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Giornata del Rispetto
È stata istituita per il 20 gennaio la Giornata del Rispetto, dedicata alla sensibilizzazione alla non violenza psicologica e fisica e al contrasto di ogni forma di discriminazione e prevaricazione. Questa nuova e importante ricorrenza sarà un'occasione pubblica per approfondire, soprattutto nelle scuole, il tema del bullismo e del cyberbullismo, su cui è stata approvata una nuova legge. Ma perché è stata scelta proprio questa data?
Giornata del Rispetto: a chi è dedicata
L'idea di istituire una giornata dedicata al rispetto è partita dall'associazione umbra "Nel Nome del Rispetto", che opera da diversi anni, soprattutto nelle scuole, per diffondere la cultura del rispetto che, come dice la stessa presidente, "non è un sentimento, ma un diritto ed un dovere". Dopo essere stato già modificato e approvato dal Senato, il testo è diventato ora legge in via definitiva ed introduce nuove misure per contrastare e prevenire il fenomeno del bullismo e del cyberbullismo, oltre a istituire la Giornata del Rispetto. La ricorrenza cade nel giorno in cui Willy Monteiro Duarte avrebbe compiuto gli anni.
La notte tra il 5 e il 6 settembre 2020 la vita del giovane si è spenta per sempre. Il 21enne è stato vittima di una furia senza precedenti per aver tentato di difendere un suo amico, che a sua volta era stato aggredito, venendo brutalmente ucciso con calci e pugni a Colleferro, nella periferia di Roma, da un gruppo di ragazzi che nemmeno conosceva, composto dai fratelli Marco e Gabriele Bianchi (condannati a 24 anni di carcere), Mario Pincarelli (21) e Francesco Belleggia (23).
Nella settimana che precede la Giornata del Rispetto, le scuole possono riservare spazi adeguati per lo svolgimento di attività didattiche volte a sensibilizzare gli alunni sul significato della ricorrenza e delle attività previste dalla legge contro il bullismo e il cyberbullismo.
Nuova legge contro il bullismo e il cyberbullismo: cosa prevede
Il provvedimento estende il perimetro di applicazione dalla prevenzione e contrasto del solo cyberbullismo, previsto dalla legge n. 71/2017, anche alla prevenzione e contrasto del bullismo.
Tramite accordi regionali, le scuole possono chiedere servizi di sostegno psicologico agli studenti e di coordinamento pedagogico per promuovere l'inserimento e la partecipazione sociale. I dirigenti che vengano a conoscenza di atti di bullismo, laddove non costituiscano reato, dovranno informare le famiglie e promuovere iniziative di carattere educativo nei confronti dei minori coinvolti, mentre nei casi più gravi o di condotte reiterate riferiranno alle autorità competenti anche per eventuali percorsi riabilitativi.
La legge approvata interviene anche sul regio decreto-legge 1404/1934 (cd. "legge minorile"), riguardo all'affidamento ai servizi sociali di minori che diano "manifeste prove di irregolarità della condotta o del carattere", aggiungendo i casi di "condotte aggressive, anche in gruppo e per via telematica, nei confronti di persone, animali o cose o lesive della dignità altrui."
"Viene, inoltre, modificato – si legge nel documento – il procedimento per l'adozione delle misure, prevedendo un intervento preliminare con un percorso di mediazione o un progetto di intervento educativo con finalità rieducativa o riparativa, sotto la direzione e il controllo dei servizi sociali minorili, all'esito del quale il tribunale può disporre la conclusione del procedimento, la continuazione del progetto ovvero l'affidamento del minore ai servizi sociali o il collocamento del minore in una comunità (delle ultime due misure è stabilito il carattere temporaneo)".
Cosa si intende per bullismo
Nella legge appena approvata è stata inclusa anche una definizione precisa del bullismo, identificato come "aggressione o molestia reiterate, da parte di un singolo o di un gruppo di persone, contro un minore o un gruppo di minori".
Azioni che provocano "sentimenti di ansia, timore, isolamento o emarginazione, attraverso atti e comportamenti violenti, pressioni psicologiche, istigazione al suicidio o all'autolesionismo, minacce o ricatti, furti o danneggiamenti, offese o derisioni".
Fonti
Camera dei Deputati, Disposizioni in materia di prevenzione e contrasto del bullismo e del cyberbullismo