi

Web reputation dei bambini, come difenderla

Parlare di reputazione sembra una cosa antica e retrograda, vero? Eppure se oggigiorno non ci preoccupiamo più (almeno non tutti) per come si vestono o chi frequentano i nostri figli, dovremmo invece fare attenzione alla web reputation dei bambini, cioè alle tracce che lasciano in rete. Vediamo perché e come si fa. 

In questo articolo

Web reputation dei bambini: cosa significa?

Ma cosa si intende esattamente per web reputation? Se la traduzione letterale non è difficile, è meglio approfondire la sua definizione. La reputazione sul web corrisponde infatti alla percezione che gli utenti hanno di quella data persona, e questa percezione è dovuta dalla sua presenza online: da cosa appare digitando il suo nome, dai contenuti in cui viene citata (o taggata), dai suoi post sui social e dai suoi commenti. Insomma, tutti ci facciamo un'idea delle persone che vediamo online in base a quel che pubblicano: ecco, la web reputation dei bambini è l'immagine che danno agli altri di se stessi. 

I bambini possono già avere una reputazione online?

A parte il fatto che quando si parla di presenza online non ci si deve preoccupare solo di reputazione ma anche di sicurezza, anche i bambini possono già avere una reputazione online. Non esisteranno su di loro pagine web risultato di ricerca, ma molti bambini, già piccoli, hanno profili social (a volte gestiti coi genitori, a volte in totale autonomia) con cui pubblicano e commentano senza alcun filtro. Non è raro trovare commenti di bambini di 8 o 9 anni che usano un linguaggio volgare, a volte anche bestemmie, che offendono altri utenti, magari anche famosi. Questo perché non hanno nessuna consapevolezza del fatto che quel commento resta lì, e oltre a essere molto difficile cancellare tutto quello che si è sparso sul web, esistono anche gli screenshot

Fare una storia o pubblicare uno stato su Whatsapp significa lasciare una traccia notevole, ma questo spesso non viene capito nemmeno dagli adulti, perché "tanto dura 24 ore".

Aiutare i figli a navigare sicuri

Se volete dare una mano ai vostri figli potete innanzitutto informarvi voi su cosa sia la reputation web e quali siano i rischi collegati: sapete per esempio che un commento potrebbe costarvi la cancellazione dell'account o addirittura una denuncia? Non si può scrivere tutto quello che si vuole in nome della libertà di espressione, offese, istigazione all'odio o minacce sono infatti passibili. 

Questi consigli valgono per i bambini ma anche per i genitori, quindi.

Prima di pubblicare un qualsiasi contenuto - foto, testo, commento - bisogna chiedersi se tra qualche anno avremo ancora voglia di vederlo. Questo vale soprattutto per le foto dei bambini, per le prese di posizione, per le affermazioni dure ma anche per molto altro. 

Ricordarsi che internet è un amplificatore: pubblicare una foto personale, magari "rubata" (ai figli, ai genitori, a fratelli e sorelle e via dicendo) o scrivere confidenze altrui in rete (mia mamma mi ha detto che odia la vicina, mio figlio mi ha raccontato che la maestra urla), significa dare in pasto i contenuti a un pubblico vastissimo. Siamo sicuri che sia giusto farlo, o forse senza il permesso dell'altro è meglio evitare?

Un altro punto da tenere bene a mente è che foto e informazioni sensibili condivise sul web possono diventare facile preda per i malintenzionati: i geotag, le foto con dettagli, o addirittura dare l'indirizzo di casa o scuola a qualcuno è assolutamente da evitare. Anche i genitori non devono pubblicare foto dei figli in luoghi facilmente riconoscibili

La reputazione online dei figli è una questione che molti sottovalutano, a partire da quando iniziano a postare foto imbarazzanti, nudi, o pensieri intimi e confidenze. Se possibile, condividete questi contenuti solo con i vostri amici, consapevoli che tutto potrebbe essere "rubato".

Quando i bambini iniziano a essere presenti online, ricordate che c'è un limite di età per i social e che potrebbero scrivere e pubblicare cose di cui potrebbero pentirsi e, nel peggiore dei casi, che potrebbero avere anche conseguenze sgradevoli. 

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