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Safer Internet Day
Mercoledì 7 febbraio 2024 si celebra, in contemporanea in oltre 100 nazioni di tutto il mondo, il Safer Internet Day (SID), la giornata mondiale per la sicurezza in Rete, istituita e promossa dalla Commissione Europea.
L'obiettivo dalla giornata è far riflettere le ragazze e i ragazzi non solo sull'uso consapevole della rete, ma anche sul ruolo attivo e responsabile di ciascuno nella realizzazione di Internet come luogo positivo e sicuro.
Nel corso degli anni, il Safer Internet Day (SID) è diventato un appuntamento di riferimento per tutti gli operatori del settore, le istituzioni e le organizzazioni della società civile, "Together for a better internet" è il titolo scelto dalla Commissione Europea per la promozione della giornata.
In vista del Safer Internet Day 2023, il Movimento Giovani per Save the Children aveva lanciato la campagna di sensibilizzazione "Lo hai mai fatto?" per imparare a riconoscere le forme di violenza più diffuse nelle relazioni di coppia tra gli adolescenti e promuovere comportamenti alternativi.
Due adolescenti su 5 tra i circa 1.000 consultati con un questionario online promosso dal Movimento Giovani per Save the Children si dicono a conoscenza di casi di violenza online nelle relazioni di coppia
Tra i comportamenti più frequenti nelle relazioni: il controllo on line di spostamenti, contatti e amicizie del/della partner, violazione della privacy e atteggiamenti sessuali aggressivi
I dati Save The Children
Come emerge da una recente consultazione online promossa per esplorare questo tema dal Movimento Giovani per Save the Children, che ha coinvolto quasi 1.000 ragazzi e ragazze (902) tra i 14 e i 25 anni in Itali, sebbene la gran parte dei partecipanti associ i rapporti di coppia a valori come comprensione, sincerità, complicità, rispetto e fiducia, il 42,2% del totale dei partecipanti riferisce di avere avuto un'amica/o che ha vissuto una qualche forma di violenza on-line nella relazione, soprattutto rispetto alla sfera del controllo personale.
Tra i comportamenti ritenuti più frequenti ci sono:
- la creazione di un profilo social fake per controllare il/la partner (73,4%),
- le telefonate/invio di messaggi insistenti per sapere dove si trova e con chi è (62,5%),
- il controllo degli spostamenti e delle persone con cui si trova (57%),
- l'impedire al/alla partner di accettare delle persone tra le amicizie sui social (56,2%),
- ma anche il fare pressioni affinché il/la partner invii sue foto sessualmente esplicite" (55,1%)
- minacciare la diffusione di informazioni, foto o video imbarazzanti (40,6%).
Infatti, oltre alla sfera del controllo, le situazioni di abuso o violenza online all'interno di una coppia possono riguardare anche i comportamenti volti a danneggiare la reputazione o violare la privacy del/della partner, o quelli aggressivi, che includono minacce e umiliazioni, o pressioni per ottenere forzosamente il consenso ad attività sessuali indesiderate.
Adolescenti e relazioni
La dimensione di vita "online" è diventata sempre più centrale nel sistema di relazioni e di sviluppo dell'identità per i ragazzi e le ragazze, in un ambiente digitale in cui agiscono con forza gli stessi stereotipi di genere del mondo fisico, fino a costituire un terreno fertile per comportamenti violenti.
La continuità della violenza di genere nei confronti delle ragazze è purtroppo confermata dai dati che in Italia le segnalano in maggioranza rispetto ai ragazzi tra le vittime di quasi tutte le tipologie di reato anche on-line ma c'è un altro aspetto specifico e importante che riguarda il vissuto di giovani e adolescenti, finora poco esplorato, quello della violenza di genere on-line nelle relazioni di coppia.
Ancora troppo spesso, infatti, comportamenti abusivi e di controllo mediati dalle tecnologie digitali e dai social media rischiano di essere "normalizzati" e scambiati per forme di amore, ma possono essere di fatto vere e proprie forme di violenza agite all'interno della coppia e nel suo contesto sociale.
L'importanza del ruolo dei coetanei per promuovere relazioni di coppia che escludano la violenza on-line è confermato dalle ragazze e dai ragazzi stessi che hanno risposto alla consultazione.
Più di 7 su 10 si rivolgerebbero adamici/e se fossero vittime di violenza on-line, mentre la fiducia nei confronti dei genitori o di fratelli e sorelle si attesta rispettivamente al 33% e al 30%. Se è comunque consistente anche la volontà di rivolgersi alle le forze di polizia (25,5%), sono invece pochi gli intervistati che si rivolgerebbero ad un insegnante (7,6%).
7 modi per proteggere i minori sul web
Ermes Cyber Security (startup del Politecnico di Torino) e lo psicoterapeuta Alberto Rossetti hanno stilato un vademecum sui comportamenti corretti da adottare per proteggere i più giovani dai pericoli del web. 7 utili consigli per proteggere i nostri bambini che utilizzano internet:
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Tenersi sempre aggiornati
Per affrontare al meglio le minacce del web e proteggere i minori è sempre necessario restare aggiornati. Non bisogna essere dei tecnici informatici per conoscere le nuove piattaforme, i social network o le nuove, talvolta pericolose, mode online. Basta un po’ di sana informazione su quotidiani web e cartacei di settore per sapere a cosa vanno incontro i ragazzi di oggi. -
Non esporre i minori con le foto sui social, che sono accessibili a tutti
Quello che viene caricato sui social network non è più vostro. Dovrebbe essere questa la frase iniziale di ogni contratto di iscrizione ad un social network. Di fatto, tutto ciò che viene caricato nelle piattaforme online diventa di diritto di proprietà della società che lo gestisce. Allo stesso modo, troppo spesso tali foto e contenuti non sono protetti da un corretto livello di privacy e diventano facilmente di dominio pubblico, esponendo bambini e ragazzi agli sguardi di criminali e malintenzionati. -
Proteggi i dispositivi dei bambini con password complesse
Aiutate i ragazzi a proteggersi facendo capire loro il valore dell’utilizzo di password complesse per account social o videogiochi connessi ad Internet. La password deve prevedere ad esempio dagli 8 ai 10 caratteri, con lettere maiuscole e minuscoli, numeri e caratteri speciali. -
Alla larga dal phishing
Un’altra delle tante trappole sul web è il phishing, ovvero comunicazioni dirette e personalizzate che nascondono all’interno link malevoli atti a sottrarre dati e password. Ciò accade via email ma anche attraverso i social network, ampiamente frequentati soprattutto dai più giovani, che sono una miniera di dati personali e di occasioni per gli hacker. È importante quindi spiegare ai ragazzi di non cliccare o diffondere link dubbi, catene o richieste di aiuto, specialmente quando sono scritte in un italiano vacillante. Insegnate loro a chiedere aiuto agli adulti oppure a telefonare ai propri amici per chiedere conferma sul contenuto da loro ricevuto. -
Limitare le funzioni con un parental control
I ragazzi non vanno spiati, ma è giusto tenere sotto controllo le attività che effettuano attraverso smartphone e computer e soprattutto limitare le funzioni che presentano più rischi. Si possono installare delle app che fungano da “parental control” e che limitino, per prima cosa, l’accesso a determinati siti. Si tratta di una misura importante poiché in questo modo i ragazzi non possono installare in autonomia applicazioni che potrebbero essere pericolose né visitare siti fraudolenti, violenti o pornografici attraverso i quali è più facile che gli hacker veicolino malware, o dietro i quali si celano spesso trappole di malintenzionati che mettono a rischio l’incolumità, anche fisica, dei ragazzi. -
Insegnare il valore della privacy
Nell’epoca della condivisione, della vetrina e del voyeurismo, si devono aiutare i ragazzi a capire, fin da piccoli, quanto sia importante mettere dei paletti sulla diffusione della propria immagine e dei propri pensieri e soprattutto come sia possibile farlo. Tanti ragazzi vorrebbero difendersi ma non sanno come impostare la privacy dei social network su cui sono presenti per impedire, ad esempio, che i loro contenuti siano del tutto pubblici. D’altra parte molti giovani non si rendono conto che ciò che viene caricato sul web sfugge al loro controllo e può diventare causa di bullismo, ricatti ed episodi gravissimi di violenza fisica e psicologica. -
Sviluppare un dialogo continuo
Un ragazzo su 4 che va incontro ad episodi spiacevoli sul web, evita di parlarne. Questo perché spesso i ragazzi soffrono la mancanza di figure di riferimento in grado di comprendere la natura dei problemi legati alla vita digitale e che siano in grado di valutarli senza ingigantirli né sminuirli.
Fonte:
https://azzurro.it/safer-internet-centre-italy
https://www.generazioniconnesse.it