Papa Francesco parla di educazione e del rapporto genitori e maestre durante la sua tradizionale udienza generale del mercoledì. Racconta un aneddoto della sua infanzia e invita le mamme e i papà a riconoscere qual è il ruolo di un insegnante e quello del genitore.
Ricorda la sua esperienza di figlio e alunno quando in quarta elementare disse una parolaccia alla maestra e la mamma fu convocata a scuola. Prende spunto dal suo racconto per sottolineare che i genitori non devono escludersi dall'educazione dei figli, anche se i tempi sono cambiati. Nel suo caso la maestra ha convocato sua madre che è venuta il giorno dopo, hanno parlato tra di loro e poi Papa Francesco è stato chiamato. La mamma davanti alla maestra gli ha spiegato che dire una parolaccia era una cosa brutta e gli ha chiesto di chiedere scusa all'insegnante. E poi a casa c'è stato il secondo capitolo dell'aneddoto, e possiamo immaginare cosa sia successo.
Bergoglio continua con una riflessione interessante, che forse molte insegnanti e mamme accoglieranno con entusiasmo:
se oggi la maestra fa una cosa del genere il giorno dopo i genitori o uno dei due va rimproverare a la maestra perché i tecnici dicono che non si deve rimproverare così. Sono cambiate le cose, ma i genitori non devono autoescludersi dalla educazione dei figli
Papa Francesco però riconosce che i tempi sono cambiati, che molti genitori non riescono ad essere presenti come vorrebbero nell'educazione dei figli perché passano gran parte del loro tempo a lavoro. Inoltre spesso le mamme e i papà non riescono a rispondere alle esigenze dei bambini, alla complessità delle loro richieste e della vita e società attuale, e si trovano paralizzati dal timore di sbagliare. Perché "la ricerca della perfezione", "la regola del non sbagliare mai" la fa ormai da padrone, e non è semplice riuscire a rispettare il proprio diritto di essere imperfetti e umani in tutti i propri errori e difetti.
E' difficile educare, ammette Papa Francesco, per i genitori che vedono i figli solo la sera, quando ritornano a casa stanchi. Ed è ancora più difficile per i genitori separati a cui Bergoglio chiede di non usare i figli come "ostaggio".
E infine Papa Francesco invita i figli a obbedire, ma i genitori a non esasperare i propri figli, e non comandare in maniera brutta.
I ragazzi - ha spiegato Bergoglio - debbono crescere senza scoraggiarsi, passo dopo passo. Va bene se li prendete per mano nel salire la scala, ma se gli dite vai dove non è possibile, essi si esasperano. Non bisogna chiedere ai figli le cose che non possono fare