Le periferie dei bambini, l'atlante di Save The Children
Save The Children ha presentato il IX Atlante dell’infanzia a rischio “Le periferie dei bambini”, che spiega il livello di povertà di bambini e adolescenti e le disuguaglianze educative che chi cresce nelle periferie urbane. Ed i dati raccolti non sono per niente incoraggianti. Si stima infatti che la povertà assoluta riguardi in Italia 1,2 milioni di bambini e adolescenti. E spesso alla povertà economica corrisponde anche una povertà culturale.
L'atlante di Save The Children sarà presto disponibile nelle librerie, edito da Treccani. L'organizzazione internazionale ha realizzato un vero e proprio "viaggio senza precedenti attraverso le periferie delle grandi città". Luogo di crescita di molti bambini ed adolescenti che troppo spesso non hanno accesso all’istruzione, agli spazi ricreativi e culturali delle loro città.
L'ambiente in cui i bambini vivono quotidianamente può condizionare le loro opportunità di crescita. E determina il futuro di molti di questi ragazzi. Non è solo colpa della condizione economica della famiglia, che spesso nelle periferie è molto bassa. Il luogo di residenza può essere fondamentale per determinare i fattori di crescita e di sviluppo dei bambini. Ed in molti casi bastano pochi chilometri di distanza per cambiare le situazioni: possono infatti "significare riscatto sociale o impossibilità di uscire dal circolo vizioso della povertà". Ed allora è proprio nelle periferie più abbandonate, dove i livelli di povertà economica e culturale sono più alti, che bisogna intervenire per cercare di aiutare i bambini e gli adolescenti e offrire loro una speranza per il futuro.
I dati del rapporto di Save The Children
Qualche esempio? Prendendo in considerazione le persone tra i 15 ed i 52 anni che non hanno un diploma di scuola secondaria di primo grado, a Napoli nella zona del Vomero sono il 2% e a Scampia il 20%; a Palermo il 2,3% a Malaspina-Palagonia e il 23% a Palazzo Reale-Monte di Pietà. A Roma nei quartieri benestanti della zona nord i laureati sono più del 42%, nelle periferie esterne o nelle aree orientali della città meno del 10%. A Milano i laureati a Pagano e Magenta-San Vittore sono il 51,2%, mentre a Quarto Oggiaro il 7,6%.
Molti dati sono stati tratti anche dai test INVALSI, che mettono in luce il divario nell’apprendimento scolastico. A Napoli, ad esempio, c'è una differenza di 25 punti INVALSI tra i bambini dei quartieri più svantaggiati e quelli che abitano a Posillipo; a Palermo la differenza è di 21 punti tra i quartieri Pallavicino e Libertà; a Roma 17 tra Casal de’ Pazzi e Medaglie d’Oro; a Milano 15 tra Quarto Oggiaro e Magenta-San Vittore.
Queste le parole di Valerio Neri, Direttore Generale di Save the Children, sui dati raccolti nell'atlante:
È assurdo che due bambini che vivono a un solo isolato di distanza possano trovarsi a crescere in due universi paralleli. Rimettere i bambini al centro significa andare a vedere realmente dove e come vivono e investire sulla ricchezza dei territori e sulle loro diversità, combattere gli squilibri sociali e le diseguaglianze, valorizzare le tante realtà positive che ogni giorno si impegnano per creare opportunità educative che suppliscono alla mancanza di servizi.
Il IX Atlante dell’infanzia a rischio “Le periferie dei bambini” traccia una mappa del divario che esiste tra diversi quartieri "in termini di risorse economiche e culturali, accessibilità dell’istruzione e dei servizi, qualità degli spazi urbani, verdi e ricreativi". Dimostra però anche che i bambini e gli adolescenti rappresentano una risorsa vitale ed il potenziale su cui puntare per "innescare una indispensabile rigenerazione di questi luoghi".
E Massimo Bray, Direttore Generale della Treccani, spiega:
La rinnovata collaborazione tra Save the Children e Treccani per l’Atlante offre quest’anno uno strumento unico per indagare e comprendere la vita dei bambini nelle periferie, intese non solo come periferie delle città ma anche come spazio sociale e mentale, un luogo a cui guardare per capirne i bisogni e le criticità degli adulti di domani ma anche le loro straordinarie potenzialità, e per assumersi la responsabilità di creare e offrire opportunità concrete dove sono più indispensabili e non più procrastinabili.
L'impegno di Save The Children
In Italia Save the Children è presente nelle periferie più svantaggiate di 18 città con una rete di 23 Punti Luce. In questi punti, bambini e ragazzi tra i 6 e i 16 anni possono partecipare ad attività formative ed educative (accompagnamento allo studio, laboratori artistici e musicali, gioco e attività motorie). Nell'anno in corso i Punti Luce hanno coinvolto più di 8.130 minori.
Dal 15 novembre al 20 dicembre possiamo sostenere lo studio ed i laboratori creativi per i bambini del Punto Luce di Save the Children del Rione Sanità a Napoli. Basta donare 2 euro inviando un SMS al 45533 dal proprio cellulare con rete Wind Tre, TIM, Vodafone, PosteMobile, Coop Voce, Tiscali, oppure 5 o 10 euro chiamando lo stesso numero da rete fissa con Tim, Wind Tre, Fastweb, Vodafone e Tiscali. Da rete fissa è inoltre possibile donare 5 euro chiamando con TWT, Convergenze e PosteMobile.