Quanto pesa sulle spalle dei bambini l'ansia dei loro genitori di tenerli impegnati in mille attività (LEGGI)?
In America hanno coniato per questi genitori una definizione precisa: "genitore tigre", talmente ambiziosi, spesso frustrati nelle loro stesse ambizioni che hanno riversato tutte sui figli, da tenere i loro bambini impegnati in una fitta e stressante agenda settimanale.
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Dalla scuola ai compiti, dallo sport alle attività extrascolastiche fino al volontariato, al catechismo: per questi bambini non ci sono pause, momenti da dedicare al gioco libero, all'ozio creati ovo, alla noia pura e semplice.
Praticamente è stato calcolato che questi bambini sono impegnati in media sette ore in più rispetto al tempo che l'adulto trascorre in ufficio: la maggior parte dei bambini trascorre 32,5 ore alla settimana a scuola dal lunedì al venerdì, e più di sette ore e 28 minuti di compiti a casa, aggiungendo le ore dedicate alle attività extrascolastiche e al gioco finalizzato all'apprendimento si arriva ad un monte di 54 ore settimanali di impegni.
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E per i genitori tigre le cose sono ancora più impegnative: si mettono in prima linea loro stessi, dedicando ore alla lettura di libri ai figli, a giocare con loro con giochi finalizzati all'apprendimento.
Estenuante.
Ma solo ad una prima lettura dei fatti. Perchè alcune associazioni di genitori difendono questo approccio: si tratta solo di genitori che si impegnano per fare del loro meglio per i propri figli. E che i genitori desiderano solo che i figli raggiungano il loro pieno potenziale.
I detrattori non sono d'accordo e spiegano che è bello per i bambini avere hobby e la possibilità di esplorare nuove attività, meno strutturate e la cosa migliore per il loro sviluppo fisico e mentale è quello di passare il tempo giocando e divertendosi. In questo modo si permette ai bambini di brillare naturalmente, senza imposizioni o sovrastrutture.
L'indagine condotta negli Stati Uniti ha mostrato che almeno un genitore su tre ha deciso di far frequentare la scuola per
un'ora in più
per studiare matematica, inglese o scienze; la metà di essi hanno speso ore cercando di insegnare ai propri figli come recitare l'alfabeto, i numeri, i giorni della settimana, le città e i mesi dell'anno.
Inoltre il 41% degli intervistati ammette di essere preoccupato per lo
sviluppo del proprio figlio
(
). E il 43% comincia ad avere dei dubbi e si chiede se il proprio bambino non debba passare maggiore tempo divertendosi e il 54% confessa di aver visto i propri figli esausti a fine giornata.
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Non solo, una giornata carica di impegni rischia di compromettere i
ritmi
dell'intera famiglia. Basti pensare che almeno tre sere a settimana la famiglia non si siede
tutta insieme per cena
e quindi 4 genitori su 10 integrano la dieta dei loro figli con delle vitamine.
Inorridito il nutrizionista Frankie Phillips che spiega "
può essere davvero difficile garantire tre pasti nutrizionalmente corretti al giorno se il bambino viene traghettato tra scuole, club, palestre e compiti. Inoltre mangiare insieme è un'abitudine preziosa per tutta la famiglia e non solo per l'alimentazione, ma anche per il benessere e il loro sviluppo psicologico"
.