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Disturbi mentali nei giovani: in aumento anche a causa della pandemia

di Francesca Capriati - 11.10.2021 Scrivici

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Fonte: shutterstock
Disturbi mentali nei giovani: almeno il 50% dei disturbi mentali si manifesta prima dei 15 anni e l'80% di questi insorge prima dei 18 anni e il Covid ha peggiorato la situazione

Disturbi mentali nei giovani

In occasione della Giornata Mondiale della Salute Mentale del 10 ottobre, The European House Ambrosetti e Angelini Pharma hanno presentato i dati della ricerca "Headway 2023 - Mental Health Index", una fotografia multidimensionale che contiene i dati disponibili sulla Salute Mentale nei ventisette Paesi UE e nel Regno Unito, e le risposte dei sistemi sanitari e sociali tra cui scuola e lavoro.
Già prima della pandemia, i dati erano preoccupanti: 84 milioni di persone soffrono di disturbi mentali e 165.000 morti all'anno sono legate a malattie mentali o suicidio.

Tra le patologie mentali, le più diffuse sono:

  • ansia
  • depressione
  • bipolarismo
  • disturbo dello spettro autistico
  • schizofrenia.

Il suicidio è la sesta causa di morte nell'Unione Europea nella popolazione di età inferiore ai 70 anni e la quarta causa di morte nella popolazione sotto i 20 anni.

In questo articolo

I disturbi mentali nei più giovani

Le malattie mentali non risparmiamo i più giovani: si stima che almeno il 50% dei disturbi mentali si manifesti prima dei 15 anni e l'80% di questi insorge prima dei 18 anni.

In Italia il 30% dei ragazzi che abbandonano la scuola sono anche affetti da un disturbo mentale o comportamentale, più alto della media europea (pari al 27,4%).

I fattori di rischio e i segnali da non sottovalutare

Uno dei campanelli d'allarme da non ignorare, nonché uno dei fattori di rischio più imponenti per l'insorgenza di disturbi mentali, è l'abuso di alcool fattori di rischio e campanello d'allarme è l'abuso di alcool: nel 2020 più di 140 milioni di persone in Europa (cioè il 32,9% della popolazione), hanno riferito di aver fatto abuso di alcool.

Anche il bullismo, che colpisce migliaia di bambini e adolescenti nell'Unione Europea, rappresenta un importante fattore di rischio per i disturbi mentali. In media, il 28,2% dei giovani ha riferito di aver subito atti di bullismo. Se guardiamo ai giovani di età compresa fra 9 e 16 anni, l'80% ha raccontato di essere vittima di cyber bullismo.

L'Italia è il Paese con la percentuale più bassa, davanti solo alla Svezia, con il 15,3% dei giovani italiani che ha riferito di essere stato vittima di bullismo frequentemente

La pandemia ha peggiorato la situazione: donne e giovani a rischio

La pandemia da Covid-19 ha completamente stravolto la vita delle persone e ha avuto un impatto devastante sulla salute mentale dei più fragili. Basta guardare al dato relativo alle donne: il 53%, contro il 37% degli uomini, ha riferito che il lockdown ha avuto un impatto negativo significativo sulla propria salute mentale e l'83% di loro, contro il 36% degli uomini, denuncia un aumento importante dello stato di depressione.

Anche i giovani sono stati duramente colpiti dalla pandemia, a causa dei prolungati periodi di isolamento e delle limitate interazioni sociali: il rischio di depressione nella popolazione dai 18 ai 34 anni è stato sempre più alto fino a raggiungere il 64% durante l'ultima ondata della pandemia. È aumentato del 15% (rispetto al 2015) il numero di bambini in carico ai servizi sociali a causa di maltrattamenti; 1 minore su 6 sotto i 6 anni ha riscontrato problemi comportamentali e di regressione, 1 minore su 7 tra 6 e 18 anni.

La qualità dell'assistenza sanitaria in Italia

L'Italia, così come a Paesi Bassi, Irlanda e Danimarca, ha ottenuto il punteggio più alto riguardo la qualità dell'assistenza sanitaria alle persone affette da un disturbo mentale; dall'altro lato però il nostro Paese ha raggiunto valori inferiori alla media europea per quanto riguarda la disponibilità di operatori sanitari (come psichiatri, psicologi e infermieri) e risulta essere uno degli ultimi Paesi europei nella percentuale di spesa sanitaria destinata alle malattie mentali: solo il 3,5% delle risorse viene destinato in modo specifico alla salute mentale.

Agnese Cattaneo, Global Chief Medical Officer di Angelini Pharma, spiega: "Headway 2023 - Mental Health Index è uno strumento fondamentale per evidenziare i punti deboli e le criticità che ancora ci sono nella gestione di questi pazienti e nella risposta ai loro bisogni di salute.

Il confronto tra le varie esperienze europee è utile affinchè ogni Paese focalizzi l'attenzione su quali servizi sia necessario implementare, quali e quante risorse impiegare per introdurre i miglioramenti necessari. Come altri aspetti del benessere psico-fisico, anche la Salute Mentale può essere influenzata da fattori ambientali, socioeconomici ed evolutivi. Ancora oggi, purtroppo, stigma e discriminazione sono le principali cause di emarginazione delle persone con disturbi di salute mentale nelle scuole, sul posto di lavoro e nella società".

Cosa fare

La finalità dell'agire condiviso, racchiuso nell'Headway 2023 - Mental Health Index, è ridurre il burden dei disordini mentali e progettare una nuova tabella di marcia per la salute mentale in Europa. Questa sfida si affronta e si vince attraverso iniziative che implementino dinamiche di intervento per individuare, e gestire, i fattori di rischio e consentire il riconoscimento di situazioni critiche prima che diventino patologiche. Nuove soluzioni, quindi, un adeguato sostegno organizzato e la promozione di stili di vita che consentano di far ritrovare a tutti il benessere mentale.

Come spiega Pierluigi Antonelli, Amministratore Delegato di Angelini Pharma, Pierluigi Antonelli, le misure messe in atto per la ripresa dalla pandemia rappresentano una cruciale opportunità per migliorare i servizi e le politiche di salute mentale in Europa, con la salute del cervello in cima all'agenda della sanità pubblica europea.

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