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Il costo dei figli: non basta quanto guadagniamo in Italia

di Francesca Capriati - 16.06.2022 Scrivici

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Fonte: shutterstock
Il costo dei figli: mantenere un figlio costa, in media, 7000 euro l'anno, e in mancanza di welfare e sostegno alla famiglia, spesso non basta lo stipendio

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Il costo dei figli

Quanto costa crescere e mantenere un figlio? Secondo la Relazione Annuale di Bankitalia, che ha analizzato il periodo 2017-2020, il costo dei figli è pari a circa 700 euro mensili, anche se nel 2020, a causa della pandemia, abbiamo speso in media 580 euro mensili, a causa dell'impossibilità di uscire, viaggiare, fare sport.

Per cosa spendiamo di più

Nella Relazione si legge che il 60% della spesa serve a soddisfare bisogni primari: spesa alimentare, abbigliamento e spese per la casa, istruzione e salute. Quindi questo costo, spiega lo studio, "comprende gli acquisti di beni e servizi destinati esclusivamente ai figli (ad esempio alimenti per neonati e rette scolastiche) e una quota dei consumi rilevati a livello familiare (quali le spese per l'abitazione e per i trasporti)."

Le voci di spesa, sin dalla gravidanza

Moneyfarm, società internazionale di investimento con approccio digitale, ha analizzato i dati italiani per capire dove vanno a finire i soldi nella spesa mensile e ha concluso che, in base all'attuale costo della vita, crescere un figlio in Italia da 0 a 18 anni richiede una spesa che si aggira intorno ai 139.500 euro, quindi più di 7mila euro annui.

Nel dettaglio:

  • in gravidanza si arriva a spendere già una cifra consistente: tra i 5.600 e i 19.300 euro, in base alle scelte e alle soluzioni individuate, per prepararsi alla nascita. In questa spesa sono compresi gli esami prenatali, le visite e i controlli in gravidanza, la clinica per il parto, ma anche il corredino, l'acquisto dei primi oggetti utili per il neonato.
  • Fino ai 3 anni del bambino si spendono circa 10mila-25mila euro, dai 4 ai 5 fra 10mila e 27mila euro, fra i 6 e gli 11 anni fra 28mila e 48mila euro e fra i 12 e i 18 anni fra il 45mila e i 74mila euro. Insomma, se ci sembra oneroso allevare un bimbo piccolo, quando cresce la spesa aumenta sempre di più!

Quali sono le voci di spesa più pesanti?

Secondo l'analisi di Moneyfarm:

  • Tra i 6 e gli 8 anni pesano sul budget mensile dei genitori soprattutto attività sportive, che possono costare fino a 6mila euro, la retta per la mensa scolastica, fino a oltre 2mila, i campi estivi, che sono un vero salasso e costano fino a 3mila euro, ma anche le attività di doposcuola, con un costo molto variabile tra 510 e 5400 euro, e le visite mediche, un range compreso tra 420 e 900 euro.
  • Tra i 15 e i 18 anni: per l'attività sportiva si possono dover spendere anche 8mila euro, le lezioni di lingua 6mila, per l'abbigliamento circa 10mila euro, e non mancano migliaia di euro per videogiochi, paghetta e poi videogame, vacanze, paghette, dispositivi elettronici, nonché in media 1164 euro per i libri scolastici e 600 euro per i trasporti.

Il reddito fa la differenza

Ovviamente, una famiglia con due stipendi nella media e un affitto da pagare non sempre riesce a sostenere queste spese e non bastano certamente le nuove misure messe in campo per favorire la natalità, come l'Assegno Unico.

C'è da considerare, comunque, che più si guadagna e più si spende: secondo Federconsumatori, mantenere un figlio da 0 a 18 anni ha un costo medio di 175.642,72 euro, ma nel caso di una famiglia con alto reddito (70 mila euro l'anno), il costo lievita fino a 321.617,36 euro.

Famiglie monogenitoriali: il costo più allarmante

Secondo il Rapporto di Federconsumatori, ben il 38,60% delle famiglie monogenitore con a carico un figlio non ancora maggiorenne appartiene al primo quintile di reddito, vale a dire alla fascia reddituale più bassa. È qui che si colloca il maggior numero di famiglie appartenenti a questa tipologia: man mano che cresce il reddito si assottigliano le percentuali delle famiglie che ne fanno
parte. Il Rapporto fotografa chiaramente una forte disuguaglianza reddituale: le famiglie con figli, in particolar modo quelle monogenitoriali, sono quelle con i redditi annuali più bassi e con la minor percentuale di famiglie appartenenti a fasce reddituali elevate.

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