In questo articolo
Transgender e figli coppie gay, sì a Battesimo, testimoni e padrini
Un documento del Dicastero per la Dottrina della Fede, approvato dal Papa il 31 ottobre 2023, apre alle coppie e alle persone LGBT che potranno battezzarsi, fare da testimoni ai matrimoni e padrini e madrine ai battesimi. Un'apertura che rappresenta un passo avanti significativo verso una maggiore inclusione delle persone transessuali e omoaffettive nella Chiesa cattolica e che è in linea con l'orientamento di Papa Francesco, che ha più volte sottolineato la necessità di una Chiesa inclusiva e accogliente per tutti.
I punti chiave del documento
A chiedere un chiarimento sulla possibile partecipazione ai sacramenti del Battesimo e del matrimonio da parte di persone transessuali e di persone omoaffettive era stato, lo scorso luglio, monsignor José Negri, vescovo di Santo Amaro in Brasile. La risposta del Vaticano, dunque, manifesta la volontà di essere una Chiesa più inclusiva e aperta. In particolare, il documento afferma che:
- Le persone transessuali possono ricevere il battesimo, se non vi è il rischio di generare scandalo o disorientamento tra i fedeli;
- I bambini di coppie omosessuali possono essere battezzati, se vi è la fondata speranza che saranno educati alla fede cattolica;
- Le persone omoaffettive possono essere padrino o madrina di battesimo, se conducono una vita conforme alla fede e all'incarico che assumono;
- Le persone omoaffettive possono essere testimoni di nozze.
Il documento non affronta la questione del matrimonio per persone dello stesso sesso - che rimane ancora una questione controversa nella Chiesa cattolica - e lascia molto spazio all'interpretazione e alla discrezionalità dei singoli vescovi. In particolare, la condizione che non vi sia il rischio di generare scandalo o disorientamento tra i fedeli potrebbe essere interpretata in modo restrittivo, impedendo a molte persone transessuali e omoaffettive di accedere ai sacramenti.
I possibili scenari
In base alle decisioni del Dicastero per la Dottrina della Fede, è possibile ipotizzare due possibili scenari per quanto riguarda la partecipazione ai sacramenti di persone transessuali e omosessuali.
Un'interpretazione restrittiva
I vescovi potrebbero interpretare in modo restrittivo le condizioni stabilite dal documento, impedendo a molte persone transessuali e omoaffettive di accedere ai sacramenti.
Ad esempio, un vescovo potrebbe ritenere che la presenza di una persona transessuale o omosessuale al battesimo di un bambino possa generare scandalo o disorientamento tra i fedeli.
Un'interpretazione inclusiva
I vescovi potrebbero interpretare in modo più inclusivo le condizioni stabilite dal documento, garantendo a tutte le persone transessuali e omoaffettive il diritto di accedere ai sacramenti. In questo caso, i vescovi potrebbero fornire una formazione specifica ai fedeli, per aiutarli a comprendere e accettare le persone transessuali e omosessuali per far sì che la presenza di una persona transessuale o omosessuale al battesimo o al matrimonio non generi disorientamento.