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Safer Internet Day
Martedì 7 febbraio 2023 si celebra, in contemporanea in oltre 100 nazioni di tutto il mondo, il Safer Internet Day (SID), la giornata mondiale per la sicurezza in Rete, istituita e promossa dalla Commissione Europea.
L'obiettivo dalla giornata è far riflettere le ragazze e i ragazzi non solo sull'uso consapevole della rete, ma anche sul ruolo attivo e responsabile di ciascuno nella realizzazione di Internet come luogo positivo e sicuro.
Nel corso degli anni, il Safer Internet Day (SID) è diventato un appuntamento di riferimento per tutti gli operatori del settore, le istituzioni e le organizzazioni della società civile, "Together for a better internet" è il titolo scelto dalla Commissione Europea per la promozione della giornata.
In vista del Safer Internet Day 2023, il Movimento Giovani per Save the Children ha lanciato la campagna di sensibilizzazione "Lo hai mai fatto?" per imparare a riconoscere le forme di violenza più diffuse nelle relazioni di coppia tra gli adolescenti e promuovere comportamenti alternativi.
Due adolescenti su 5 tra i circa 1.000 consultati con un questionario online promosso dal Movimento Giovani per Save the Children si dicono a conoscenza di casi di violenza online nelle relazioni di coppia
Tra i comportamenti più frequenti nelle relazioni: il controllo on line di spostamenti, contatti e amicizie del/della partner, violazione della privacy e atteggiamenti sessuali aggressivi
I dati Save The Children
Come emerge da una recente consultazione online promossa per esplorare questo tema dal Movimento Giovani per Save the Children, che ha coinvolto quasi 1.000 ragazzi e ragazze (902) tra i 14 e i 25 anni in Itali, sebbene la gran parte dei partecipanti associ i rapporti di coppia a valori come comprensione, sincerità, complicità, rispetto e fiducia, il 42,2% del totale dei partecipanti riferisce di avere avuto un'amica/o che ha vissuto una qualche forma di violenza on-line nella relazione, soprattutto rispetto alla sfera del controllo personale.
Tra i comportamenti ritenuti più frequenti ci sono:
- la creazione di un profilo social fake per controllare il/la partner (73,4%),
- le telefonate/invio di messaggi insistenti per sapere dove si trova e con chi è (62,5%),
- il controllo degli spostamenti e delle persone con cui si trova (57%),
- l'impedire al/alla partner di accettare delle persone tra le amicizie sui social (56,2%),
- ma anche il fare pressioni affinché il/la partner invii sue foto sessualmente esplicite" (55,1%)
- minacciare la diffusione di informazioni, foto o video imbarazzanti (40,6%).
Infatti, oltre alla sfera del controllo, le situazioni di abuso o violenza online all'interno di una coppia possono riguardare anche i comportamenti volti a danneggiare la reputazione o violare la privacy del/della partner, o quelli aggressivi, che includono minacce e umiliazioni, o pressioni per ottenere forzosamente il consenso ad attività sessuali indesiderate.
Adolescenti e relazioni
La dimensione di vita "online" è diventata sempre più centrale nel sistema di relazioni e di sviluppo dell'identità per i ragazzi e le ragazze, in un ambiente digitale in cui agiscono con forza gli stessi stereotipi di genere del mondo fisico, fino a costituire un terreno fertile per comportamenti violenti.
La continuità della violenza di genere nei confronti delle ragazze è purtroppo confermata dai dati che in Italia le segnalano in maggioranza rispetto ai ragazzi tra le vittime di quasi tutte le tipologie di reato anche on-line ma c'è un altro aspetto specifico e importante che riguarda il vissuto di giovani e adolescenti, finora poco esplorato, quello della violenza di genere on-line nelle relazioni di coppia.
Ancora troppo spesso, infatti, comportamenti abusivi e di controllo mediati dalle tecnologie digitali e dai social media rischiano di essere "normalizzati" e scambiati per forme di amore, ma possono essere di fatto vere e proprie forme di violenza agite all'interno della coppia e nel suo contesto sociale.
L'importanza del ruolo dei coetanei per promuovere relazioni di coppia che escludano la violenza on-line è confermato dalle ragazze e dai ragazzi stessi che hanno risposto alla consultazione.
Più di 7 su 10 si rivolgerebbero adamici/e se fossero vittime di violenza on-line, mentre la fiducia nei confronti dei genitori o di fratelli e sorelle si attesta rispettivamente al 33% e al 30%. Se è comunque consistente anche la volontà di rivolgersi alle le forze di polizia (25,5%), sono invece pochi gli intervistati che si rivolgerebbero ad un insegnante (7,6%).
Safer Internet Day 2023, gli eventi in programma
In molte scuole, in tutta Italia, si svolgeranno eventi e giornate dedicate ai pericoli della rete. Potete consultare tutti gli eventi in programma sul sito Generazioni Connesse
Il Safer Internet Centre Italiano ha optato anche quest'anno per un'edizione online dell'evento, martedì 7 febbraio dalle ore 9:30 alle ore 13:00.
L'iniziativa, promossa dal Ministero dell'Istruzione e del Merito, verrà trasmessa in streaming sui canali social del Ministero dell'Istruzione e del Merito e sul portale www.generazioniconnesse.it
Al fianco di Save the Children per il lancio di #lohaimaifatto anche RDS Next, l'innovativa social radio dedicata alle generazioni millennials, A e Alpha, che dedicherà alcuni spazi di approfondimento alla promozione e ai contenuti della campagna per sottolineare l'importanza del Safer Internet Day 2023.
Telefono Azzurro parteciperà all'evento con il programma "Verso un'agenda digitale per l'infanzia e l'adolescenza"
Safer Internet Day, Telefono Azzurro
Telefono Azzurro quest'anno organizza due momenti di approfondimento per riflettere con interlocutori pubblici e privati su scenari, sfide e opportunità del mondo digitale e di come entri sempre più a far parte della vita dei più piccoli.
Nella fase introduttiva, presso l'Aula dei Gruppi a Montecitorio, sono previsti interventi da parte dei rappresentanti delle istituzioni europee, provvedendo così a fornire il quadro di riferimento di azione per le istituzioni nazionali.
In parallelo sarà organizzato un workshop all'interno di Binario F a Roma che vedrà la partecipazione di diverse scuole con studenti e studentesse di tutta Italia di ogni ordine e grado, nel quale si affronterà il tema della sicurezza nel mondo digitale e si analizza il know-how delle aziende in tema di protezione di bambini e adolescenti in rete, insieme anche con influencer e creator.
L'evento di Telefono azzurro si concluderà con la presentazione dell'Agenda digitale per l'infanzia e l'adolescenza che prevede una serei di misure volte a garantire ai più giovani una vita più consapevole nella rete. Nel pomeriggio poi nella sede dell'Ambasciata d'Italia presso la Santa Sede, ci sarà il confronto sui rischi che i più piccoli incontrano nel digitale dal punto di vista dell'approccio interreligioso ed istituzionale.
Video Campagna "Lo hai mai fatto"
Con la campagna "Lo hai mai fatto?" le ragazze e i ragazzi del Movimento Giovani scelgono di lanciare un messaggio forte ai loro coetanei perchè possano imparare a riconoscere la violenza di genere in tutte le sue forme, anche quelle che si manifestano attraverso le tecnologie digitali.
A seguire alcune delle domande scomode lanciate in rete dalla campagna #lohaimaifatto del Movimento Giovani per Save the Children, ispirata al gioco sociale "Hai mai (Never Have I Ever)" molto diffuso tra gli adolescenti.
La campagna sarà attiva sui canali social Istagram e Facebook, e su TikTok dove darà vita ad una sfida virtuale partecipata ("this or that challenge") che contrappone i comportamenti violenti di genere comunemente agiti on-line tra gli adolescenti ad opzioni alternative in positivo, come avviene anche nel video simbolico della campagna, ma prevede anche poster stampabili e utilizzabili nelle scuole, biblioteche e centri di aggregazione.
Hai mai diffuso foto intime di qualcuno senza il suo consenso?
Hai mai creato un profilo social falso per controllare la tua partner?
Hai mai chiesto la geolocalizzazione al tuo partner per controllarlo?
Lo sai che anche queste sono forme di violenza?
La violenza nelle coppie di adolescenti è mediata dalle tecnologie digitali in una dimensione "on-life", dove i confini tra la vita online e quella offline si dissolvono. Le tecnologie diventano quindi un mezzo attraverso cui comportamenti abusivi e di controllo non vengono riconosciuti o scambiati per forme di amore
"Con questa campagna le ragazze e i ragazzi si rendono protagonisti di un'azione di sensibilizzazione sull'importanza di riconoscere la violenza insita in alcuni comportamenti che possono altrimenti apparire "normali" o tipici del mondo online, ma non lo sono affatto. La pretesa di controllare in ogni momento spostamenti, abbigliamento, contatti e amicizie, o la violazione della privacy e il ricatto delle immagini intime sono forme di violenza che colpiscono soprattutto le ragazze. È necessario che gli adulti così come gli adolescenti acquisiscano piena consapevolezza di questi comportamenti, senza minimizzarli. Per questo motivo, è importante promuovere percorsi di sensibilizzazione rivolti ai genitori, così come integrare nei programmi scolastici l'educazione all'affettività e una formazione specifica per docenti e studenti sull'utilizzo responsabile ed etico degli strumenti digitali anche nelle relazioni di coppia. Ogni scuola dovrebbe poi coinvolgere gli studenti nella costruzione attiva di procedure interne per proteggere ragazzi e ragazze dalla violenza di genere agita sia nel mondo reale che in quello on-line."
ha dichiarato Raffaela Milano, Direttrice dei Programmi Italia-Europa di Save the Children Italia.
7 modi per proteggere i minori sul web
Ermes Cyber Security (startup del Politecnico di Torino) e lo psicoterapeuta Alberto Rossetti hanno stilato un vademecum sui comportamenti corretti da adottare per proteggere i più giovani dai pericoli del web. 7 utili consigli per proteggere i nostri bambini che utilizzano internet:
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Tenersi sempre aggiornati
Per affrontare al meglio le minacce del web e proteggere i minori è sempre necessario restare aggiornati. Non bisogna essere dei tecnici informatici per conoscere le nuove piattaforme, i social network o le nuove, talvolta pericolose, mode online. Basta un po’ di sana informazione su quotidiani web e cartacei di settore per sapere a cosa vanno incontro i ragazzi di oggi. -
Non esporre i minori con le foto sui social, che sono accessibili a tutti
Quello che viene caricato sui social network non è più vostro. Dovrebbe essere questa la frase iniziale di ogni contratto di iscrizione ad un social network. Di fatto, tutto ciò che viene caricato nelle piattaforme online diventa di diritto di proprietà della società che lo gestisce. Allo stesso modo, troppo spesso tali foto e contenuti non sono protetti da un corretto livello di privacy e diventano facilmente di dominio pubblico, esponendo bambini e ragazzi agli sguardi di criminali e malintenzionati. -
Proteggi i dispositivi dei bambini con password complesse
Aiutate i ragazzi a proteggersi facendo capire loro il valore dell’utilizzo di password complesse per account social o videogiochi connessi ad Internet. La password deve prevedere ad esempio dagli 8 ai 10 caratteri, con lettere maiuscole e minuscoli, numeri e caratteri speciali. -
Alla larga dal phishing
Un’altra delle tante trappole sul web è il phishing, ovvero comunicazioni dirette e personalizzate che nascondono all’interno link malevoli atti a sottrarre dati e password. Ciò accade via email ma anche attraverso i social network, ampiamente frequentati soprattutto dai più giovani, che sono una miniera di dati personali e di occasioni per gli hacker. È importante quindi spiegare ai ragazzi di non cliccare o diffondere link dubbi, catene o richieste di aiuto, specialmente quando sono scritte in un italiano vacillante. Insegnate loro a chiedere aiuto agli adulti oppure a telefonare ai propri amici per chiedere conferma sul contenuto da loro ricevuto. -
Limitare le funzioni con un parental control
I ragazzi non vanno spiati, ma è giusto tenere sotto controllo le attività che effettuano attraverso smartphone e computer e soprattutto limitare le funzioni che presentano più rischi. Si possono installare delle app che fungano da “parental control” e che limitino, per prima cosa, l’accesso a determinati siti. Si tratta di una misura importante poiché in questo modo i ragazzi non possono installare in autonomia applicazioni che potrebbero essere pericolose né visitare siti fraudolenti, violenti o pornografici attraverso i quali è più facile che gli hacker veicolino malware, o dietro i quali si celano spesso trappole di malintenzionati che mettono a rischio l’incolumità, anche fisica, dei ragazzi. -
Insegnare il valore della privacy
Nell’epoca della condivisione, della vetrina e del voyeurismo, si devono aiutare i ragazzi a capire, fin da piccoli, quanto sia importante mettere dei paletti sulla diffusione della propria immagine e dei propri pensieri e soprattutto come sia possibile farlo. Tanti ragazzi vorrebbero difendersi ma non sanno come impostare la privacy dei social network su cui sono presenti per impedire, ad esempio, che i loro contenuti siano del tutto pubblici. D’altra parte molti giovani non si rendono conto che ciò che viene caricato sul web sfugge al loro controllo e può diventare causa di bullismo, ricatti ed episodi gravissimi di violenza fisica e psicologica. -
Sviluppare un dialogo continuo
Un ragazzo su 4 che va incontro ad episodi spiacevoli sul web, evita di parlarne. Questo perché spesso i ragazzi soffrono la mancanza di figure di riferimento in grado di comprendere la natura dei problemi legati alla vita digitale e che siano in grado di valutarli senza ingigantirli né sminuirli.
Fonte:
https://azzurro.it/safer-internet-centre-italy
https://www.generazioniconnesse.it