Povertà in Italia
Le ultime indagini presentate nelle scorse settimane sulla povertà in Italia mostrano numeri impietosi. Lo ricorda Gian Antonio Stella sul Corriere, precisando anche dal 2008 i fondi destinati a combattere la povertà sono stati tagliati del 69,4%.
Stando ai report firmati da Fondazione Zancan e dalla Commissione parlamentare sull’infanzia tra il 2011 e il 2013 la percentuale
di famiglie con almeno un figlio minore relativamente povere è aumentata di quasi 5 punti percentuali, dal 15,6% al 20,2%
La crisi investe soprattatutto le famiglie numerose, che abitano nel Mezzogiorno:
un terzo delle famiglie con tre o più figli sono relativamente povere
E in generale nelle regioni meridionali è povero il 36,4% delle famiglie con almeno un filgio minore e il 51.2% delle famiglie con tre o più figli è poverissimo.
Il Rapporto del centro studi veneto mostra anche che la povertà infantile nel nostro Paese ha avuto un'impennata scandalosa: la percentuale è passata dal 6,1% al 12,2% (praticamente è raddoppiata) e rispetto al 2007, l'ultimo anno prima della crisi economica che ha investito tutto il mondo industrializzato, le famiglie poverissime con almeno un bambino si sono triplicate.
A fare da eco ai numeri contenuti nel dossier della Fondazione, anche l'ultima «Indagine conoscitiva sulla povertà e il disagio minorile» della Commissione parlamentare per l’infanzia:
nel 2007 i bambini che non potevano permettersi un pasto proteico una volta ogni due giorni erano il 6,2%, nel 2013 tale numero risultava già più che raddoppiato, raggiungendo la percentuale del 14,4
E diciamo addio alla dieta mediterranea e alle sane abitudini a tavola, semplicemente non ce le si può permettere. Il rapporto mostra che il modello alimentare, soprattutto nel Mezzogiorno, si sta avvicinando sempre più a quello dei Paesi del sud del mondo dove a farla da padrone è il cibo spazzatura, ipercalorico e basso costo.
E la povertà assoluta è aumentata perfino tra gli impiegati e i dirigenti. Ma il Rapporto della Commissione Parlamentare squarcia il velo su ciò che, di poco, è stato fatto per contrastare la povertà in Italia.
Il Fondo per la famiglia nel 2009 consisteva in 186 milioni e mezzo di euro, mentre oggi non si superano i 21 milioni. E l'Italia nel 2011 ha ridotto la povertà dei minori solo del 6,7%, contro il 17% della Francia, il 17,4% della Germania, il 17,5% della Svezia, il 24,4% del Regno Unito e il 7,6% della Spagna.
E di pari passo con la povertà economica va quella educativa: al Sud, in Campania, Puglia e Calabria, si riscontra la minore presenza di servizi educativi e anche nelle regioni dove tale offerta è più ricca i numeri sono comunque ben poca cosa rispetto agli altri Paesi europei: in Europa la copertura dei nidi raggiunge in media il 33% mentre in Emilia Romagna, regione prima in classifica per offerta educativa, non si supera il 28%.