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Scuola senza voti: pro e contro
A settembre i nostri figli cominciano a frequentare di nuovo gli istituti scolastici e, viste le ultime novità, è chiaro domandarsi se la scuola senza voti sia una buona idea o meno. Abbiamo cercato di raccogliere in questo articolo i pro e i contro di questa modalità di frequenza. Quel che emerge, alla fine di tutto, è che per far sì che il sistema funzioni come si deve ci sono ancora molte cose da fare. Scopriamo insieme perché.
Scuola senza voti: i vantaggi
Molto spesso il voto nei giovani studenti si traduce nell'unico obiettivo da raggiungere. Il rischio maggiore che si corre, quindi, è che i ragazzi non studino per apprendere ma solo per arrivare a una sufficienza o raggiungere il voto desiderato. La cosa più preoccupante è che alcune volte un determinato traguardo è voluto solo ed esclusivamente dai genitori.
Allo stesso tempo, per molti giovani studenti il voto è una sorta di elemento di identificazione, vale a dire che se per esempio prendono 4 pensano di valere 4 nella vita e che quindi non abbiano alcuna possibilità di riuscire ad ottenere successo in futuro.
Senza dimenticare che anche gli insegnanti che usano i voti corrono dei rischi, come quello di continuare a valutare gli studenti in base alle prime valutazioni che hanno avuto.
Lo stesso discorso può chiaramente presentarsi anche per i più bravi della classe. Per questi ultimi, inoltre, aleggia sempre la necessità di ottenere "successo nella vita", da parte di loro stessi, dei genitori e degli insegnanti.
Un altro elemento da considerare, e che nella scuola senza voti viene superato, è che in qualche modo i giudizi creano competizione tra gli studenti che sarebbe più opportuno venisse sostituita con la collaborazione tra loro e il sostegno reciproco.
In sostanza, in diverse circostanze una scuola senza voti sembrerebbe essere la scelta giusta perché, soprattutto nella scuola Primaria, permette di evitare stress in un'età che è estremamente delicata.
Più che giudicare un bambino tramite un voto, occorrerebbe fare qualcosa per far scattare il riconoscimento graduale dei suoi progressi.
Gli svantaggi
Dalle righe precedenti abbiamo intuito che una scuola senza voti presenta notevoli vantaggi. Tuttavia, come tutte le cose della vita, c'è anche l'altra faccia della medaglia, ovvero gli svantaggi di questa tipologia di educazione.
Alcuni genitori e insegnanti, infatti, stanno mettendo in atto alcune resistenze a una scuola senza voti. I motivi sono abbastanza semplici da comprendere: da un lato riusciamo, perché non abituati, a immaginarci la possibilità di una scuola priva di giudizio, dall'altro si vive nel timore che abbandonando il sistema scolastico di cui abbiamo usufruito fino ad ora, si possa generare un lassismo in grado di compromettere le generazioni future.
In più, c'è anche una tendenza diffusa di pensiero secondo cui la scuola debba insegnare in qualche maniera a gestire lo stress e l'ansia, al fine di preparare gli studenti alla vita vera, e quindi quella da adulti.
La realtà dei fatti è che, come tutte le cose, anche la scuola senza voti ha i suoi pro e contro e che, molto probabilmente, è un sistema ancora acerbo e che deve essere approfondito da tutti i punti di vista.
Allo stesso tempo, è un errore pensare che una scuola senza voti sia un'istituzione in cui tutti vengono promossi, e quindi creatrice di persone prive di competenze e nozioni necessarie.
Per organizzare una scuola senza voti che sia funzionale è necessario innanzitutto accettarla, comprenderne le potenzialità e poi mettere in atto un cambiamento didattico profondo. Al contempo, è essenziale che anche i professori si aggiornino perché dovranno essere in grado di valutare la crescita complessiva degli studenti, cosa che fino a questo momento non è sempre stata possibile.